Vittorio Alfieri
27 Gennaio 2019Indice della Tesina sull’Imperialismo
27 Gennaio 2019Verifica interdisciplinare
Prestazioni richieste
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Discipline
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Comprendere il concetto di stato sociale” Analizzare la Costituzione italiana alla luce di questa tematica
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Storia, Diritto
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Conoscere le circostanze storiche in cui si è affermato lo stato sociale
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Storia
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Comprendere e riflettere sulle politiche fiscali proprie di uno stato sociale
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Scienza delle finanze
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Saper riconoscere gli indirizzi di politica economica propria di uno stato sociale
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Economia politica
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Formulare un’opinione sull’attuale problematica della riforma sullo stato sociale
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Storia, Diritto, Economia politica
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Il brano seguente è tratto da un testo di Gerhard A. Ritter, Storia dello stato sociale.
Il dibattito sui «confini» e la «crisi» dello Stato sociale, iniziato dopo la recessione degli anni settanta, ha assunto nuovi accenti sotto la spinta della congiuntura dei primi anni novanta e della crescente globalizzazione dell’economia, dei mercati finanziari, e – per certi versi – anche del mercato del lavoro.
La parola d’ordine è ora la «trasformazione» dello Stato sociale. Essa, però, viene intesa in modi molto diversi. Mentre alcuni vi vedono solo la revisione di determinate prestazioni sociali, limpedimento di abusi e di duplicazioni, la migliore armonizzazione tra assicurazione statale, aziendale e privata, e quindi l’adattamento ai nuovi problemi, altri vorrebbero la demolizione totale dello Stato sociale, che innalzerebbe il costo del lavoro impedendo la concorrenzialità dell’economia.
Più in concreto, questi ultimi chiedono di ridurre il sistema pubblico di sicurezza sociale alla garanzia dei minimi vitali e a cure mediche assolutamente fondamentali, lasciando ogni altra prestazione di tipo sociale alla previdenza aziendale o all’assicurazione privata.
Ci si dimentica però che lo Stato sociale non è solo un fattore di costo e di appesantimento, dell’economia e dello Stato, ma anche un contributo fondamentale alla produttività economica e alla stabilità politica, perché esso offre la pace sociale, fonda l’integrazione e la legittimazione di una società, limita i costi sociali per la ristrutturazione dell’economia, migliora la qualificazione professionale della forza lavoro e – se pensiamo, ad esempio, alla cura dei minori, degli invalidi e degli anziani, o all’assistenza sanitaria – costituisce esso stesso un importante settore dell’economia.
1. Segnala, tra le definizioni seguenti, quella che ti sembra appropriata al concetto di stato sociale”:
a) uno stato in cui la proprietà dei mezzi di produzione è collettiva;
b) una organizzazione politica che è espressione diretta della società civile;
c) una forma di stato che destina risorse a garantire a tutti i cittadini condizioni minime di benessere;
d) uno stato che tutela i fondamentali diritti di libertà.
2. Quando e in quali paesi si è soprattutto affermato lo stato sociale?
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3. Lo stato sociale attua una redistribuzione del reddito a favore dei ceti meno abbienti. Con quali strumenti ciò avviene?
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4. Che differenza c’è fra stato di diritto” e stato sociale”?
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5. In quali articoli o affermazioni della Costituzione italiana emerge con più forza la tematica dello stato sociale?
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6. Quali sono i principali indirizzi di politica economica che caratterizzano lo stato sociale?
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7. Quale è, in sintesi, la posizione sostenuta dall’autore del testo circa la riforma dello stato sociale?
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