Quarta crociata
28 Luglio 2022Spirto gentil, che quelle membra reggi (Canzoniere di Petrarca, 53)
28 Luglio 2022L’Italia sotto Napoleone visse un periodo di profondi cambiamenti politici, economici e sociali. Dal 1796, con la prima campagna napoleonica, fino al crollo dell’Impero francese nel 1814, la penisola fu teatro di una vera e propria trasformazione che influenzò l’intero assetto dell’Europa moderna. Durante questo periodo, Napoleone smantellò gran parte dei regimi feudali e aristocratici, abolì le antiche repubbliche e i piccoli Stati sovrani italiani, e stabilì invece governi ispirati ai principi di centralizzazione e modernizzazione già sperimentati in Francia.
I Primi Anni: Campagna d’Italia e Trattato di Campoformio
Nel 1796, Napoleone iniziò la sua prima campagna d’Italia, sconfiggendo l’Austria e mettendo fine al suo dominio su gran parte della penisola. Con il Trattato di Campoformio del 1797, Napoleone smembrò la Repubblica di Venezia e ne assegnò gran parte dei territori agli Asburgo in cambio di territori in Lombardia, dove fondò la Repubblica Cisalpina, un protettorato francese. Questa fase iniziale sancì l’inizio dell’influenza francese in Italia, portando nuovi ideali e strutture amministrative ispirate alla Rivoluzione francese.
La Riorganizzazione della Penisola
Dal 1802, sotto la guida di Napoleone, in Italia vennero istituiti diversi Stati satelliti. Tra i più importanti troviamo:
- Repubblica Italiana (1802-1805), trasformata poi nel Regno d’Italia (1805-1814), con Napoleone come re e il suo figliastro Eugène de Beauharnais come viceré.
- Regno di Napoli, che, dopo la cacciata dei Borbone, fu affidato prima a Giuseppe Bonaparte e poi a Gioacchino Murat, cognato di Napoleone.
La riorganizzazione territoriale italiana diede una forma stabile a entità come la Cisalpina e il Regno Italico, che avevano leggi, istituzioni e burocrazie modernizzate.
Riforme e Modernizzazione
Napoleone introdusse in Italia un’ondata di riforme amministrative, giuridiche e sociali:
- Codice Napoleonico: Il Codice Civile, introdotto nel 1804, fu esteso agli Stati italiani sotto controllo francese, stabilendo principi di uguaglianza giuridica, diritto alla proprietà privata e abolizione dei privilegi feudali.
- Riforma del sistema amministrativo: La penisola fu suddivisa in dipartimenti, ognuno gestito da un prefetto nominato dallo Stato centrale.
- Soppressione degli ordini religiosi e confisca dei beni ecclesiastici, che portarono alla vendita di ampi terreni di proprietà della Chiesa. Questi beni furono poi acquistati da una nuova borghesia emergente.
- Laicizzazione dell’istruzione e istituzione di scuole pubbliche, seguendo il modello francese.
Questi interventi favorirono una progressiva centralizzazione del potere e lo sviluppo di un sistema burocratico più efficiente. La stessa nobiltà italiana venne assorbita e riorganizzata secondo il nuovo ordine napoleonico, fondato su merito e fedeltà al regime imperiale.
Gli Effetti Economici
La politica napoleonica ebbe un impatto significativo anche sull’economia italiana. La confisca e la vendita dei beni ecclesiastici permisero alla borghesia di investire in nuove imprese e proprietà agricole, facilitando una nuova redistribuzione della ricchezza. L’adozione del sistema metrico decimale, inoltre, standardizzò le misure e semplificò i commerci. Tuttavia, il peso delle tasse e delle requisizioni militari per sostenere le campagne di guerra napoleoniche impoverì la popolazione, e molti giovani vennero arruolati forzatamente nelle file dell’esercito imperiale.
La Politica Culturale
Napoleone cercò di plasmare l’identità italiana, promuovendo un’ideologia filo-francese. Numerosi intellettuali italiani trovarono appoggio nel governo napoleonico, diventando sostenitori del nuovo ordine e contribuendo alla nascita di una cultura patriottica e unitaria. Il regime favorì la diffusione delle idee illuministe, del pensiero giuridico moderno e di un nazionalismo nascente, elementi che influenzarono profondamente il Risorgimento.
La Fine del Dominio Napoleonico
La caduta di Napoleone nel 1814, seguita dalla restaurazione del Congresso di Vienna, segnò la fine del dominio francese in Italia. Tuttavia, le riforme e le trasformazioni introdotte in questo periodo rimasero profonde e durature. Molte delle istituzioni, delle leggi e dei principi amministrativi napoleonici continuarono ad esercitare un’influenza, alimentando tra gli italiani l’idea di una nazione unificata e moderna.
Commento Finale
L’Italia sotto Napoleone visse una stagione di grandi cambiamenti, che sconvolsero il vecchio assetto politico-sociale e posero le basi per il processo di unificazione nazionale. La visione napoleonica introdusse ideali di uguaglianza, laicità e modernità, rompendo con il passato feudale e favorendo la crescita di una borghesia che fu protagonista del Risorgimento. Tuttavia, il dominio francese fu anche segnato da pesanti sacrifici e dalla dipendenza da un potere straniero. Nonostante ciò, il periodo napoleonico rappresenta una tappa fondamentale per la nascita di un’Italia più consapevole delle sue potenzialità e dei suoi valori unitari.
Schema concettuale di studio sulla prima campagna d’Italia
Le “Repubbliche sorelle”
Nei territori “liberati” dai francesi si formano governi repubblicani (1797-99):
Ricordiamo
- sin dal 1796 la Repubblica reggiana, bolognese e cis/transpadana, laddove poi si insediò la Repubblica Cisalpina (=Lombardia + Emilia),
- la Repubblica Ligure (=ex repubblica di Genova)
- la Repubblica Romana (=ex domini pontifici)
- la Repubblica Partenopea (=ex Regno di Napoli)
Pro e contro Napoleone in Italia
PRO
- Costituzione di stati repubblicani moderni
- Adozione di carte costituzionali, sul modello francese del 1795
- Codice napoleonico
- Leggi modernizzatrici: matrimonio civile, riduzione della manomorta, confisca e vendita terre ecclesiastiche, anche se con questa confisca e con la vendita ai privati i contadini persero il diritto di legnatico e di pascolo. Tale cambiamento quindi andò a vantaggio dei più ricchi e a discapito dei più poveri
- Il tricolore reggiano
- Ordine pubblico: dalla gendarmerie ai carabinieri
- Abolizione delle dogane interne e unificazione di quelle verso l’estero.
- Unificazione del sistema di monete, pesi e misure
- Ripianamento del debito pubblico
- Costruzione di nuove infrastrutture
- Potenziamento dell’istruzione superiore
CONTRO
- Le repubbliche sorelle «minori» devono:
- essere controllate politicamente dalla Francia
- usare la lingua francese negli atti diplomatici e non solo
- contribuire ai progetti francesi, con tributi, e consegnare opere d’arte.
- godono di scarso consenso popolare: frequenti sono le rivolte (“insorgenze”), a parte ristrette élite intellettuali e filofrancesi
- Nepotismo: Napoleone «accontenta» i suoi parenti concedendo loro titoli e incarichi di governo, soprattutto nell’età imperiale
- Anche le élite si disamorarono di Napoleone e cominciarono a riunirsi in sette segrete, come la carboneria, poi importanti nell’età risorgimentale