ORATORIA – struttura, tipologie
18 Marzo 2013DE IMPERIO CNEI POMPEI – Cicerone
18 Marzo 2013L’ORAZIONE DI CICERONE
ATTICISMO-ASIANESIMO
– Brutus » storia dell’eloquenza romana dai suoi esordi fino al 46 a.C., quando Cicerone lo compose
» autore dà omaggio alla retorica greca poi tratta dei cinque periodi dell’oratoria romana
» il vertice della retorica si tocca con Cicerone stesso che supera persino Ortensio Ortalo
» era un principe incontrato nel foro con cui contese il primato amichevolmente
» primato va al giovane Cicerone perché la prosa asiana del vecchio non gli erano più adatte
– Atticismo » fa tesoro della sua sobrietà e del suo culto dell’essenzialità, senza esagerare
– Fa propri i pregi di entrambi gli stili di scrittura con la capacità di alternarli secondo le circostanze
REGISTRI LINGUISTICI
– Stili » genus tenue » adatto a discutere una materia arida (come un problema giuridico)
» genus medium » adatto per un’orazione celebrativa (De imperio Cnei Pompei)
» genus grande » adatto per momenti solenni o per uno stato grave della situazione
– Orator » è un altro libro di teoria dell’oratoria composto nel 46 a.C. nel 1° cap discute degli stili
» l’oratore ha il dovere di adeguare il tono al contenuto e all’occasione del discorso
» in un’orazione questi tre stili possono alternarsi a seconda dello scopo prefisso
– Scopo » probare, dimostrare una tesi (tenue, con espressioni semplici, precise, chiare)
» delectare, sollecitare l’attenzione dell’auditorio in modo gradevole (medium)
» flectere, suscitare forti emozioni (genus grande)
FILOSOFIA
– Cicerone è un grande conoscitore della filosofia (Platone, Aristotele, filosofie ellenistiche)
» filosofia è necessaria per un buon oratore (ambito gnoseologico, etico, psicologico, logico)
» distingue vero da falso, spiega ciascuna cosa, la divide nelle sue parti e ne dà definizione
– Umorismo: novità rispetto ai modelli greci che Cicerone introduce spesso
STESURA
– Le orazioni di Cicerone sono frutto di una lunga e profonda rielaborazione nel tempo
» es: le Catilinarievengono pronunciate nel 63 a.C. ma vengono pubblicate nel 60 a.C.
» grande preoccupazione di mostrare come assolutamente necessario il suo operato
» i testi che ci pervengono sono un’apologia delle sue scelte, non è una trascrizione di discorsi
– A volte elabora semplicemente una seconda stesura per far circolare le sue orazioni