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FREUD – La religione e il valore della civiltà
22 Maggio 2015
Per una cultura della legalità a scuola – di Laura Alberico
23 Maggio 2015Lo Spiritualismo Tedesco e l’Esplorazione dell’Io: Fichte figlio, von Hartmann e de Biran
Il movimento spiritualista nella tradizione tedesca rappresenta un tentativo di dare forma filosofica alla dimensione immateriale e interiore dell’essere umano, ponendo l’accento sulla centralità dello spirito e dell’io nella costruzione della realtà. In questo contesto, le opere di Immanuel Hermann Fichte, Eduard von Hartmann e, sebbene di origine francese, Maine de Biran offrono spunti rilevanti per comprendere come il pensiero spirituale si sia evoluto in relazione all’esperienza soggettiva e al mistero dell’inconscio.
Immanuel Hermann Fichte: L’Eredità Idealistica e la Centralità dell’Io
Figlio di Johann Gottlieb Fichte, Immanuel Hermann Fichte ha ereditato e sviluppato l’impostazione idealistica del padre, ma con un accento marcato sulla dimensione spirituale. Per Fichte, l’io non è solo il punto di partenza della conoscenza, bensì il principio creativo che plasma la realtà. La sua filosofia sottolinea la capacità dell’individuo di autodeterminarsi e di instaurare un rapporto diretto con il divino, inteso come principio unificante e rigenerativo. In questo senso, il suo contributo si inserisce in una tradizione che valorizza l’esperienza interiore come chiave per la comprensione del mondo.
Eduard von Hartmann: Il Mistero dell’Inconscio come Forza Primordiale
Eduard von Hartmann, noto per la sua opera “La Filosofia dell’Inconscio”, propone una visione del mondo in cui il principio spirituale si manifesta attraverso l’inconscio collettivo. Secondo von Hartmann, l’inconscio non è soltanto un deposito di desideri repressi, ma l’origine e il motore di tutta la realtà, capace di dirigere il processo evolutivo dell’universo. La sua concezione unisce elementi dell’idealismo tedesco e delle teorie di Schopenhauer, offrendo una prospettiva in cui il mondo è inteso come un flusso in divenire, dominato da una forza spirituale profonda e ineluttabile.
Maine de Biran: L’Esperienza Interiore e la Ricerca del Sé
Sebbene Maine de Biran sia un filosofo francese, il suo contributo al pensiero spirituale si integra efficacemente con le correnti tedesche. De Biran ha posto l’accento sulla dimensione interiore dell’esperienza umana, analizzando la tensione tra il sé puro e la sua manifestazione nel mondo. La sua riflessione, che evidenzia il valore della soggettività e della coscienza come fonte di verità spirituale, ha avuto una notevole risonanza in un contesto in cui la ricerca dell’autenticità interiore e del contatto con il divino assumeva un’importanza centrale.
Conclusioni
Immanuel Hermann Fichte, Eduard von Hartmann e Maine de Biran, pur partendo da tradizioni e contesti culturali differenti, condividono la convinzione che la realtà si riveli pienamente solo attraverso la dimensione spirituale dell’essere umano. Essi propongono una visione in cui il mondo esterno e l’inconscio interiore sono indissolubilmente legati, e in cui la ricerca dell’io autentico diventa la chiave per comprendere il mistero dell’esistenza. Questa eredità spirituale continua a influenzare il pensiero contemporaneo, offrendo strumenti preziosi per una riflessione critica sulla natura del sé e sulla trasformazione personale.
Appunti schematici di studio sullo spiritualismo
LO SPIRITUALISMO
– Idealismo e positivismo sono le due più importanti filosofie della prima metà dell’800
» tesi di fondo: esiste un’unica realtà che si evolve e progredisce in modo necessario
» per l’idealismo è la ragione o lo Spirito
» per il positivismo è la materia e la forza » fu la concezione che prevalse oltre la metà del secolo
– Positivismo » la realtà è costituita da fatti naturali regolati da leggi meccaniche
» la scienza è l’unico strumento valido per conoscere e modificare la realtà
» il mondo spirituale tra cui l’arte, i valori morali, la religione sono ridotti ad una collezione di fatti retti da leggi che non ammettono la libertà
» la filosofia viene ridotta ad una riflessione critica sulla scienza: si limita a indagarne i metodi e a raccoglierne i risultati principali » mette in crisi il concetto di filosofia
» la filosofia smarrisce la sua autonomia metodologica e la specificità del suo oggetto
– Il problema fondamentale dell’antipositivismo
» scaturisce dall’impossibilità del positivismo di rendere conto dei valori umani e della libertà
» con le correnti antipositivistiche ha inizio la filosofia contemporanea
» il sapere non si esaurisce nella conoscenza scientifica
» la realtà non si limita a fatti materiali ma riguarda anche quelli spirituali
» la filosofia di occupa di questi fatti spirituali usando modalità irriducibili a quelle scientifiche
» fondamentale: definire il compito della filosofia
» quale sia la realtà di cui si deve occupare
» quali siano le vie di accesso a tale realtà
– Impostazione comune a tutti i movimenti antipositivistici
- negano che la scienza sia l’unica forma di conoscenza valida
- ammettono, al di là dei fatti materiali, l’esistenza di una realtà spirituale
- nella conoscenza e nell’introspezione individuano la via per conoscere la realtà spirituale
- vedono nell’unità dell’individuo la dimensione in cui si raccolgono tutte le manifestazioni spirituali
– L’attenzione per la coscienza
» è uno strumento che il positivismo aveva completamente trascurato
» affermano che la filosofia è introspezione al fine dell’autocoscienza
» recuperano un atteggiamento filosofico antico: l’uomo assume come oggetto d’indagine la sua interiorità
- il metodo socratico
- il ritorno dell’anima a se stessa di Plotino
- il noli foras ire di Agostino
- il cogito di Cartesio
- Pascal
- la riflessione degli empiristi (e poi degli psicologi)
- l’autocoscienza dei Romantici
» riconoscono alla scienza positivistica solo un valore preparatorio, approssimativo o pratico
» il compito della filosofia è di descrivere e spiegare i dati della coscienza
» il “testo” del positivismo erano i fatti naturali, quello dello spiritualismo le testimonianze della coscienza
– “Cuore” e tradizione
» le testimonianze della coscienza non sono solo ciò che Locke chiamava «riflessione» perché non avevano tenuto conto dei fatti del cuore, i fatti spirituali
» sono anche le esigenze del cuore, i sentimenti, gli ideali morali o religiosi tradizionali » libertà
» Dio
» non è come l’idealismo lo studio dello spirito in sé, ma del mio spirito
– Si sviluppa prima in Germania poi ha numerosi seguaci in Francia e Italia
– I rappresentanti dello spiritualismo
- Immanuel Herman Fichte, figlio di Johann Gottlieb
- Eduard von Hartmann
- Maine de Biran
- Emile Boutroux
- Piero Martinetti
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