Bambini colpevoli di essere innocenti
11 Maggio 2017C’è un’aria inquinata – di Laura Alberico
23 Maggio 2017Ho incontrato don Savino quando lui è venuto nella nostra Parrocchia, quando io avevo 19 anni, è stata una presenza negli anni della mia giovinezza.
Nei 10 anni in cui don Savino è stato sacerdote nella nostra parrocchia, desidero ricordare tre fatti che hanno lasciato un segno nella mia vita.
Il primo è successo quando io avevo circa 21 anni e un giorno lui mi chiede:”Daniela, sei disponibile ad andare in Missione?” Io rimasi stupita e sbalordita da questa domanda. Io non sapevo cosa rispondere e gli dissi che dovevo pensarci. A casa pensai che mi dispiaceva molto lasciare i miei libri perché per me i libri sono un incontro personale con ciò che essi raccontano, quindi dopo alcuni giorni gli dissi che non riuscivo ad andare in Missione. Poi seppi che don Savino fece questa domanda anche ad altri ragazzi e qualcuno di loro rispose di sì ed io provai una sana invidia verso di loro.
Il secondo fatto risale nel 1982 quando io vinsi il concorso magistrale e divenni insegnante di ruolo nella scuola statale, assieme ad altre amiche che vinsero anche loro il concorso: Luisella, Mariastella, Manuela, Enza; mi ricordo che una volta lui ci riunì e ci disse: “Quello che vi è successo è un grande compito a cui Dio vi chiama, voi con il vostro lavoro avete una grande responsabilità e potete far conoscere Gesù ai bambini che incontrate. Io vi posso aiutare in questo” . Lui era responsabile della Pastorale Scolastica del Decanato e riuniva tutti gli insegnanti di ogni grado di scuola e i sacerdoti di tute le parrocchie per aiutarci nel compito educativo. Ancora oggi, quando ho delle difficoltà nel lavoro della maestra nella scuola primaria, ricordo le sue parole e questo mi aiuta ad andare ad affrontarle.
L’ultimo fatto che desidero raccontare è quando io ho iniziato a frequentare degli incontri a Milano per la verifica alla vocazione religiosa: ero seguita da don Savino; dopo circa un anno che avevo iniziato a partecipare a tali incontri, io non ci volevo più andare perché alla proposta dei consigli evangelici “povertà castità obbedienza, in particolare il consiglio della verginità io non me la sentivo più di andare perché mi sembrava una cosa troppo difficile, a cui io non ero adeguata, e mi ricordo che quando andai da lui gli dissi: “Senti don Savino, quelli che parlano alla verifica mi sembrano tutti matti, parlano della verginità in un modo che io non riesco a comprendere” . Lui mi disse” Non devi preoccuparti della fatica che senti, è una cosa normale, non lasciarti determinare da questo senso di fatica, ma vai avanti e vedrai che poi starai bene, la chiamata di Dio è irrevocabile” .
Io ho seguito le parole di don Savino perché lui sapeva guardare più lontano di me, e capivo che mi voleva bene. Io sono grata al Signore di averlo incontrato.