RISORGIMENTO – lotte democratiche e restaurazione conservatrice
1 Giugno 2014LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – dall’Inghilterra all’Europa
2 Giugno 2014consuma tutto soprattutto i sentimenti e le emozioni. Si consumano parole
velate di moralità e pregiudizio, di comprensione e di immedesimazione per
confondere e anestetizzare verità e debolezze di una società al limite del
collasso.
Opinionisti in prima fila a confondere le acque, a spiegare i dubbi
dell’animo con benevolenza ed empatia, ad indicare le strade possibili per
risorgere dalla condizione di perdente. I mass-media ci spiegano la vita,
sostituti di genitori assenti e preoccupati solo di schivare il senso di colpa
di non essere presenti quando è necessario e fondamentale per restituire il
senso del dovere e della liceità, il significato valoriale dei sentimenti, quel
bagaglio trascurato e impolverato che non riesce più a decollare perché con il
tempo è diventato un serbatoio contaminato dalla presenza di imbonitori più o
meno occulti. Non c’è etica nel consumismo soprattutto se il corpo e la mente,
facce di una stessa medaglia che fatica a ricomporsi, diventano antagonisti, se
il pensiero critico non può arricchirsi
di creatività ed entusiasmo sostenendo e difendendo una scelta di vita che
abbia un fine ed un significato.
sociale, delle relazioni familiari nelle quali la violenza spesso non è
manifesta ma implode e viene alla luce in fenomeni estremi coinvolgendo quasi
sempre le persone più deboli come le donne e i minori. In questo contesto la
comunicazione riveste un ruolo molto importante perché può orientare
comportamenti, opinioni, indirizzandoli verso la riflessione critica e sul
discernimento di cosa è bene o male. L’etica della comunicazione rappresenta il
filtro di una conoscenza capace di
individuare e potenziare gli strumenti cognitivi
che ognuno possiede, in modo da accogliere e orientare nel modo migliore la vita, senza consumarla
come un prodotto già confezionato e pronto all’uso. Il premio Nobel Aung San
Suu Kyi afferma che comunicare in modo efficace significa ispirarsi ai valori
quali: consapevolezza, responsabilità, rispetto. Su queste basi è possibile invertire
la rotta, ripartire dal “cogito ergo
sum” , filosofia del pensiero libero dai condizionamenti, che in una società parcellizzata può contrastare l’individualismo
crescente, una pericolosa involuzione
che tende a disperdere i valori della
collettività e delle relazioni sociali.