CRITICA E DIBATTITO CULTURALE NEL PRIMO NOVECENTO
12 Luglio 2016Messa di Mezzanotte di Natale Corsico 2015 – di Fra Paolo Martinelli
14 Luglio 2016LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)
- Vita:
- Nasce ad Agrigento
- Completa gli studi universitari tra Palermo e Roma (dove conosce Luigi Capuana)
- I suoi scritti sono decisamente influenzati dal dissesto economico e dalla malattia della moglie
- Esordi
- Varie prove poetiche: Mal giocondo (1889), Elegie renane (1889-90), Pasqua di Gea (1891)
- Poi scrive novelle e romanzi: L’esclusa (1893) > Marta Ajala (1901), Il turno (1902)
-> oggettività tardo-verista + spunti della poetica pirandelliana:
- impossibilità di stabilire verità oggettive,
- necessità di cogliere i lati nascosti delle personalità
- superare le apparenze e le finzioni
- Intrecci in cui il caso strano diventa occasione per un’analisi della psiche e della natura umana
- Riflessione sulle caratteristiche della scrittura umoristica
Romanzi e novelle:
- Il fu Mattia Pascal (1904) -> romanzo
- Scritto nelle notti di veglia alla moglie (paralizzata alle gambe)
- Abbandona le strutture veristiche -> per temi e struttura è un romanzo sperimentale primonovecentesco
- Sperimenta intrecci inconsueti che devono qualcosa alla narrativa umoristica (Laurence Sterne)
- La stravaganza della vicenda che costituisce la base umoristica è in realtà ciò che permette a Pirandello di introdurre alcuni temi:
- Ricerca dell’identità: al centro la domanda “chi sono io?” -> discrepanza tra il pensiero che uno ha di sé e le relazioni che intrattiene con gli altri
- Contrasto insanabile fra vita (energia individuale) e forma (che l’individuo è costretto ad assumere a causa delle convinzioni sociali) da questa discrepanza nasce il relativismo
- Contrasto fra persona e il ruolo del personaggio (con la sua maschera) che si assume in società
- Importanza del caso: solo il suo intervento permette/costringe l’uomo a liberarsi da una forma per assumerne un’altra cui si attacca con uguale fervore
- Relativismo: ogni certezza, persino quella della propria identità, è relativa (tipica dell’uomo moderno)
- Atteggiamento finale è dell’umorista: guarda l’esistenza propria e altrui con distacco, non vuole dare un ordine alla vita perché “la vita non conclude”
-> l’uomo è in balia di un flusso continuo, la vita è in perenne movimento, ma l’uomo si oppone
costruendo delle forme fisse in cui potersi riconoscere ma si costruisce da solo maschere cui si lega
- Antipositivismo e antirazionalismo -> vitalismo e interesse per psicologia, teosofia, occultismo
- Elemento più importante: scomposizione del personaggio -> sarà importante anche nel suo futuro teatro
- L’umorismo (1908) -> saggio
- Distinzione tra comico (fa ridere e basta mostrando gli aspetti inconsueti dell’esistenza) e umorismo (fa ridere e pensare portandoti a scavare nelle motivazioni profonde delle situazioni buffe)
- Sentimento del contrario: nell’umorismo (meno spietato del comico che giudica e basta) nasce il compatimento per le debolezze altrui che sono anche le proprie
- I vecchi e i giovani (1909-13)
- Analisi sociale sull’Italia postrisorgimentale
- Modello: I viceré di Federico de Roberto
- Critica dello storicismo assoluto: la storia come la vita “non conclude”, non è mai definitiva
- Si gira (1915) > Quaderni di Stefano Gubbio operatore -> romanzo
- Diario di un operatore cinematografico: non riesce più a parlare per un trauma avuto durante una scena
- Rapporto uomo-macchina: onnipotenza delle macchine fa riflettere sulle forme che alienano la vita
- Spunti teatrali che userà successivamente: scambio fra realtà e finzione
- Uno, nessuno e centomila (1926) -> romanzo
- Tema: mancanza di un’identità certa a causa del relativismo, qui portato alle estreme conseguenze (follia)
- Protagonista: Vintangelo Moscarda
- Propensioni antirazionalistiche
- Spunti da filosofi orientali e da Schopenhauer
- Novelle per un anno (inizia nel 1922)
- Progetto: testo che doveva riunire tutta la sua produzione in 24 volumi (tot: 365 novelle)
- Produzione effettiva: 225 testi raccolti in 15 volumi + 26 racconti spersi
- Carattere, strutture e temi differenziati: novelle comiche, drammatiche, surreali, umoristiche …
- Assurdità del comportamento dei singoli e dell’esistenza stessa -> per rompere luoghi comuni e verità
- Punto di vista straniante in alcune novelle (in La rallegrata: pdv dei cavalli)
- Alcuni testi godibili per la loro immediatezza descrittiva (soprattutto ambientazione siciliana come La giara o il duro mondo delle miniere del sud come Ciaola scopre la Luna)
- Scrittura volutamente media ma non priva di preziosismi (toscanismi rari, dialettismi)
- Struttura: spesso dominano dialoghi o monologhi -> favorisce la loro frequente riscrittura teatrale
Teatro
- Esordio (1910-20)
- Prime prove legate ancora al mondo siciliano e sono ancora convenzionali
- 1915-16: approfondisce la costruzione del personaggio teatrale
- Liolà: rielabora il quarto capitolo del Fu Mattia Pascal
- Produzione del 1917-18: affianca a testi regionalistici (es: La giara) i drammi grotteschi (es: Così è se vi pare o Il giuoco delle parti) -> da situazione borghese ad allucinante: non è possibile distinguere vero/falso
- Maschere nude (1918): demistifica la certezza e rompe le sclerotizzazioni
- Linguaggio dialoghi e monologhi: enfatico, ripetitivo che sottolinea l’andamento raziocinante e cavilloso
-> svuota dall’interno le convinzioni del teatro borghese -> Tutto per bene;Come prima, meglio di prima
- Fase maggiore
- Sei personaggi in cerca d’autore (1921)
- Fortemente rivoluzionario: tema non nuovo, la novità sta nella sua applicazione al teatro
-> ma non è sperimentalismo ad oltranza: è uno scrittore modernista più che avanguardistico, rielabora non liquida la tradizione
- Riflessione metateatrale -> ripresa da molti autori modernisti
- L’individuo è scomposto
- Riflessione rapporto realtà-finzione -> il Capocomico tenda di ricondurre i personaggi a forme concrete ma nello stesso tempo false, mentre il Padre afferma che loro, nella loro condizione ‘potenziale’, sono le uniche persone perfette e complete
- Enrico IV (1922):
- Tema della pazzia: mette in crisi la razionalità dei presunti sani di mente -> riscrittura pirandelliana di Amleto (uno dei testi che gli stanno più a cuore
- Si serve della pazzia per ribadire le ragioni che lo spingono a rifiutare la vita reale e a scegliere invece una perenne condizione di personaggio
- Falso dramma storico
- Ciascuno a suo modo (1924)
- Questa sera si recita a soggetto (1930)
- Ultimo periodo
- Nell’ultima parte degli anni Venti ripete temi e tecniche collaudate -> pirandellismo d’autore
- Come tu mi vuoi (1930): evidente è il pirandellismo
- Tentativo di uscirne proponendo nuovi aspetti mitologico-simbolici cari alla sensibilità antirazionalista:
- La nuova colonia (1928)
- Lazzaro (1929)
- I giganti della montagna (1930-33): incompiuto, si avvicina a tematiche psicanalitiche, gioca sull’inconscio e la possibilità di liberarlo dalle pressioni sociali e morali attraverso l’arte
-> sviluppo del mito è apparso a molti in linea con la nascita dell’avanguardia del surrealismo