VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto su “Che cos’è la Mafia?”
Traccia:
Che cos’è la Mafia?
Svolgimento:
La mafia è un’organizzazione malavitosa, caratteristica della Sicilia, che ha una struttura piramidale e che si configura come un sovrastato, cioè una sorta di stato, indipendente, all’interno di un altro stato, quello riconosciuto nazionale, con il quale entra talvolta in conflitto, oppure in compromesso. Questo tipo di struttura affonda le sue radici nella storia, soprattutto quella feudale della Sicilia. Il passaggio dallo stato borbonico a quello sabaudo, che avrebbe dovuto debellare il feudalesimo, ebbe invece come sgradito risultato di consolidare questa organizzazione, che si pose in forte contrasto con lo stato, autofinanziandosi con attività illecite. Né la fermezza del prefetto Mori, durante il ventennio, né la lotta aspra degli ultimi decenni, suggellati dal sacrificio personale dei giudici Falcone e Borsellino, l’hanno completamente debellata. Caduti alcuni boss, se ne sono presentati altri sulla scena. Potremmo chiederci a questo punto come questa organizzazione si autofinanzia. La mafia accumula denaro, lo ricicla e lo investe. Cento miliardi di euro raccolti ogni anno con il pizzo” (escluso il fatturato delle mafie straniere), sono investiti nel Nord Italia e nei mercati stranieri attraverso banche, società finanziarie e casinò. Cosa nostra era globalizzata prima della globalizzazione, perfetto esempio di attività economica che valica le frontiere. A nulla, o quasi sono valse le morti di Libero Grassi e di altri commercianti coraggiosi che hanno pagato con la loro vita l’essersi ribellati a questa logica. Il pizzo strozza l’economia, costringendo ad un rincaro del prezzo del prodotto finale. Esso condiziona anche la credibilità degli investimenti, scoraggia gli imprenditori del nord ad investire nel Sud, favorendo indirettamente la disoccupazione, che nelle zone meridionali raggiunge percentuali allarmanti. Data la situazione diventa sempre più difficile intraprendere un’attività. Le banche non concedono prestiti, anche perché il tasso di insolvenza in Sicilia è uno dei più alti del paese e supera il 10 per cento. Tutto questo inevitabilmente alimenta l’usura.
Abbiamo analizzato più approfonditamente il fenomeno del pizzo, ma dobbiamo sapere che la Mafia trova sempre molti modi per autofinanziarsi. Per esempio, si è inserita con profitto nello spaccio degli stupefacenti
La Mafia, poi, riesce a penetrare anche nelle istituzioni. Non contano i partiti di destra o di sinistra. Comunque, chi gestisce il potere viene avvicinato dai mafiosi, se corruttibile. Pertanto gli appalti pubblici sono spesso pilotati. Le società colluse con la mafia vincono le gare, e in cambio gli uomini politici ottengono voti alle scadenze elettorali, con il cosiddetto voto di scambio. Persino la magistratura e la sanità non sono immuni da queste infiltrazioni.
La prima arma per fronteggiare questa situazione apparentemente senza via d’uscita è quella di denunciare, portando alla conoscenza di tutti il fenomeno che, come detto prima, danneggia la gente onesta e l’economia del paese. Altre armi, infine, ancora più potenti sarebbero il cambiamento della mentalità, la conoscenza e la cultura, che non possono convivere con una associazione che ha fatto dell’ignoranza e dell’omertà la base su cui poggiarsi.