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Trappola per topi
27 Gennaio 2019
Foto di Luigi Gaudio – 2013
27 Gennaio 2019Acchiappalo
musica e parole di Luigi Gaudio
Prendilo, prendilo, lui è figlio della reazione
Acchiappalo, acchiappalo, può dare solo confusione
la gente deve lavorare e lui pensa solo a polemizzare
E’ lui che affigge quei manifesti molto strani
quelli di Diesse, quello dell’ Avsi con le mani,
ma possibile che non si riesce a ridimensionarlo un po’
Prendilo, prendilo, è alleato col capitale.
Ciapalo, ciapalo, lui può farci molto male
Con le sue mostre e i suoi fax fino a che punto arriverax
Volevo solo garantire la possibilità di educare i miei figli con vera libertà
in un paese in cui è vietato parlare male dello stato
Prendilo, prendilo, lui è figlio della reazione
Acchiappalo, acchiappalo, può dar solo confusione
la gente deve lavorare e lui pensa solo a polemizzare
Io volevo soltanto difendere dal conformismo
questi ragazzi di oggi vittima del perbenismo
cioè di una serie di chiacchiere solo per mantenere il proprio potere
ADDOMESTICANTO (musica e parole di Luigi Gaudio)
Io sono un tipo particolare / sono fedele ed originale
Se nelle cacce un amico vorrai / certo in me tu lo troverai
Io sono il primo il primo animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Io son testarda e ho corna ricurve / i miei formaggi sono gustosi
E se mi allevi presto saprai / quanto il mio latte sia delizioso
Sono il secondo il secondo animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Prima mi hai molto cacciata / io sono docile, ma anche pregiata
E se il mio vello saprai tosare / soffice lana potrai adoperare
Io sono il terzo, il terzo animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Certo non sono uno elegante / ma non ho niente di sovrabbondante
Se sto nel fango con qualche avanzo / tu ti assicuri un ottimo pranzo
Io sono il quarto, il quarto animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Io sono grande, cornuto e forte / sono costante fino alla morte
Anche all’aratro mi puoi legare / la carne e il latte tu puoi mangiare
Io sono il quinto, il quinto animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Molti sostengono che sono ignorante / ma io di cose ne so fare tante
Giro il mulino, non sarò bello / ma io ti carico ogni fardello
Io sono il sesto il sesto animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Io sono nobile ed ungulato / sono veloce e nerboruto
Se hai qualcosa da trasportare / a me non devi più rinunciare
Io sono il settimo fra gli animali / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
Vengo da ultimo ma non per valore / sez’acqua posso restare per ore
E se tu devi un deserto passare / di me a meno non puoi proprio fare
Io son l’ottavo, l’ottavo animale / da tutelare da allevare
e se tu vuoi meglio campare / uomo, mi devi addomesticare
AQUILE
canzone di Luigi Gaudio per Enza, quando era sua fidanzata, prima del matrimonio
E tu virgulto che stai nascendo
porti una gemma di desideri.
Ma non sai chi sono?
Ma non sai che tutti
ho cacciato via dalla mia follia.
Forse è meglio dirti che nessuno mai
è stato capace di portarmi pace.
E tu rimani, malgrado il mio errore
e tu mi ami, malgrado il mio non amore.
Ma non passa un giorno
che sembra arrivare
un oscuro odore che ricopre tutto.
E ritorna il buio nella mia contrada
la gente impazzita perde la sua vita.
E tu ritorni, a darmi uno sguardo
che non toglie il male, ma lo può salvare
Noi siamo aquile
non sole ma insieme al sole
e al vento che porta
sopra i tetti e le strade
sopra le fabbriche e i campi…
ARCHILOCO (musica e parole di Luigi Gaudio)
Sapete che a Sparta città di Laconia
Dove ogni bambino votato è alla guerra
Sin dai sette anni lascia la famiglia
Per essere un forte e solido oplita
Mi chiamo Archiloco / son nato a Paro
Isola ionica / non sono dorico
neanche eolico / e come impiego
faccio il soldato / di profession
Pensate che a Sparta per essere oplita
Bisogna nel bosco ammazzare un Ilota
E fino ai trenta anni occuparsi di guerra
Mangiare in caserma senza avere una donna
Io sono Archiloco / non sono ventriloco
ma son scrittore / poeta lirico
non sono epico / come l’Omero
ma sono ironico / e un po’ satirico
Sappiate che a Sparta chi nasce malato
Per sorte è costretto a morire ammazzato
Soltanto Spartiati possiedono terre
Per gli altri è già tanto salvare la pelle (pausa)
Mi chiamo Archiloco / E sono lirico
Non sono tragico / E neanche comico
Canto l’amore / ma non romantico
Io sono ironico e un po’ satirico
Un giorno lottando in una battaglia
mentre mi trovavo nella retroguardia
Invece di stare a sfidare la sorte
Gettai via lo scudo e sfuggii alla morte
Io sono Archiloco / non sono ventriloco
ma son scrittore / poeta lirico
non sono epico / come l’Omero
ma sono ironico / e un po’ satirico
Io sono Archiloco / e come incarico
Faccio l’armigero/ a pagamento
non sarò eroico né patriottico
ma un altro scudo / mi ricomprerò
Beata, bella e dolce donna amata
sonetto di Luigi Gaudio per Enza
DO ↓ LAm ↓ (basso in sol)
Beata, bella e dolce donna amata
FA LAm/MI REm LA
la cui beltà non è da comparare
REm LA REm REm/DO
col viso di chi sa soltanto dare
SOL FA MIm SOL
la mia ragione, o donna, hai rivoltata.
DO ↓ LAm ↓ (basso in sol)
La mente mia e il cuore hai trascinato
FA LAm/MI REm LA
in un pensiero dolce e malizioso
REm LA REm REm/DO
in una febbre che non dà riposo
SOL FA MIm SOL
ch’amor gentile e vero è nominato.
LAm SOL FA FA/MI
Penso al tuo cuor. Che uomini ha travolto!
REm LA REm REm/DO
E quanti cuori ha fatto palpitare
SOL FA MIm SOL -> (basso il sol#)
nel nome di un piacer legato al corpo.
LAm SOL FA FA/MI
Ma il cuore mio non sol da questo è colto,
REm LA REm REm/DO
ma da un amor che solo può cibare
SOL FA MIm SOL
la mente, l’intelletto, l’alma e il corpo.
strum:
DO ↓ LAm ↓ (basso in sol) FA LAm/MI REm LA
REm LA REm REm/DO SOL FA MIm
DO ↓ LAm ↓ (basso in sol) FA REm DO
BIG FUN BLUES
canzone per aiutare i bambini a memorizzare alcune semplici parole e frasi inglesi
Big, big, big, bighellonano
fun, fun, fun, fanno una canzon
blues, blues, blues, sette gnomi blu
It, it, it, italiani al mar
is, is, is, issano i windsurf
ok, ok, ok, o che invasion
If, if, if, i fardelli di
you, you, you, iuta e di coton
Can, can, che noia trascinar
I, I, I, ai fortissimi
feel, feel, feel, fili della fun
fine, fine, fine, fai ?no strappo ancor
He, he, he, i dieci prigionier
must, must, must, masticando amar
sing, sing, sing, singhiozzavano
She, she, she, sciavan con ardor
Likes, likes, likes, laici e chierici
me, me, me, sorpassavano
Bossa nova della speranza – di Luigi Gaudio – marzo 1983
Intro: SOLm SOLm7 DOm Dom7 RE7 SOLm
Ah ih ah ih ah Ah ih ah ih ah
SOLm DOm RE7 SOLm DOm RE7 SOLm
Non ci sarà mai un deserto coperto soltanto di sabbia di ghiaia e di vento
LAm REm MI7 LAm REm MI7 LAm
Non ci sarà mai una cima in montagna battuta soltanto da neve arcigna
SOLm DOm RE7 SOLm DOm RE7 SOLm
E nessuna valle ai piedi di un vulcano rimarrà sempre coperta di lava
LAm REm MI7 LAm
E nessun terreno per quanto secco
LAm REm MI7 LAm
Rimarrà per sempre privo di ogni frutto Ah ih ah ih ah Ah ih ah ih ah
SOLm DOm RE7 SOLm DOm RE7 SOLm
Non ci sarà mai una madre incosciente da dimenticare il proprio lattante
LAm REm MI7 LAm
Non ci sarà mai un uomo così solo
LAm REm MI7 LAm
Da non essere stato amato da nessuno
SOLm DOm RE7 SOLm
Ed in nessun posto per quanto opprimente
SOLm DOm RE7 SOLm
Non si potrà esprimere ciò che si sente Ah ih ah ih ah Ah ih ah ih ah
LAm REm MI7 LAm
E in nessun rapporto in nessuna unione
LAm REm MI7 LAm
Ci sarà soltanto indifferenza e incomprensione
SOLm DOm RE7 SOLm DOm RE7 SOLm
Forse può bastare questa samba per darti coraggio e speranza
Perché continui il cammino e non si fermi più
Ah ih ah ih ah Ah ih ah ih ah
Caccia al tesoro (musica e parole di Luigi Gaudio)
(Ritornello)
Ami, ami, ami amicizia
Ami, ami, ami tutti quanti
Ami, ami, ami a Milano
Sempre, sempre, sempre ed ogni giorno
Ami, ami, ami amicizia
Ami, ami, ami tutti quanti
Ami, ami, ami a Milano
Sempre, sempre, sempre e in tutto il mondo
(Strofa 1)
Arrivati a questo punto
al tesoro ormai sei giunto:
non è oro né argento,
ma ciascuno e il suo talento rit.
(Strofa 2) pausa lunga
Vallo a dire alle maestre,
gridalo e apri le finestre:
non sei solo nella via
con la nostra compagnia rit.
(Strofa 3)
Arrivati a questo punto
Al tesoro ormai sei giunto:
dillo a mamma ed a papà
il tesoro è la comunità rit
CALIGOLA (musica e parole di Luigi Gaudio)
Son figlio di Germanico, appoggiato da Macrone
Mio padre era un soldato orgoglio della nazione
Il popolo e il senato m’han fatto imperatore
Convinti che di Tiberio io fossi ben migliore
Io son l’imperatore
A me si deve onore
chi non mi mostra suggezione
farà ?na brutta fine (pausa lunga)
Mi chiamano Caligola che vuole dir stivale
Usato dalla truppa è un nome militare
Che ho meritato andando a seguire mio padre
Nelle campagne fatte per ordine di Augusto
Io son l’imperatore
A me si deve onore
chi non mi mostra suggezione
va a finì nel calderone (pausa)
io dormo tutto il giorno, mentre la notte veglio
poi mangio e bevo come / se fossi un gran porcello
rubo le mogli agli uomini le sposo e me le prendo
e guai a chi dissente / meglio non esser nato
Io son l’imperatore
A me si deve onore
chi non mi mostra suggezione
va a finì in bocca al leone
Se voglio io ti nomino un cavallo senatore
Mi piace anche esibirmi come un gladiatore
Auriga e ballerino e amo camminare
Su un mucchio di monete come fa paperone
Io son l’imperatore
A me si deve onore
chi non mi mostra suggezione
farà ?na brutta fine
Chissà se tu mi ami (Illiano-Gaudio)
Respira il cuore quando vedo te
più forte il battito va è come fosse musica che musica già. Io canto nell’anima ma vivo senza te ma più ti penso più ti sento mia. Ragazza sei una bella compagnia ti voglio di più sai passione viva sei per te giro pagina però non so se il tuo pensare libero ti prende come me dentro te in ogni angolo Chissà se tu mi ami oppure no chissà se tu mi ami mi ami un po’ però fammi un cenno che che tu sia per me; è il mio mondo che gira intorno a te. Sorride il cuore quelle volte che mi passi accanto di qua è come fossi nuvola che piovere fa
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nel centro dell’anima
io chiamo solo te in tutti i sensi miei sei bellezza mia.
E tu sarai una dolce poesia di sole e di caffè nel mare in fondo a me. Per te giro pagina però non so se il tuo pensare libero ti prende come me dentro te in ogni angolo Chissà se tu mi ami oppure no chissà se tu mi ami mi ami un po’ però fammi un cenno che che tu sia per me; è il mio mondo che gira intorno a te. Chissà se tu mi ami oppure no chissà se tu mi ami mi ami un po’ però fammi un cenno che che tu sia per me; è il mio mondo che gira intorno a te.
|
CIRRO RAP (musica e parole di Luigi Gaudio)
Cirro lo chiamano così perché è sempre annuvolato
Col muso lungo ed è sempre accigliato, ed è sempre imbronciato
Se lo inviti a una festa lui beve fino a farsi girare la testa
E poi dice che vuole guidare, ma siamo mica scemi
E poi dice che vuole guidare, e parla senza freni
Ma non vedi che straccio che sei soltanto perché bevi
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
Cirro lo chiamano così perché è sempre annebbiato
Non ricorda le carte scartate quando gioca, è svitato
Cirro non ha voglia di niente, è sempre annoiato
Non gli piace la gente, non gli piace, è sempre arrabbiato
Non gli piace lo sport, eppure è rosso e sempre sudato
“Ma non vedi che pena che fai soltanto perché bevi?”
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
Cirro, quando stringe la donna in abbraccio potente,
manda un puzzo il suo alito, che non è certo invitante
e per cuccare si deve truccare il nasino, perché è rossino
e per baciarla ha bisogno di dieci pasticche al mentolo
e per parlare si fa un aerosol d’eucaliptolo
Ma non vedi che straccio che sei soltanto perché bevi
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO CIRRO Sì, IO NO
Ancora? Non ti bastava la birra? Anche il whiskey?
No grazie, non ne voglio proprio più. Basta, grazie, basta.
Come un bimbo
musica e parole di Luigi Gaudio
Come un cervo assetato sulle rive di un fiume
beve avidamente l’acqua che lo ristora
non sapendo del tutto la sorgente dov’è.
Come un giorno incomincia con l’aurora al mattino
e alla sera finisce in un ciclo perenne
di cui non sa la fine, così accade a me.
Come fra innamorati ci si deve ridire
sempre il significato per cui si sta insieme
ogni giorno più forte, ogni giorno di più.
Come un bimbo curioso incomincia a capire
come sono le cose ed il loro rapporto
e conosce se stesso, così accade a me.
Dammi un sogno per volare
(musica di Luigi Gaudio e parole di Pasquale Illiano)
Dammi un sogno per volare
E fammi spazio in questo Mondo per colorare Le stagioni e le parole Perché la volontà Fa accendere il cuore. Dammi il ritmo di seguire E capire sempre il tempo Per sentire sempre il vento Questo vento che Che mi passa qui dentro E mi calma un po’ Questa tanta impazienza che ho Gira la vita In questa giostra che va Sbanda la vita in questa oscurità Cerco la vita nella felicità E sciolgo la vita Così nella realtà
|
Dammi un senso per svoltare
Non dove il mondo corre forte Senza frenare A gustare l’emozione Così la qualità non avrà la prigione Dammi il fiuto di capire E scoprire ancora il cielo Da che parte resta il mare Gira la vita In questa giostra che va Sbanda la vita in questa oscurità Cerco la vita nella felicità E sciolgo la vita Così nella realtà Gira la vita In questa giostra che va Sbanda la vita in questa oscurità Cerco la vita nella felicità E sciolgo la vita Così nella realtà |
Domande
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Questo mondo di sconfitte e di delusioni.
Questo mondo di scoperte e di invenzioni.
Come finirà, come finirà, come finirà
La filosofia di quelli che han cercato tanto.
E l’ideologia di quelli che han negato tutto.
Come finirà, come finirà, come finirà?
Questo briciolo d’amore che sappiamo dare.
Questa effimera giustizia che vogliamo attuare.
Come finirà, come finirà, come finirà?
L’illusione di successo e di affermazione.
L’ideale di conquista e liberazione.
Come finirà, come finirà, come finirà?
Dono
canzone di Luigi Gaudio per i suoi figli Miriam e Samuele
Quante volte ho sentito il tuo respiro
immaginando fosse il riso di un bambino!
Quante volte ho creduto che non era
saggio fare un bimbo in questa società!
Ma poi ho capito che non era mia
né la vita mia, né qualsiasi altra che verrà.
RIT. Ma chi avrebbe mai immaginato che,
ma chi avrebbe mai pensato che era dentro di te.
In questo mese come in tutto questo anno
piccolissimi problemi uguale affanno.
Quante volte in questo mese una sciocchezza
è bastata per dimenticare ogni certezza
Ma gli amici per fortuna ci son per questo
per farti capire quanto sia fasullo il tuo pretesto.
RIT. Ma chi avrebbe mai immaginato che,
ma chi avrebbe mai pensato che
in questo mese era già dentro di te.
Ho temuto di non avere la fortuna
di generare una nuova creatura.
“Tutta colpa – dicevo – della nevrosi da lavoro”,
ti credi in mezzo agli altri ed invece sei solo.
Ma poi ho capito che non era affare mio
né la forza, né la possibilità.
RIT. Ma ora che ci sei, anche se dentro lei,
non dimenticarti questo mai:
“La vita non è tua ed ora lo sai”.
E GIRA GIRA GIRA
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Un giorno un primitivo / prese una pelle d’orso
E con un sasso aguzzo / il primo foro fece
E gira gira gira / il trapano scoprì
Dal buco dentro il legno / il fuoco scaturì
Un giorno, poi, un vasaio / con un legno rotondo
faceva in sei minuti / il lavoro di un giorno
E gira gira gira / la ruota del vasaio
e fabbrica una giara / per conservar farina
E dopo un po’ di tempo / un secondo vasaio
Mise la ruota sotto / una slitta da trasporto
E gira gira gira / la ruota del carro
e porta merci e roba / al prossimo villaggio
Ci fu poi un contadino / di un posto nei paraggi
Che mise otto vasi / in cima ad otto raggi
E gira gira la / ruota idraulica
Per trasportare l’acqua / ed irrigare i campi
Un altro contadino / usò anche la ruota
Per sostituire / il lavoro di una mula
E gira gira gira / la ruota del mulino
per frantumare i semi / senza nessuno sforzo
Usata poi nei secoli per numerosi fini
La ruota del mulino ispirò altre invenzioni
E gira gira gira / la macchina a vapore
e porta della industria / alla rivoluzione
Dagli elettrodomestici all’auto di papà
La ruota segna il passo della modernità
E gira gira gira / gira la rotativa
e porta il quotidiano / nelle case di città
E gira gira gira / e gira anche la terra
E con un po’ di senno / ancora girerà
ETERNI FORESTIERI
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Siamo marinai e quindi eterni forestieri,
non siamo oggi dove siamo stati ieri,
attraversando città e cittadini,
lasciandoci alle spalle le loro libertà.
RIT- Leviamo le ancore, alziamo le vele
e prendiamo il largo e seguiamo il maestrale
e non ci trattengano quelli che rimangono
a credere di essere più liberi di noi.
E non rimaniamo chiusi dentro alle bettole
ad aggiungere i sogni alle favole,
ad ubriacarci di vino e di donne,
a dimenticare la meta che si ha.
RIT- Leviamo le ancore, alziamo le vele
e prendiamo il largo e seguiamo il maestrale
e non ci trattengano quelli che rimangono
a credere di essere più liberi di noi.
Lasciando i luoghi quando incominciamo a starci bene,
lasciando i fumi, le musiche e i sapori
ed i liquori che ci addormentano
per un viaggio che non torna dove è stato già.
RIT- Leviamo le ancore, alziamo le vele
e prendiamo il largo e seguiamo il maestrale
e non ci trattengano quelli che rimangono
a credere di essere più liberi di noi.
Viaggiamo senza soste, senza interruzioni,
senza difese, senza protezioni
e senza armi, eccetto una speranza
per cui vivere, per cui poter lottar.
RIT- Leviamo le ancore, alziamo le vele
e prendiamo il largo e seguiamo il maestrale
e non ci trattengano quelli che rimangono
a credere di essere più liberi di noi.
Fermento
Testo di Luigi Gaudio su una musica di Dario Lanzi e Pierluca Polelli, Canzone composta insieme in occasione della dura repressione di Solidarnosc in Polonia
Oggi la città è in fermento
e tutti vuole svegliare
La gente nelle strade e nelle piazze
inneggia a pace e libertà
E intanto c’è chi fa la fila per mangiare
con i carri armati dietro alle spalle
e gli è vietato anche scioperare
per il pane e per poter parlare
Oggi si sono incontrati
intorno a un tavolo di riunione
tutti i ministri e i sindacati
per risolvere la situazione
E intanto c’è chi lascia il posto di lavoro
per far capire che non si può
permettere che un uomo uccida un altro uomo
o creare condizioni di ciò
Oggi La città è in fermento
ma, ditemi, a cosa servirà
gridare nelle strade e nelle piazze
se non c’è vera solidarietà
E intanto c’è chi dà la vita per pagare
Il prezzo della libertà
E segue fino in fondo in fondo un ideale
Ma di questo non si può parlar
Fino a quando …
Testo di Luigi Gaudio su una musica di Dario Lanzi e Pierluca Polelli
Fino a quando l’erba spunta fra l’asfalto
e dietro la nebbia si intravede il sole
posso continuare a vivere.
Fino a quando l’acqua sgorga in mezzo ai sassi
e sotto le zolle si nasconde il seme
posso continuare a vivere.
Fino a quando il cielo sta sopra la terra
e dopo la notte incomincia il giorno
posso continuare a vivere.
Fino a quando il mare bagna la riviera
mentre la montagna svetta dall’altura
posso continuare a vivere.
GIA’ IN NOI
canzone di Luigi Gaudio per Enza, quando era sua fidanzata, prima del matrimonio
Cosa cerco in te, quando penso che
vorrei aver udito soltanto la tua voce.
Cosa cerco in te, quando penso che
vorrei donarti tutto quello che ti piace.
RIT. Non sono solamente i tuoi occhi o i tuoi capelli
ma qualche cosa che è già in noi.
Cosa cerco in te, quando penso che
vorrei conoscerti mille volte meglio,
vorrei aver pazienza per i tuoi difetti
vorrei valorizzare le tue qualità.
RIT. Non sono solamente i tuoi occhi o i tuoi capelli
ma qualche cosa che è già in noi.
Cosa cerco in te, quando penso che
vorrei stupirmi del mio amore per te,
per stupirmi degli amici, che mi sono vicini
per stupirmi del mondo, che mi circonda.
RIT. Non sono solamente i tuoi occhi o i tuoi capelli
ma qualche cosa che è già in noi.
Giochi nel cielo – di Luigi Gaudio – febbraio 1993
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
C’erano una volta tre amici che stavan giocando a nascondino
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
Una era tutta colorata un po’ presuntuosa e sovrappopolata
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
Dai, dara, ucci, ucci uè Dai, dara, ucci, ucci uè
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
L’altra era bianca e pallidina un poco nottambula e timidina
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
L’ultimo era grande e intraprendente e di fronte a lui le altre eran niente
DO Sib FA SOL LAm fa RE SOL
Dai, dara, ucci, ucci uè Dai, dara, ucci, ucci uè
Disse poi la luna all’amico sole: “Cerca di giocare con lealtà,
e non è possibile che tutte le volte che ti sto per prendere a dormire vai!”
Dai, dara, ucci, ucci uè
Anche la terra aveva da lamentarsi:
“Ti nascondi sempre dietro alle nuvole!
Per non parlar di quando dietro alla luna
mi hai lasciato tutta al buio qua!” Dai, dara, ucci, ucci uè
Disse infine il sole rivolto alla luna: “Anche tu una volta ti sei nascosta
dietro alla terra! E allora io non ti ho potuto neanche illuminar
Dai, dara, ucci, ucci uè
Grazie
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Grazie per lo stato sociale
grazie per l’educazione stradale
grazie per questi valori per cui spendere la vita
Grazie per gli scambi culturali
grazie per la multimedialità
grazie per l’informazione che mi avete impartita strum.
Grazie per l’Europa e la moneta unica
grazie per le tasse e la tensione etica
grazie per questi ideali che realizzano la vita
Grazie per questi progetti capofila
per l’esperto di psicopedagogia
certo non avrò più problemi col sesso e la scuola strum.
Grazie per l’ecologia e il rispetto dell’ambiente
grazie per la raccolta differenziata
grazie per questi valori che riempiono la vita
Grazie per il cinema d’avanguardia
grazie per la RAI e per gli intellettuali
grazie per questa cultura molto approfondita strum.
Grazie per il PTOF e la carta dei servizi
e di questa nella scuola ce n’è sempre bisogno
grazie per il grande ruolo che mi avete assegnato
Grazie per l’educazione alla salute
per il distributore di anticoncezionali
grazie per questi ideali che ricoprono la vita strum.
IL BLUES DEL BARISTA
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Hey, barista dammi una birra, la mia felicità virtuale
Hey, barista passami una birra, la mia droga legale
Hey, barista lanciami una birra che devo dimenticare
Dammi, barista, la mia tendina che copre la realtà
Lanciami, barista, la mia dose di quotidiana irrazionalità
Dammi un po’ di atarassia e d’aponia, per scordare la verità
(strum.)
Perché, barista, la tua medicina non guarisce la mia solitudine?
Perché, barista, la tua anestesia non toglie per sempre il dolore?
Perché non dimentico quelle domande che sembrano senza risposte?
Perché, barista, dopo un breve momento di esaltazione,
perché, barista, ancora più grande ritorna la disperazione?
Dimmi perché non funziona questo meccanismo di rimozione.
iL CAMPIONE (musica e parole di Luigi Gaudio)
E ogni quattro anni nel bel Peloponneso
Nella città di Olimpia a Zeus intitolata
Si svolgono le gare più famose della terra
Giochi in cui si raduna tutta la Grecia in festa
io sono il campione
io sono ateniese
la bella corona
d’olivo io avrò
nella mia città
e nel pritaneo
sarò ospitato
servito e lodato
Pensate che noi greci non abbiam calendario
E in base all’olimpiade si calcola ogni anno
E se una guerra è in corso bisogna rimandare
Perché con l’olimpiade niente può gareggiare
io sono il campione
io sono ateniese
la bella corona
d’olivo io avrò
nella mia città
presso l’agorà
sarò ospitato
servito e lodato
Pensate che ad Atene dopo la tirannia
E’arrivato il momento della democrazia
Cui può partecipare ogni ateniese
Tranne, però, le donne, gli schiavi ed altri greci
io sono il campione…
Pancrazio, pugilato, le corse e il pentathlon
E poi lancio del disco, lotta col corpo oliato
Corsa delle quadrighe e con cavallo sellato
Sono le discipline della competizion
io sono il campione…
io sono il campione…
Il canto dell’amore (Gaudio – Illiano)
Questo pane quotidiano
che ti passa per la mano è un bicchiere di bontà da spalmare sul cuore è la sapienza del cielo è la potenza del mare è la voce dell’umanità questo sole del mondo che nell’anima brillerà questo sale della terra che scioglie l’amaro della guerra questo è il canto dell’amore che ha le note dentro al cuore l’amore non fa mai a botte con il giorno e con la notte l’amore non invecchia mai l’amore riconosce i suoi amanti l’amore è un assassino l’amore ha il suo tempo l’amore ha la sua memoria l’amore ha la sua poesia l’amore ha le sue stagioni l’amore, l’amore cos’è è il frutto della vita che cresce dentro te questa passione di tutti sono i peccati che si spogliano |
i desideri che si parlano
i sentimenti che si incontrano l’amore è la gelosia di ciascuno è la battaglia di ognuno l’amore non muore mai l’amore sa vincere sempre l’amore non conosce ostacoli e fa molto più dei miracoli l’amore ha la faccia del perdono l’amore è un grande dono l’amore taglia l’affetto e cadono le briciole sul letto l’amore è la porta di ogni successo è lo specchio di te stesso l’amore è la semplicità della cose è un uomo con le rose un uomo con le rose l’amore non fa mai a botte con il giorno e con la notte l’amore non invecchia mai l’amore riconosce i suoi amanti l’amore ha le sue stagioni l’amore, l’amore cos’è è il frutto della vita che cresce dentro te
|
IL CORO
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Oggi vedrete che qua tutti quanti sono accolti
basta che non abbian niente di grande da dire
basta che non dican che possiedon la verità
per non mortificare l’altrui libertà
Ed ora intoniamo un canto
perché noi siamo il vanto
dei nostri governanti sempre più importanti
Venite pure giullari, venite romanticoni
venite dunque sessuomani venite guardoni
esperti in pedagogia ed in filantropia
purché non pretendiate: “la verità è dalla mia”
Ed ora eleviamo un canto
perché contiamo tanto
per i nostri governanti sempre benpensanti
Potete parlare male anche di vostra madre
anche del vostro passato, di quello che è stato
potete anche bestemmiare e mandare all’inferno
basta non parlare male del nostro governo
Facciamo parte del coro
facciamo tutti tesoro
dei nostri governanti
che vanno sempre avanti
Il figlio di Dio è morto per noi
parole e musica di Luigi Gaudio – maggio 1978
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
Il figlio di Dio è morto per noi il vero Messia è morto per noi
SOL RE MIm LA SOL RE DO ↓ LAm SIm
L’amore incarnato è morto per noi Gesù il nazareno è morto, è morto per noi
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
L’hanno ucciso i nostri dubbi, le nostre infedeltà, i nostri problemi, le nostre assurdità
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
I nostri discorsi, le nostre falsità, abbiamo perso un’occasione che più non verrà
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
E’solo contro tutti, ma ha nel cuore la certezza di liberarci dalla nostra grettezza
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
E di inculcarci nel cuore la fermezza e di rivelarci la vera salvezza
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
Ma dopo tre giorni risusciterà. Il tempio distrutto al cielo s’alzerà.
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
E’la vittoria sul peccato e sull’empietà è la redenzione dell’umanità
SOL RE MIm LA SOL RE DO SIm
Il figlio di Dio è risorto per noi il vero Messia è risorto per noi
SOL RE MIm LA SOL RE DO ↓ LAm SIm
L’amore incarnato è risorto per noi Gesù il nazareno è risorto, è risorto per noi
Il mio sport
musica e parole di Luigi Gaudio
A molti piace il kendo, il karatè o lo judo
perché sono attirati dagli usi dell’oriente
non me ne adonto affatto però
Il mio sport è il biliardino. Le rullate di nascosto,
quelle finte e quei passaggi, mai scontati mai gli stessi.
E conosco un altro amico, e mi sento assai più ricco,
e non ho più seccature se ho in mano quel gettone.
A molti piace il rafting, free climbing, bungee jumping,
per tentare l’estremo, il limite dell’umano.
Non me ne intendo affatto però
Il mio sport è il biliardino. Le risate per la palla
che era entrata nella porta, ma poi uscita troppo forte.
E dimentico ogni affanno, ogni impegno ed ogni inganno
E non ho più fregature se ho segnato quel rigore.
A molti piace il rugby, giocare a tutto campo,
placcare l’avversario, e poi buttarlo per terra.
Non ci capisco niente però
Il mio sport è il biliardino, le giocate in cui la palla
schizza fuori dieci metri, non si sa neanche dove.
E conosco un altro amico, e mi sento assai più ricco,
e non ho più seccature se ho parato quel cannone.
Io preferisco il calcio, che è un gioco di astuzia,
cervello e fantasia, non quello dei miliardi,
dei gesti di violenza perciò
Il mio sport è il biliardino. Quel tiraccio straordinario
che poi in modo involontario ti diventa un autogoal.
E dimentico ogni affanno, ogni impegno ed ogni inganno.
E non ho più fregature se ho infilato il difensore
Il mio sport è il biliardino. Le rullate di nascosto,
quelle finte e quei passaggi, mai scontati mai gli stessi.
E conosco un altro amico, e mi sento assai più ricco,
e non ho più seccature se ho in mano quel gettone.
In certi momenti – di Luigi Gaudio – ottobre 1980
SOL FA DO
In certi momenti capisci che “fede” è molto più grande
DOm SOL
di quell’astrazione che pensi tu
SOL FA DO
E allora capisci che “testimonianza” è troppo più forte
DOm SOL
di quel balbettio che fai tu
SOL FA DO
In certi momenti capisci che “amore” è troppo più bello
DOm SOL
di quel sentimento che provi tu
SOL FA DO
Ed in quei momenti capisci che “Dio” è troppo più grande
DOm SOL
di quell’idea che ti sei fatto tu
Incontri – parole e musica di Luigi Gaudio – ottobre 1979
RE SOL MI LA RE SOL MI LA
Su una panchina dei giardini pubblici ho incontrato Un attivista di partito politicizzato
SOL LA FA#m SIm SOL SOLm RE MIm LA RE
E mi ha parlato dei suoi ideali con la lotta di classe cambieremo questa società
RE SOL MI LA
Poi una ragazza mi ha fermato chiedendomi le ore
RE SOL MI LA
Tra una scusa e l’altra mi ha parlato della libertà dei sessi dell’amore
SOL LA FA#m Sim SOL SOLm RE MIm LA RE
Dell’abbandono della morale io dentro me mi sono chiesto se fosse questa la libertà
Kazoo
RE SOL MI LA RE SOL MI LA
E incontrai anche un giovane operaio che mi parlava del suo misero salario
SOL LA FA#m SIm SOL SOLm RE MIm LA RE
Le macchine usate, le donne tradite, le occasioni perdute e che non ritorneran
RE SOL MI LA RE SOL MI LA
Rividi un compagno di classe qualunquista un po’ cattolico un po’ marxista
SOL LA FA#m Sim SOL SOLm RE MIm LA RE
“Libertà è pensare come l’altra gente, libertà è fare quello che mi par”
Kazoo
RE SOL MI LA RE SOL MI LA
Ma quella sera avevo fatto anche un incontro che la mia vita avrebbe capovolto
SOL LA FA#m SIm SOL SOLm RE MIm LA RE
con quella persona che mi ha capito e mi ha donato la vera libertà
Kazoo
Io amo il blues
musica e parole di Luigi Gaudio
Ho scelto il blues perché, perché è un po’ come me
perché ogni volta cambio sempre, non sono come te.
Ho scelto il blues perché, perché assomiglia a me
perché ogni volta ci ricasco non sono coerente.
Son venuto fuori per caso, ma alla fine di una lunga storia
Io canto il blues perché, perché non è fatto per analizzare,
per sezionare, per microscopizzare.
Io canto il blues perché non c’entra niente
con i giornali, con i canali, con quegli intellettuali
che oggi dettan legge in ogni campo del sapere
Mi piace il blues per la grande semplicità
per la sua immediatezza, la sua carnalità.
Mi piace il blues per la sua spiritualità,
per la sua sfacciataggine, per la sua umanità,
perché non ha paura di dire quel che deve dire
Io amo il blues per la struggente nostalgia
per la saudade, la sofferenza, e p’ ‘a malincunia.
Io amo il blues per la passione, che è la mia,
di tirar fuori nella musica una grande magia,
perché ogni canto vero nasconde sempre un gran mistero
L’UOMO CAMMINA
(musica e parole di Luigi Gaudio)
(parte prima)
E l’uomo nasce / su questa terra
Nasce stupito / ma un po’ impaurito
Nasce tentando di parlare
Nasce in un gruppo di persone
Nasce legato alla sua madre
E dopo molti anni maturerà
(parte seconda)
L’uomo cammina / e l’uomo teme
Teme la furia / di un temporale
Teme l’attacco di un leone
Teme l’assalto di un nemico
Teme la forza del destino
E forse per sempre la temerà
La favola del serpente rosso
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Un bel giorno nel nostro villaggio
di settantatre metri di raggio
nacque un bimbo molto bello e intelligente
ma curioso e un po’ disobbediente.
La sua mamma gli voleva tanto bene
anche se poi lui le dava tante pene
ma il vederlo così bello e intelligente
le faceva superar l’inconveniente.
ma un bel giorno il bambino
le scappò quatto quatto
senza che lei nemmeno si accorgesse
ed andò in un giardino
accompagnato da un gatto
nella tana del serpente rosso
Non andare mai più lì da solo
c’è un serpente minaccioso come un toro
ha già fatto arrossire mille mamme e papà
è il serpente che divora la libertà.
Un bel giorno nel nostro villaggio
di settantatre metri di raggio
nacque un bimbo molto bello e intelligente
ma curioso e un po’ disobbediente.
radunati duecento e cinquanta bambini
con le mazze, i bastoni e il coraggio
fecer fuori il serpente con i suoi serpentini
i bambini del nostro villaggio
La fiaba dei semi e del mulino
Questa canzone è stata scritta da Luigi Gaudio in occasione del trasferimento di suo fratello don Savino da Baranzate a Cesano Boscone nel 1978, ed è un’evidente allegoria della Chiesa (l’albero), dei suoi giovani (i semi) del mulino bianco (don Savino), del trauma del trasferimento (il vento e la pioggia) che non impedisce ai semi di diventare piante (adulti)
Un grande albero dai rami vecchi e nodosi
lascia i suoi semi tra i campi nudi e spinosi.
Un mulino bianco è messo là vicino
i semi sono nutriti dall’acqua del mulino.
Non tradire il passato,
tutto quello che è stato
io vi ho tramandato
quello che hanno narrato a me per voi,
narrato a me per voi.
Viene padre vento, il vento del destino
i semi son trascinati lontano da quel mulino
Viene madre pioggia, la pioggia del destino
e bagna, rompe e consuma ogni piccolo semino.
Non tradire il passato,
tutto quello che è stato
io vi ho tramandato
quello che hanno narrato a me per voi.
Non tradire il passato,
tutto quello che è stato
io vi ho tramandato
quello che hanno narrato a me per voi,
narrato a me per voi.
Ma tutti quei semi sono diventate piante
con l’acqua della vita insieme cresceranno.
Ma tutti quei semi sono diventate piante
con l’acqua della vita insieme cresceranno.
La fine della confusione – parole e musica di Luigi Gaudio – dicembre 1977
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
E’finito il momento delle vuote parole come un amico ti voglio parlare
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
Ti parlerò chiaro senza allegorie senza formalismi, senza demagogie
RE SOL RE LA
Ed allora abbatteremo il muro di separazione
RE SOL RE LA
che divide chi di tutto ha una diversa concezione
RE SOL RE LA
Chi crede ancora in Dio e chi invece è affascinato
RE SOL RE LA
dalla teoria di chi vuol dare al popolo un potere illimitato
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
Tu mi dici: “credi davvero in quest’ideale” . Però trascorri la giornata in maniera occasionale
RE SOL RE LA
Se la tua logica è dettata dall’illusione di un momento
RE SOL RE LA
io ti voglio far partecipe di un altro vero sentimento
MIm LA RE SIm
Non bastano mai le parole per quanto belle siano
MIm LA RE Sim
Non bastano mai i desideri di un momento
MIm LA RE SIm
Non bastano mai per la mia vita i discorsi di un’ideologia
MIm LA RE
Non bastano mai per rendermi vero (armonica in re)
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
Ma cosa credi che adesso si potrà realizzare quella società utopica di senti parlare
RE SOL RE LA
No, non credere a quello che ti voglion far capire
RE SOL RE LA
Pensa un attimo a te stesso e a quello che potresti fare
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
Anch’io prima la pensavo quasi come te, ma poi c’è stato qualcuno che ha fatto di me
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
un uomo nuovo, rinnovato, in un’altra presenza, senza badare al passato, ed in barba alla scienza,
RE SOL RE LA RE SOL RE LA
che vorrebbe fare di me un altro del gregge da pascolare a scuola e nella società
RE SOL RE LA
Ma un’altra logica, diversa, ha sconvolto la mia vita
RE SOL RE LA
Certo il peccato è rimasto, ma la confusione è finita
MIm LA RE SIm
Liberati dai tuoi schemi e dai progetti su di te
MIm LA RE Sim
Apri il cuore ad una comunità di persone
MIm LA RE SIm
Vieni e vedi e prova questa vita nuova, con un significato
MIm LA RE
Prova a vivere nel suo nome per sempre (armonica in re)
La libertà
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Quando i miei amici mi dicon che
basta una donna, basta una partita
io non so bene perché, ma non è questa tutta la vita
Quando i miei amici mi dicon che
bisogna vivere con un po’ d’estro
io invece rispondo che vorrei imparare da quel maestro
La libertà è il desiderio d’infinito
anche se io non l’avevo mai sentito
la libertà è la ricerca di un significato
anche se io non ci avevo mai pensato
A volte sembra che la fortuna non debba finire mai
invece allora più grossi si affollano i tuoi guai.
E spesso incontro qualcuno
che mi accende una televisione,
ma proprio quando capisco
che non è questa una liberazione
La libertà è il desiderio d’infinito
anche se io non l’avevo mai sentito
la libertà è la ricerca di un significato
anche se io non ci avevo mai pensato
Mi è capitato una volta che
un altro uomo m’abbia incontrato
e che senza pretese / la sua lealtà m’abbia affascinato
Allora solo ho capito che la vera libertà
non è una scelta casuale ma seguire uno che ce l’ha
La libertà è il rapporto con il mistero
nell’amicizia con chi ricerca il vero
la libertà soltanto allora s’è realizzata
anche se poi ce ne siamo dimenticati
La libertà è il desiderio d’infinito
anche se io non l’avevo mai sentito
la libertà è la ricerca di un significato
anche se io non ci avevo mai pensato
La rotta – di Luigi Gaudio – aprile 1979
DO FA7+ DO FA7+
DO FA7+ DO FA7+ DO
Sulla nave che ora prenderò, i progetti miei, no, non porterò
REm SOL REm SOL DO
e lenta partirà, il mare solcherà verso lui.
Dopo aver seguito il mio amore fatto di possesso ho capito che
Il più grande amore è lasciarsi amare da lui
MIm DO RE SOL
Ma ti chiedo, Signore, dammi il coraggio
di voler continuare il viaggio che porta da lui
DO FA7+ DO FA7+ DO
Il mio antico legno mi saprà portare la forza del male non lo vincerà
ed il vecchio che c’è dentro di me andrà via
Ma già la prua punta verso lui e quando vorrà lo raggiungerò
allora canterò con quanta voce avrò la mia gioia
LAm SOL DO FA
Ma ti chiedo, Signore, dammi la sapienza
di voler seguire la rotta che porta da lui
DO FA7+ DO FA7+ DO
E senza la via dell’obbedienza non saremo mai a conoscenza
che la vita è un dono e il peccato è tolto dal perdono
Presi dalla fretta e dal nostro umore non sappiamo più trattenere il valore.
Perché affannarsi tanto quando è così semplice obbedire
LAm SOL DO FA LAm SOL DO FA
Ma già la prua punta verso lui e quando vorrà lo raggiungerò
LAm SOL DO FA DO FA7+
allora canterò con quanta voce avrò la mia gioia (3 volte)
La salvezza – di Luigi Gaudio – agosto 1979
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unica vittoria che ho riportato è quella sull’innocenza
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unico lavoro che seguo con profitto è quello di perder tempo
SOL RE LA FA# SOL LA RE
Ma tu mi salvi e mi raccogli tu mi salvi, Signor
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unica maniera con cui tratto gli altri è quella di tradirli
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unico modo con cui uso i soldi è quello di sprecarli
SOL RE LA FA# SOL LA RE
Ma tu mi salvi e mi raccogli tu mi salvi, Signor
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unico amore che posso ricordare è quello di un altro
SOL RE LA FA# SOL LA4 LA
L’unico progetto che ho realizzato è stato di un altro
SOL RE LA FA# SOL LA RE
Ma tu mi salvi e mi raccogli tu mi salvi, Signor
SOL RE LA FA# SOL LA RE
Ma tu mi salvi e mi raccogli tu mi salvi, Signor
Limiti cha cha cha
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Mi piace tanto fare un po’ di movimento
un’ora di ginnastica o di rilassamento,
ma un po’ per abitudine, pigrizia o poco tempo
io non riesco a fare neanche un piegamento
Che cosa sono i limiti non quelli matematici
ostacoli pesanti e demoralizzanti.
Di fronte a questi limiti che cosa posso fare?
O incomincio a ridere oppure a disperare
Mi piace tanto leggere a letto o sul balcone
racconti appassionanti, testi di erudizione,
ma quando guardo questa mia bella libreria
penso a quanta cultura non riuscirò a far mia
Che cosa sono i limiti ce ne accorgiamo tutti
è legge inesorabile per i belli e per i brutti.
Di fronte a tutto questo cosa possiamo fare?
O ci mettiamo a piangere o ad autoironizzare
Mi piacerebbe tanto esprimerti il mio amore
con tanto tanto affetto, con tanta convinzione,
ma quando tu mi dici che sono un egoista
non posso fare a meno di dire che hai ragione
E se per caso il limite non è maledizione,
bensì il modo più semplice per non fare il pavone?
Se il limite è un dolore acuto, ma importante,
con cui io imparo a chiedere aiuto a chi ho davanti?
MA CHI C’ha FATTO FA’
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Un giorno andammo insieme per cacciare
Ma dei Mammut nessuna manifestazione
E questa maledetta glaciazione
Ci ha tolto il nutrimento da mangiare
Ma chi C’ha fatto fa’ de anda’ via dall’Africa
almeno qualche antilope bolliva in pentola
almeno qualche frutto riempiva ?a tavola
invece adesso solo lattuga e radica
Un giorno ritornando da una caccia
per cinque bocche solo ?na gallinaccia
Arriva mogliema e botte sul groppone
Dicendo “non se sta a fare il bighellone”
Ma chi C’ha fatto fa’ de anda’ via dall’Africa
almeno qualche antilope bolliva in pentola
almeno qualche frutto riempiva ?a tavola
invece adesso solo lattuga e radica
Un giorno ritornando all’abitazione
Senza portare niente niente da magnare
Mia moglie mi propone “assaggia ?n poco
Questa farina che io t’ho cotta ar foco”
Ma chi C’ha fatto fa’ de inizia’ ?l neolitico
dove sono le donne che han preso il manico?
Prima magnavo carne tutt’a settimana
invece adesso solo polenta e grana
Potevo lavorare un giorno su nove
Spingevo un bel Mammut sotto quel burrone
E invece adesso devo pianta’ nocciole
Arare, seminare, e tutto sotto il sole
Ma chi C’ha fatto fa’ de inizia’ ?l neolitico
dove sono le donne che han preso il manico?
Prima magnavo carne pe’ ?na settimana
invece adesso solo polenta e grana
Matrimonio 1 maggio 1989
canzone di Luigi Gaudio composta in occasione del suo matrimonio con Enza Barattieri l’1 maggio 1989
I bambini giocano coi sassi
mentre il vecchio carico di corse
alle corse rapide di quelli
piange di ricordi.
Una madre allarga le sue braccia
stringe l petto il frutto del suo amore
mentre il padre tocca la sua pancia
gravida di vita
E noi certi oggi siamo, certi domani
della nostra amicizia
della nostra compagnia al mistero
L’aria tersa e limpida di sole
allontana il pianto della pioggia
mentre non si trovano parole
parla il tuo sorriso.
Non è più soltanto la bellezza
quella che sorprende il nostro cuore.
Ora è la promessa e la certezza
di un eterno amore
E noi certi oggi siamo, certi domani
della nostra amicizia
della nostra compagnia al mistero
Certi oggi siamo, certi domani
della vostra amicizia
della vostra compagnia al mistero
Media invasion
musica e parole di Luigi Gaudio
Non servirà chiudere le orecchie
Non basterà bendare gli occhi, no
Dalla tivù le onde ci verranno
Da un belzebù nascosto saremo
trascinati …
Nelle città deserto e silenzio
Tutto sarà dentro quello schermo
Si parlerà senza stringer mani
Si guarderà colori innaturali.
Trascinati …
Ma fino a che esisterà un uomo
che amerà il proprio vicino
e rimarrà pieno di passioni
nelle città saremo più veri,
Liberàti …
Metropoli
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Le gabbie si svuotano, la metropolitana parte
gli sguardi si incrociano, ma a nessuno interessa l’altro.
La grande metropoli inghiotte oramai i suoi figli
che passano le giornáte correndo chissà per dove.
Rit: E non esiste più, più nemmeno,
la possibilità di incontrarsi.
E scorrono i giorni, tra lavoro e televisione,
passa anche la domenica, come un lampo in un temporale.:
E suona la sveglia troncando i tuoi sogni sempre,
vorresti dormire ancora, ma non puoi fare a meno di vivere
E non esiste più, più nemmeno,
La possibilità di pensare a sé.
Eppure quello che fai non può essere tutto inutile,
e anche chi hai vicino sono uomini e non numeri,
e forse qualcuno ancora ha qualcosa da far capire a te
ha qualcosa da dire proprio a te.
MUZIO (musica e parole di Luigi Gaudio)
Io sono un valoroso legionario
Da poco a Roma è nata la repubblica
E per salvarla dalla forza etrusca
Contro Porsenna le armi abbiamo preso
e io ci metto una mano sul fuoco
che Roma sarà grande e fortunata
che il mondo presto parlerà latino
sotto la nostra forza e autorità
Per questo ho scelto di fare un’azione
Di penetrare dentro il campo etrusco
E di ammazzar l’odiato re Porsenna
Per porre fine a questa dura guerra
e io ci metto una mano sul fuoco
che Roma sarà forte e rispettata
che il mondo presto sarà unito in pace
sotto la nostra forza e autorità
Soltanto che per caso sfortunato
Un medico come il re era vestito
Pertanto il mio coltello acuminato
Nel petto di quel medico ho ficcato
e io ci metto una mano sul fuoco
che Roma sarà nota e fortunata
che il mondo presto parlerà latino
sotto la nostra forza e autorità
Davanti al re Porsenna consegnato
Una mano sul fuoco io ho bruciato
E il re che era gentile e costernato
Mi fece andare via, mi ha liberato
e io ci metto una mano sul fuoco
certo mi son scottato mica poco
però l’antico onore ho preservato
e a Roma quasi intero son tornato da ra da …….
Nascondino
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Un giorno tre amici in un bel giardino
Si misero a giocare a nascondino
Un nascondino un po’ particolare
Perché a giocar no, non eran più persone
Con un vestito giallo il primo era un omone
Le altre due senz’altro più piccoline
La terza poi girava intorno alla maggiore
Girava senza sosta girava a tutte le ore
Per primo si nascose il ragazzone
Dietro alla più piccola, talmente bene
Che la seconda non riusciva più a vederlo
Come se notte fosse e non più giorno
Infine si nascose la piccolina
Proprio mentre la terra illuminava
Era già notte e dopo questa gara
Il buio era più fitto, più fitto di una tana
na na na na na na na ….
Nel sacrificio
parole e musica di Luigi Gaudio – ottobre 1984
DO SOL FA DO
Nel cupo tuono, nel lampeggiare,
LAm SOL FA
c’è già la fine di un temporale
DO SOL FA DO
Nelle urla cieche e nel dolore
LAm SOL FA
sta già battendo un nuovo amore. Eh eh eh eh eh
DO SOL FA DO
E nel ricordo del mio passato
LAm SOL FA
c’è già il futuro da me sperato
DO SOL FA DO
Nel sacrificio e nel timore
LAm SOL FA
c’è la ricchezza di un vero amore. Eh eh eh eh eh
DO SOL FA DO
Nella ferita, nel suo dolore,
LAm SOL FA
c’è già la cura di questo cuore
DO SOL FA DO
E nella lotta, in questa guerra,
LAm SOL FA
C’è già la pace di questa terra. Eh eh eh eh eh
Nova Terra
canzone di Luigi Gaudio composta per la scuola Nova Terra di Buccinasco quando era frequentata dal figlio Samuele
Dai dai dai dai vieni con noi
Dai dai dai dai studia con noi
Dai dai dai dai gioca con noi
Dai dai dai dai impara con noi
Il primo giorno che sono venuto
Ero un pochino spaurito e confuso
Ma poi un amico mi ha preso per mano
E mi ha cantato questa canzon
Dai dai dai…
Maestre compagni e la direttrice
Mi chiaman per nome mi ispirano pace
Non sono più solo a iniziare un lavoro
La vita è più bella se non sei da solo
Dai dai dai…
Stendi il braccio e dammi la mano
Non vogliamo andare lontano
Ma fondare una nova terra
Di amicizia, rispetto e bellezza
Dai dai dai…
Oltre la nebbia
musica di Luigi Gaudio, parole di Luigi Gaudio e Andrea Bisceglie
Cosa importa se la nebbia sembra avvolger tutto
non si scorge alcuna faccia ti attanaglia il freddo.
Cosa importa se l’estate
se n’è andata via
e non vuole ritornare
sembra non esista più.
C’è il sole oltre la nebbia
anche se tu non lo sai
anche se tutto vorrebbe
fartelo dimenticar
e c’è una realtà più grande
più di quanto tu lo vuoi
oltre la nebbia dei pensieri tuoi.
Cosa importa se il tuo sogno sembra ormai svanire
e ti trovi ad un tratto senza più speranze.
Cosa importa se il tuo amore sembra non riuscire
a giocarsi un’altra volta
come tanti anni fa.
C’è il sole oltre la nebbia
anche se tu non lo sai
anche se tutto vorrebbe
fartelo dimenticar
e c’è una realtà più grande
più di quanto tu lo vuoi
oltre la nebbia dei pensieri tuoi.
oltre la nebbia dei pensieri tuoi.
C’è il sole oltre la nebbia
anche se tu non lo sai
anche se tutto vorrebbe
fartelo dimenticar
e c’è una realtà più grande
più di quanto tu lo vuoi
oltre la nebbia dei pensieri tuoi.
oltre la nebbia dei pensieri tuoi.
Per le strade – di Luigi Gaudio – gennaio 1981
Intro con armonica: MI FA#m SOL#m FA#m MI (due volte)
DO#m SI MI LA
Per le strade della storia ho incontrato una risposta
MI FA#m SOL#m FA#m
E ho capito l’illusione di una vita senza nome
MI FA#m SOL#m FA#m
Fa’ cantare la mia mano tu che vieni da lontano
Stringi forte il mio cuore tu che vieni con amore
DO#m SI MI LA
Sulla testa delle case sta volando un aquilone
MI FA#m SOL#m FA#m
E mi sento più sincero quando è libero il mio cuore
MI FA#m SOL#m FA#m
Fa’ sognare il mio pensiero tu che vieni in braccio al cielo
Stringi forte la mia persona tu che vieni senza paura armonica
DO#m SI MI LA
Sopra i tetti della gente si è librata una colomba
MI FA#m SOL#m FA#m
Stan cercando di ammazzarla ma non possono afferrarla
MI FA#m SOL#m FA#m
Fa’ cantare la mia mano tu che vieni da lontano
Stringi forte il mio cuore tu che vieni con amore
Fa’ sognare il mio pensiero tu che vieni in braccio al cielo
Stringi forte la mia persona tu che vieni senza paura armonica
PIÙ IN LÀ
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Canzone liberamente ispirata dalla poesia “L’agave sullo scoglio” di Eugenio Montale
Sotto l’azzurro fitto del cielo
qualche uccello di mare se ne va
Né sosta mai perché tutte le immagini
portano scritto più in là
Più in là, più in là, più in là
Più in là, più in là, più in là
Perché anche l’amore non ti dà una continua felicità?
Perché quella montagna è grande
ma dopo una cima un’altra è là?
Più in là, più in là, più in là
Più in là, più in là, più in là
Perché questa canzone è bella
ma la sua bellezza una fine ha?
Perché questa musica da sola si fa?
Perché non so guidarla? Chi lo sa?
Più in là, più in là, più in là
Più in là, più in là, più in là
Popolo
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Tutto intorno a noi sembra dire che
Non esiste più un’umanità
Questo sembra ma
Siamo un popolo che cammina già
Che combatte già per l’umanità
Tutto intorno a noi sembra dire che
Non esiste più vera libertà
Questo sembra ma
Siamo un popolo che cammina già
Che combatte già per la libertà
Tutto intorno a noi sembra dire che
Non esiste più una verità
Questo sembra ma
Siamo un popolo che cammina già
Che combatte già per la verità
Siamo un popolo che cammina già
Che combatte già per l’umanità
Preghiera di sera
parole e musica di Luigi Gaudio – maggio 1979
(arm.)DO MIm FA SOL4 SOL DO MIm FA SOL4 SOL
Sto ancora su, non ho voglia di dormire aspetto un po’, troppe cose devo dire
REm SOL LAm FA
Sono un po’ giù, è un momento che non gira
REm SOL LAm FA DO
Mi servi tu per capire la mia vita, per capire la mia vita
DO MIm FA SOL4 SOL
Ma che strano tempo fa, strano come i miei pensieri
DO MIm FA SOL4 SOL
E’da un po’ di giorni in qua che sono sempre neri
REm SOL LAm FA
Ho letto sai, ma neppure son capace
REm SOL LAm FA DO
Quanti chiodi hai? Com’è dura questa croce! Com’è dura questa croce! (armon.)
DO MIm FA SOL4 SOL
Sto pensando che il tuo amore mi ha salvato,
DO MIm FA SOL4 SOL
anche se sembrava che anche Dio ti avesse lasciato
REm SOL LAm FA
Che gusto c’è? Continuare questa vita
REm SOL LAm FA DO
troppo spesso senza te troppo spesso smarrita, troppo spesso smarrita?
DO MIm FA SOL4 SOL
Ma il tuo volto ferito fa svanire il mio dolore
DO MIm FA SOL4 SOL
e il tuo corpo colpito mi rinvigorisce il cuore
REm SOL LAm FA REm SOL LAm FA DO (arm.)
Aiutami a scacciare questa noia. Proteggimi dalla facile non-voglia, dalla facile non voglia.
DO MIm FA SOL4 SOL DO MIm FA SOL4 SOL
Mi butto giù, ora ho un sonno da morire. Mi guardi tu come se volessi dire:
REm SOL LAm FA REm SOL LAm FA DO(arm.)
“Riposati e abbandona la tua ansia. Rilassati, apri il cuore alla speranza, apri il cuore alla speranza
Prima che…
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Prima che il vento diventi pioggia
Prima che la pioggia diventi grandine
Tendi la mano a chi te la offre
Tendi la mano a chi ti riparerà
Prima che la sera diventi notte
E che la notte non torni giorno
Mettiti insieme a chi non è mai solo
Mettiti insieme a chi ti illuminerà
Prima che la brina diventi neve
Prima che la neve diventi ghiaccio
Cerca qualcuno che ti sta cercando
Cerca qualcuno che ti scalderà
Santo – di Luigi Gaudio
RE SOL RE LA RE
Santo, santo santo è il Signore, Dio dell’universo
RE SOL RE LA RE
Santo, santo santo è il Signore, Dio dell’universo (a due voci)
MIm DO RE SOL
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria
RE SOL RE LA RE
Osanna, Osanna, Osanna nell’alto, nell’alto dei cieli
RE SOL RE LA RE
Osanna, Osanna, Osanna nell’alto, nell’alto dei cieli (a due voci)
MIm DO RE SOL
Benedetto colui che viene nel nome del Signore
RE SOL RE LA RE
Santo, santo santo è il Signore, Dio dell’universo
RE SOL RE LA RE
Santo, santo santo è il Signore, Dio dell’universo (a due voci)
RE SOL RE LA RE
Osanna, Osanna, Osanna nell’alto, nell’alto dei cieli
RE SOL RE LA RE
Osanna, Osanna, Osanna nell’alto, nell’alto dei cieli (a due voci)
Scoperte
parole e musica di Luigi Gaudio – aprile 1978
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questa è l’acqua, che l’uomo beve che lava l’uomo da ogni male
FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
Questa è l’acqua dono di Dio
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questo è il pane che nutre l’uomo che ciba l’uomo del suo sapore
FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
Questo è il pane corpo di Cristo
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questo è il vino, che l’uomo beve e si dimentica dei suoi dolori
FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
Questo è il vino sangue di Cristo
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questo è l’agnello immacolato che l’uomo uccide
LA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
se ne sazia la sua brama. Questo è l’agnello morte di Cristo
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questo è l’uomo, coi suoi peccati, coi suoi difetti, con i suoi amori
FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
Questo è l’uomo fratello di Cristo
LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI LA/MI SOL/MI
Questo è il Signore, il redentore, che è morto ed è risorto
LA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI FA/MI SOL/MI LA
per provarci il suo amore. Ci ha detto tutti figlio di Dio
SICHEO
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Sono Sicheo, faccio il mercante
Ne ho visitate di città
Ho fatto viaggi, creato porti
E ho conosciuto civiltà
ma combattono combattono
poi si uccidono, si abbattono
mentre noi, qua dietro al Monte Libano
portiamo avanti commercio e civiltà
Un giorno mentre stringevo un patto
Pensai che era meglio per iscritto
Ma non con quella astrusa scrittura
Usata dagli scribi dell’Egitto
e combattono combattono
poi si uccidono, si annientano
mentre noi, qua dietro al Monte Libano
dell’alfabeto le lettere inventiam
Ed anche i greci ce l’hanno con noi
Forse per i traffici e i commerci
O forse sono un poco invidiosi
Che l’alfabeto l’abbiam fatto noi
e combattono combattono
poi si alleano e si tradiscono
mentre noi, qua dietro al Monte Libano
dell’alfabeto i caratteri inventiam
e combattono combattono
poi si uccidono, si squartano
mentre noi, qua dietro al Monte Libano
portiamo avanti commercio e civiltà
portiamo avanti progresso e civiltà
Signor professore
prima canzone di Luigi Gaudio composta nel novembre 1977 (a sedici anni e mezzo)
LAm MIm LAm MIm FA LAm FA LAm MIm LAm
Signor professore, padre della scienza, maestro di cultura, ma di quale cultura?
LAm MIm LAm MIm
Lei è un progressista, un professore democratico,
FA LAm FA LAm MIm LAm MIm
iscritto al sindacato, nelle liste di partito, di partito
LAm MIm LAm MIm
Lei è uno schiavo della moda, lei è un automa del progresso
FA LAm FA LAm
Ma il suo più grande sbaglio è che vuol far diventare automi
MIm LAm MIm
anche noi anche noi anche noi
LAm MIm LAm MIm
Si fa un gran parlare di pace e di democrazia
FA LAm FA LAm MIm LAm MIm
Eppure solo adesso c’è il rischio di una guerra che tutti porti via con sé (armonica)
LAm MIm LAm MIm
Si fa un gran parlare di giustizia e di libertà
FA LAm FA LAm MIm LAm MIm
Eppure è proprio adesso che esse sono negate
LAm MIm LAm MIm
C’è come un cancro, una malattia, da cui è difficile fuggire via
FA LAm FA LAm
E’quella di credere che nell’uomo non ci sia male, non ci sia peccato
MIm LAm MIm LAm
E’quella del borghese, è quella del compagno, è quella del ministro, di tutti
(armonica)
SINUHE (musica e parole di Luigi Gaudio)
Canzone liberamente ispirata dal libro “Sinuhe l’egiziano” di Mika Waltari e dall’omonimo film
Un giorno sulla riva del Nilo
Son nato io da un abile artigiano
Ma un artigiano un po’ particolare
Che non aggiusta vasi ma persone
Mi chiamo Sinuhe / e faccio il medico
Le teste trapano / con fare serio
per la mia abilità
ed il mio merito
svolgo un incarico
di qualità
Nel nostro straordinario paese
Abbiamo raggiunto un grado d’istruzione
In chirurgia, nell’odontoiatria
E anzitutto nella mummificazione
Mi chiamo Sinuhe…
Nel nostro straordinario paese
Abbiam perfezionato la scrittura
Abbiamo costruito in altri tempi
Piramidi, obelischi e tanti templi
Mi chiamo Sinuhe…
Un giorno il faraone mi ha chiamato
Per affrontare un caso disperato
Ma se suo figlio non sarà guarito
Sarò davanti al popolo punito
Mi chiamo Sinuhe
e faccio il medico
Le teste trapano
con fare serio
per la mia abilità
ed il mio merito
rischio la pelle
quasi ogni dì
SPARTACO
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Sono uno schiavo proveniente dalla Tracia
Son giunto a Capua per esser gladiatore
Allora coi compagni ho organizzato
Una rivolta per poter tornare a casa
ma nun ce sta niente ‘a fa cu sti Romani
certo se sono un poco imborghesiti
ma il loro esercito forte ed attrezzato
è ancora troppo grande e organizzato
Semo trattati peggio dei maiali
Noi non possiam sposarci né figliare
Noi siamo oggetti in mano dei romani
Per soddisfare il gusto del sangue
ma nun ce sta niente ‘a fa cu sti Romani
certo se sono un poco rammolliti
ma il loro impero saldo ed ordinato
è ancora troppo vasto e regolato
Malgrado tutto abbiam fatto faville
E di vittorie ne abbiam vinte mille
Passando per città e per borgate
Le nostre schiere si son rimpinguate
ma nun ce sta niente ‘a fa cu sti Romani…
Ce so’ volute ben dieci legioni
Con Crasso a capo quel grande riccone
Ma l’ho venduta cara questa pelle
Ed il mio gesto si saprà per sempre
ma nun ce sta niente ‘a fa cu sti Romani
e i miei compagni tutt’e seimila
saranno messi in croce sulla via
come usan fare questi oppressori
SUL MAR
Testo di Luigi Gaudio su una musica di Dario Lanzi e Pierluca Polelli
Guardo sul mar il sole tramontar
E davanti a me una scia di luce
E si alternano lungo la scia
Riflessi di luce e buchi di blu
Ma comunque verso il sole
Il cammino continuerà
Guardo sul mar tornare il pescator
Carico di pesci, salsedine e sudor
Con il pericolo di non tornare
E di perdere la vita in mar
Ma è sempre meglio non rinunciare
A rischiar se stessi e quel che si ha
Guardo sul mar gabbiani volteggiar
Con le ali tese li vedo avvicinar
E invidio il loro volo
E invidio la loro libertà
Ma son certo che, a suo modo,
anche l’uomo libero potrà volar
TADDEO (musica e parole di Luigi Gaudio)
Mi chiamo Taddeo, e sono un ebreo
Un mio avo ha combattuto con gli Assiri
Ma erano troppi e troppo addestrati
Così gli Ebrei son stati sterminati
Però gli Assiri non capivan niente
Terrorizzavano tutta la gente
mozzavan qualche testa ogni tanto
e tutto questo era per loro un vanto
Poi sono arrivati i Babilonesi
Eredi di una grande tradizione
Esperti in scrittura ed astrologia
Diritto, leggi ed astronomia però
I Babilonesi non capivan niente
ed esiliavano tutta la gente
così che il popolo si lamentava
perché lontano dalla patria stava
E dopo sono giunti perfino i Persiani
Sicuramente molto più evoluti
Perché hanno ideato la satrapia
E poi credevano nella magia
ma anche i persiani non capivan niente
loro tassavano tutta la gente
e invece di investire quel tesoro
se lo tenevano tutto per loro
E infine è arrivato Alessandro Magno
Con un’armata grande e micidiale
Portando una lingua ed una cultura
E il sogno di un impero universale
Ma anche i greci non capiscon niente
Si senton superiori all’altra gente
ed hanno fede in esseri divini
con i difetti e i pregi degli umani Da ra ta…
UN’ IDEA NON USATA
(musica e parole di Luigi gaudio)
Una chitarra in mano, una luce smorzata
una carta, una penna, un’idea non usata.
I ricordi di un tempo fanno sempre canzoni
le scoperte, le esperienze, le mille delusioni.
La mia vita di allora, le amicizie da ragazzi
poi la sera da solo una noia da pazzi
e il rimorso incalzante delle gioie mancate
e di passioni provate solo per un istante.
Poi finiva la notte, era ancora mattino
quella nausea strana di staccarsi dal cuscino
come un grembo materno, consueto calmante
dell’angoscia e del vuoto che mi portava ogni istante di vita.
Sempre la stessa strada, i medesimi viali
e a scuola sempre i volti degli amici usuali.
L’amicizia è un bene che si perde con gli anni,
sempre che essa non sia legata
da ciò che gli anni non possono rompere.
Una chitarra in mano, una luce smorzata
poche righe per dire un’idea non usata
e una vita con tanti dubbi e con qualche amarezza
ma una vita che tutto sommato ha una certezza.
Un raggio di luce
parole e musica di Luigi Gaudio (agosto 1979)
RE SIm MIm LA4 LA RE SIm MIm LA4 LA
Ho incontrato lungo il cammino l’innocenza di un bambino
RE RE/DO#m RE/SIm SOL ↓ MIm LA4 LA
dormendo insieme con l’Amore vestito di bianco
RE SIm MIm LA4 LA RE SIm MIm LA4 LA
Ho lasciato i miei progetti nei cespugli e fra gli insetti
RE RE/DO#m RE/SIm SOL ↓ MIm LA4 LA
gettando via il dolore fra i rami d’acanto
FA# Sim MI LA4 LA
E viscida e perfida stava nel bosco una palude
FA# Sim MI LA4 LA
Ma per superarla bastava guardare verso la luce
RE SIm MIm LA4 LA RE SIm MIm LA4 LA
Ho attraversato fiumi di miele in mezzo a tane di mille fiere
RE RE/DO#m RE/SIm SOL ↓ MIm LA4 LA
lasciando per strada la paura tra le rive
RE SIm MIm LA4 LA RE SIm MIm LA4 LA
Ho camminato fra i macigni, fra gli ostacoli maligni,
RE RE/DO#m RE/SIm SOL ↓ MIm LA4 LA
ma sono giunto nella radura di chi vive
FA# Sim MI LA4 LA
Nel prato splendeva dall’alto verso una foce
FA# Sim MI LA4 LA
come il segno di un altro un raggio di luce
FA# Sim MI LA4 LA
….. un raggio di luce
Una leggenda pellerossa
parole e musica di Luigi Gaudio – ottobre 1983
DO REm SOL DO
C’era un tempo un gran cacciatore che abitava i paesi dell’est
LA7 REm FAm DO SOL DO
e che vide arrivare un brutto giorno un grazioso serpente dal mar
DO REm SOL DO
Era piccolo e tutto splendente ed aveva un aspetto invitante
LA7 REm FAm DO SOL DO
Così il gran cacciatore credendolo amico gli donò la sua preda per mangiar (strum)
DO REm SOL DO
Ma col tempo il serpente grazioso diventava più grosso e affamato
LA7 REm FAm DO SOL DO
E così il cacciatore per tenerselo buono gli donò quel che aveva da mangiar
DO REm SOL DO
Ma il serpente era tanto affamato che nessun animale lo saziava
LA7 REm FAm DO SOL DO
Ed allor quasi senza che lui si difendesse prese il gran cacciatore e lo mangiò (strum)
DO REm SOL DO
Ora non c’è più alcun cacciatore ed alcun animale nell’est
LA7 REm FAm DO SOL DO
Non c’è più il grande spirito nel vento non c’è più un solo senso nelle parole
DO REm SOL DO
C’è soltanto il grande serpente che più mangia e più fame ha
LA7 REm FAm DO SOL DO
Ed il suo grande spirito è il denaro niente ferma la sua avidità (strum)
Una storia
parole e musica di Luigi Gaudio – giugno 1978
MIm RE MIm RE
E’venduta la mia vita sopra i cigli della strada
DO SOL RE4 RE
E’comprata dalla paura e dall’apatia
MIm RE MIm RE
Uno studio senza senso una compagnia di vuoto
DO SOL RE4 RE
Degli amici per perder tempo senz’allegria
DO SOL RE DO SOL RE
Dove si può ricominciare? Dov’è possibile sperare?
DO SOL RE SIb DO RE
Dove potere costruire la mia vita senza pensare ogni momento che è finita (arm. sol)
MIm RE MIm RE
Le giornate intere a fare niente a vedere lavorare l’altra gente
DO SOL RE4 RE
e i minuti inutilmente gettati via
MIm RE MIm RE
Senza casa, senza cuore, senza un briciolo d’amore
DO SOL RE4 RE
Basta un bacio per a tua bella e così sia
DO SOL RE DO SOL RE
Dove si può ancora amare? Dov’è possibile giocare?
DO SOL RE SIb DO RE
Dove potere costruire la mia vita senza pensare ogni momento che è finita (arm. sol)
MIm RE MIm RE
Basta solo un po’ di fantasia e la voglia di lasciar tutto e andare via
DO SOL RE4 RE
Per abbandonare il vecchio e l’apatia
MIm RE MIm RE
Nuovi volti che ti ispirano passione, un incontro con persone
DO SOL RE4 RE
Il contatto con la gente in comunione
DO SOL RE DO SOL RE
Ma è possibile ricominciare a sperare, a giocare, ad amare … e un luogo
DO SOL RE SIb DO RE
dove potere costruire la mia vita senza pensare ogni momento che è finita?
DO SOL RE SIb DO RE
(armonica in sol) Ed una vita nuova entra dentro me
Vita quotidiana – di Luigi Gaudio – febbraio 1981
Intro: DO DO7+ DO DO7+ DO DO7+ DO DO7+ DO
FA SOL DO FA SOL DO
Le nuvole sono fuggite via il sole dietro i tetti sta sorgendo
FA SOL DO ↓ MI LAm FA SOL DO
E forse solo adesso sulla via la vita quotidiana sta iniziando
FA SOL DO FA SOL DO
Le facce della gente che angosciate contano i loro passi verso il tram
FA SOL DO ↓ MI LAm FA SOL DO
E il freddo che fa sospirar l’estate mi gettan cruda in faccia la realtà (arm)
FA SOL DO FA SOL DO
Il rumoroso ritmo che mi prende è rotto solamente quando cerco
FA SOL DO ↓ MI LAm FA SOL DO
Di non farmi rapire dalle cose ma di cercare il loro perché
FA SOL DO FA SOL DO
E certamente qualche mio compagno sta aspettando solo qualche gesto
FA SOL DO ↓ MI LAm FA SOL DO
Qualche parola o qualche intuizione che gli faccia capir di che ha bisogno
(arm) LA RE
SOL LA RE SOL LA RE
Come è facile fare degli schemi in cui incasellare tutti gli altri
SOL LA RE ↓ FA# SIm SOL LA RE
Senza poter conoscerne uno solo poiché conoscere vuol dire amare
SOL LA RE SOL LA RE
Pensieri vaghi affiorano ogni tanto pensieri vaghi affollano la mente
SOL LA RE ↓ FA# SIm SOL LA RE
Ricordano che io non posso dare come se non avessi avuto niente
Ricordano che io non posso dare come se non avessi avuto niente
ZIO VANIA (musica e parole di Luigi Gaudio)
Canzone liberamente ispirata dal libro “Il più grande uomo scimmia del pleistocene” ed. Adelphi-La Nuova Italia
Caro figliolo oggi ho concepito
Un nuovo metodo per comunicare
Ed è il linguaggio che ti sto insegnando
E che ai tuoi figli anche tu potrai insegnare
Papà papà lo sai che Zio Vanja
usa soltanto i gesti e i movimenti
e che se proprio / deve fàrsi capire
lo fa senza impiegare le parole Papà papà …
Caro figliolo oggi ho rintracciato
Un luogo molto molto ospitale
Questa è una grotta ampia ed accogliente
Che ci farà campare ottimamente
Papà papà lo sai che lo Zio Vanja
vuole restare sempre sopra gli alberi
non vuole viver dentro ad un riparo
perché il suo ramo ormai gli è troppo caro Papà papà …
Caro figliolo oggi ho escogitato
Un espediente per procurarci il fuoco
E soprattutto per conservarlo bene
E per far sì che non si spenga dopo
Papà papà lo sai che lo Zio Vanja
vorrebbe fare a meno del tuo fuoco
dice che lui mangia solo carne cruda
e poi non vuol cambiare neanche un poco Papà papà …
Caro figliolo oggi ho fabbricato
Uno strumento molto raffinato
Questa è una pietra che se scheggiar saprai
Molto più aguzza e forte diverrà
Papà papà lo sai che lo Zio Vanja
dice che non si deve alterare
quello che la natura ha stabilito
per non destare uno spirito stizzito Papà papà …
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[…] Gaudio Luigi […]