Linda De Benedictis
27 Gennaio 2019Mario Falanga
27 Gennaio 2019Teorie economiche del settecento: mercantilismo, fisiocrazia e liberismo
Le teorie economiche: il mercantilismo
- La ricchezza di uno stato
- deriva dagli scambi commerciali
- è misurata dalla quantità di metalli preziosi (oro e argento) circolanti
- Lo stato deve controllare l’economia con
- leggi che proteggano l’industria interna (protezionismo)
- monopoli
- leggi che impediscano il commercio dei metalli preziosi e dei cereali
(beni di prima necessità)
Le teorie economiche: la fisiocrazia Termine che vuol dire “potere della natura”
- La ricchezza di uno stato
- è prodotta dai settori primari: agricoltura, allevamento e industria estrattiva
- l’industria trasforma le risorse
- il commercio scambia i beni prodotti
Lo stato pertanto deve
- sviluppare l’agricoltura
- favorendo nuove tecniche agronomiche
- intervenendo con incentivi e agevolazioni,
- ma soprattutto lasciare libero il commercio dei cereali
Le teorie economiche: il liberismo
- Il contributo di analisi degli economisti classici
- Malthus: conflitto
fra popolazione e risorse - Smith: divisione del lavoro
- Ricardo: conflitto tra salari e profitti
e tra profitti e rendita fondiaria
- Malthus: conflitto
- L’intuizione innovativa:
la ricchezza delle nazioni deriva dal lavoro
- La legge fondamentale:
il mercato, lasciato libero, è capace di trovare da solo l’equilibrio tra domanda e offerta
- Il “liberismo”, dottrina di cui si fece banditore Adam Smith (secondo cui fonte della ricchezza era il lavoro), era diametralmente opposta al colbertismo mercantilista;
- La “fisiocrazia” o “dominio della natura”, il cui massimo esponente, Francois Quesnay, espresse la convinzione che la terra fosse l’unica, vera fonte di ricchezza. Praticamente i fisiocratici sostenevano doversi lasciare operare le leggi della natura e dicevano che solo il libero scambio e la libera contrattazione potevano assicurare la prosperità della Francia, la cui economia era ancora prevalentemente agricola, a differenza di quella inglese che era ormai decisamente avviata verso la rivoluzione industriale.