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27 Gennaio 2019Laboratorio musicale
27 Gennaio 2019Visti i continui scioperi organizzati in quest’ultimo periodo contro i finanziamenti alle scuole non statali e contro il buono scuola, abbiamo voluto dare la nostra opinione su quanto sta succedendo, dal momento che molti aspetti non sono presi in considerazione.
Non bisogna innanzitutto identificare la scuola pubblica con quella statale: infatti, anche le scuole gestite dai privati, siano esse di natura sociale (le scuole di cooperative, di quartiere) o di matrice imprenditoriale, laica o religiosa (le scuole aziendali, i college, le scuole confessionali) offrono un servizio che è PER TUTTI!
L’Italia è il solo paese europeo che discrimina i cittadini con un sistema di monopolio che obbliga, di fatto, la grande massa dei giovani a frequentare le scuole statali e che offre solo a quei pochi (I RICCHI!) la libertà di scegliere se pagare rette salate nelle private o non pagare alcunché andando nelle scuole di stato.
Infatti, le famiglie che decidono di mandare i propri figli nelle scuole non statali sono obbligate a pagare, sia la retta della scuola scelta, sia le tasse per la scuola statale di cui non usufruiscono. Il tanto contestato buono scuola ha lo scopo di rendere non penalizzante per nessuno la decisione di scegliere una scuola non statale di qualsiasi impostazione culturale. In Lombardia sono stati messi a disposizione per la scuola 1000 miliardi di cui unicamente 280 verranno destinati al buono scuola, lasciandone 720 per la scuola statale: E’ EVIDENTE QUINDI CHE NON SI TOGLIE NIENTE A NESSUNO!
Siamo perché le risorse pubbliche siano gestite dal pubblico, ovvero da coloro che tali risorse mettono a disposizione. E’ inoltre confermato che uno studente che frequenta una scuola statale costa allo stato, e perciò a tutti i cittadini, quasi il doppio di uno studente di una scuola non statale. Per assurdo quindi la possibilità di un buono scuola o la detrazione fiscale andrebbero a vantaggio dello stato, in quanto molti più studenti frequenterebbero una scuola non statale, non gravando più sulle finanze dello stato. Con la possibilità di libera scelta si creerebbe una competizione” che stimolerebbe tutte le scuole, statali e non, ad accrescere la propria qualità .
A questo punto ci chiediamo perché in un paese come l’Italia, dove si può scegliere a quale telefonia cellulare attaccarsi, non si possa liberamente scegliere la scuola dove andare!
Pietro IV E
Chiara IV D
Sara IV E
Roberto IV E
Giovanni IV E
Maria IV E
Sara III E
Elia III E
Maria III E
Marco II C