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28 Dicembre 2019La poesia L’osteria di Luzi riflette la condizione umana di fronte al tempo e alla transitorietà della vita. Il poeta suggerisce che, in mancanza di certezze e speranze, l’unica cosa da fare è ancorarsi al presente, accettando le piccole certezze della quotidianità come unico rifugio contro il vuoto del passato e l’incertezza del futuro.
L’osteria di Mario Luzi
L’autunno affila le montagne, il vento Seguo la luce che si sposta, il vento; Che dura è un suono di stoviglie smosse: L’osteria, da Onore del vero, Venezia, Neri Pozza, 1957 |
Parafrasi
L’autunno rende più nitide le montagne e il vento fa percepire l’odore delle vecchie pietre impregnate di unto. Dal forno si diffonde il fumo delle fascine bruciate che si spande tra le case e le baracche. Sono dietro i vetri di questa osteria, un uomo appena riconoscibile per un nome effimero. Osservo. La mattina passa, invade lentamente il locale. L’oste scrive “giovedì” sulla lavagna di marmo, mentre la donna lavora intorno al fuoco e guarda verso la porta per vedere se entra qualche cliente. Seguo la luce che si sposta e il vento; aspetto chiunque arriverà qui in fretta o si siederà su queste panche. Non può essere altri che un bracconiere, colui che vaga per queste terre avare dove la lepre appare improvvisamente, o un venditore ambulante se qualcuno, raramente, si spinge fin qui per le fiere e i mercati dei villaggi circostanti. Non c’è nessun altro da aspettare. Chi viene porta e chiede notizie, si ristora e riparte in mezzo alla tempesta, scompare. Il suono dei piatti spostati è un rumore duro: guardo verso la macchia e più lontano, dove solo la pecora crea un’ombra, mi mantengo tra passato e futuro, come è giusto o come il cuore può tollerare. |
Analisi
“L’osteria” di Mario Luzi è un testo poetico che si concentra sulla descrizione di un’osteria di campagna durante l’autunno. La poesia crea un’atmosfera malinconica e contemplativa attraverso l’uso di immagini visive e uditive dettagliate.
Struttura e linguaggio:
- La poesia è composta da 28 versi liberi, senza una rima fissa, che rispecchiano la fluidità e la naturalezza del racconto.
- Il linguaggio è semplice ma evocativo, con un’attenzione particolare ai dettagli sensoriali come il fumo, il vento, e i suoni all’interno dell’osteria.
- L’uso del presente storico e del presente indicativo conferisce immediatezza alla scena, coinvolgendo il lettore nella stessa atmosfera osservata dal poeta.
Tematiche:
- Tempo e Transitorietà: L’autunno, stagione di passaggio, simboleggia la transitorietà e il ciclo della vita. L’osteria diventa un luogo di transito per viandanti e avventori che portano e chiedono notizie, per poi ripartire.
- Solitudine e Attesa: Il poeta, dietro i vetri dell’osteria, rappresenta una figura solitaria che osserva e aspetta. L’attesa è rivolta a figure marginali come il bracconiere e il venditore ambulante, simboli di una vita errante e precaria.
- Contemplazione e Rifugio: L’osteria è un rifugio temporaneo, un luogo dove ci si può riparare dalla bufera e trovare un momento di ristoro. È anche un luogo di contemplazione, dove il poeta riflette sul passato e il futuro, cercando un equilibrio tra ciò che è giusto e ciò che il cuore può sopportare.
Commento
Mario Luzi, con questa poesia, ci offre una visione profonda e poetica della vita rurale e delle sue dinamiche. L’osteria diventa un microcosmo della vita umana, un luogo di incontro e passaggio dove si intrecciano storie e destini. La malinconia e la solitudine che pervadono il testo non sono solo personali, ma riflettono una condizione universale, quella della precarietà e dell’incertezza del vivere.
Il poeta riesce a trasmettere una sensazione di attesa e di sospensione, quasi come se il tempo si fermasse all’interno dell’osteria. Questa sospensione è rotta solo dal rumore delle stoviglie, un suono che riporta alla realtà quotidiana e concreta, ma che allo stesso tempo sottolinea la durezza e la pesantezza dell’esistenza.
In sintesi, “L’osteria” è una poesia che, attraverso una descrizione minuziosa e suggestiva, invita il lettore a riflettere sulla transitorietà della vita, sulla solitudine e sulla ricerca di un senso nel passare del tempo.