Università, l’Italia retrocede
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27 Gennaio 2019Rivoluzione del merito
Lunedì 18 gennaio è avvenuta una cosa mai vista in Italia, almeno in queste proporzioni. Sono stati premiati 15mila studenti meritevoli, che non sono però i secchioni così come li abbiamo sempre intesi. Sono semplicemente dei ragazzi meno stupidi di altri, perché decidono di non perdere tempo. La scuola oggi non è più pretenziosa e opprimente. Chiede però un minimo di serietà, ed è giusto che siano premiati quelli che rispondono con passione a questa richiesta.
è necessario che l’Italia si rialzi, a livello internazionale, e questo può avvenire solo con la meritocrazia, non con la “medio-crazia”», come diceva lunedì il presidente Formigoni, cioè può avvenire valorizzando i talenti che il nostro paese indubbiamente ha.
Noi non abbiamo risorse, nel senso delle materie prime. Le menti dei nostri figli, sono le materie prime su cui investire per il futuro, dato il peso crescente che ha la creatività nel mercato del lavoro.
Parliamo sempre dei giovani sfiduciati, disinteressati, bulli, ma non sono tutti così. Ci sono molti giovani che si appassionano a quello che fanno, che sanno apprezzare quello che la vita offre loro, che sono disposti anche ad affrontare la fatica e l’impegno.
Io appartengo ad una generazione per la quale la parola “merito” era quasi un tabù, come se dietro questa parola fosse nascosta chissà quale discriminazione o disuguaglianza. invece il merito è proprio il mezzo attraverso il quale abbattere le disuguaglianze, permettere a chi non ho le solite raccomandazioni di emergere.
Il merito è un segno di solidarietà, è un darsi da fare che fa bene a se stessi, ma fa bene anche agli altri, alla società nel suo complesso, e a tutti quelli meno motivati.
Quindi il merito non chiude in se stessi, il merito apre agli altri, è il fondamento della solidarietà.
Il merito però non arriva da solo. Il merito grazie agli sforzi dei ragazzi, ma anche grazie agli sforzi dei genitori e dei professori. Non c’è merito senza esempi, non c’è merito senza maestri.
Si dice che i presidi e gli insegnanti siano attenti e preoccupati solo agli elementi più difficili. Vale la pena di smentire questa opinione: occorre una volta tanto interessarsi a quei ragazzi, e sono tanti, per fortuna sono spesso la maggioranza, che hanno voglia di imparare, che forse vogliono vedere valorizzata, incentivata e riconosciuta la loro voglia di fare, che trascinerà positivamente anche gli altri, ne sono sicuro.
Per questo motivo, la Regione Lombardia ha distribuito in questo ultimo anno 200 milioni di euro per la dote scuola, cioè per dare una mano a quelle famiglie che considerano la scuola come un bene sul quale investire per il futuro.
Forse è davvero iniziato un modo nuovo di intendere la scuola, forse è davvero iniziata la rivoluzione del merito.
Luigi Gaudio
Video:
Saluti finali e qui sotto l’intervento del presidente:
Lombardia/Marcegaglia vuole che sia premiato il merito
Scuola: Marcegaglia, va fatto molto di più
da Borsa Italiana, 18.1.2010
ASSAGO (MF-DJ)- E’ quanto ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenendo ad un convegno dal tiolo ‘Diamo merito al talento’, che ha premiato gli studenti delle scuole lombarde che hanno ottenuto ottimi risultati nello scorso anno scolastico.
La Marcegaglia ha spiegato che l’impegno che dobbiamo prendere verso questi ragazzi e’ che quando arriveranno al mercato del lavoro, si troveranno un’Italia diversa che valorizzi il merito, che eviti che i ragazzi bravissimi se ne vadano via e che eviti il meccanismo per cui non si trova posto se non si e’ raccomandati” .
La Marcegaglia ha quindi concluso affermando che “va fatto molto di più anche nel mercato del lavoro. Bisogna fare in modo che non ci sia una separazione netta tra chi ha il posto fisso e chi è destinato ad essere precario”.