Codice di Comportamento dei Collaboratori Scolastici
3 Dicembre 2024Quale legame esiste tra alessitimia e dipendenze
4 Dicembre 2024Svolgimento di uno studio di caso per la prova orale del Concorso Dirigenti Scolastici su: “Come contrastare l’insuccesso scolastico in una scuola secondaria di primo grado”
Domanda della commissione:
“Il Dirigente Scolastico (DS) X viene assegnato ad un Istituto Comprensivo Y. Dall’analisi del servizio erogato emerge con evidenza una situazione educativa in cui l’insuccesso è elevato. Infatti, i dati della valutazione del profitto degli studenti evidenziano la seguente situazione: (a) fascia dell’insufficienza più o meno grave pari al 25%; (b) fascia media con risultati sufficienti pari al 65%; (c) fascia dell’eccellenza pari al 10%..
Il Collegio docenti mostra un atteggiamento eccessivamente centrato sulla professione. I genitori sono poco presenti. Le riunioni degli Organi Collegiali rivelano un alto grado di formalità. L’Amministrazione locale competente per territorio è in difficoltà nel garantire interventi socio-educativi in collaborazione con l’Istituto Scolastico.
Si rivela, inoltre, una scarsa motivazione ad apprendere per la maggioranza degli studenti.
Le iniziative scolastiche prevedono, oltre al curriculum ordinario, anche attività integrative extra-scolastiche, ma sono realizzate con limitata apertura al territorio.
Il DS comprende l’importanza di migliorare l’offerta formativa dell’Istituto recuperando qualità, efficienza ed efficacia.
Alla luce delle norme sull’autonomia (L. 59/97, DPR 275/99, L. Cost. n. 3/01, L. 53/03), il/la candidato/a illustri le azioni necessarie che, a suo parere, il Dirigente Scolastico deve intraprendere per raggiungere l’obiettivo sopra individuato dal punto di vista: (a) della progettazione dell’offerta formativa; (b) della gestione economico-finanziaria; (c) delle relazioni interne ed esterne (istituzioni, associazioni e famiglie) alla scuola”.
Prima impressione – riflessione Cosa dice il testo:
- punta l’accento sul legame tra insuccesso scolastico e significatività azione didattica, e sottolinea ruolo territorio;
- non cita esplicitamente una classe, ma si presume che riguardi la secondaria di primo grado
Schema di una ipotesi di lavoro
Siamo a settembre, alla ripresa dell’anno scolastico.
Gli insuccessi scolastici si riferiscono alla scuola secondaria di primo grado
Si ammette che nella scuola sia presente un referente per la valutazione, figura strumentale a cui viene corrisposto un compenso annuo attraverso il fondo d’istituto
Fase A: Analisi della situazione
Azioni
Raccolta dati sui risultati di apprendimento al fine di:
- acquisire i dati per anno di scolarità e sezione;
- acquisire ulteriori dati dalla segreteria e scorporarli per genere e, se possibile, rapportarli per caratteristica dei gruppi classe (% stranieri di prima e seconda immigrazione; indicatori sociali famiglie di origine; composizione e continuità consiglio di classe);
- analizzare i dati in possesso al fine di individuare eventualità criticità interne ed eventuali punti di forza e di debolezza interni;
- comparare per quanto possibile i risultati degli studenti con quelli nazionali e con quelli della regione di appartenenza relativi a rilevazioni nazionali e internazionali.
Soggetti coinvolti e azioni svolte
Dirigente
Nel corso della prima riunione del Collegio dei docenti informa, rende noti gli esiti dell’anno scolastico in corso e, dopo breve discussione, sottolinea la necessità di provvedere ad analizzare meglio i dati al fine di intraprendere azioni incisive per migliorare la situazione
Provvede alla raccolta dei dati (esiti, altre rilevazioni, dati composizione classi), sente (se esistente) il docente referente per la valutazione d’istituto con il quale concerta le prime azioni di analisi
DSGA – Personale segreteria
Raccoglie dati sulla composizione delle classi, lato studenti e genitori e li trasmette al dirigente scolastico
Docente referente per la valutazione
Collabora con il dirigente nella ricerca dei dati, provvede all’analisi dei dati, disaggregandoli secondo le categorie concordate con il dirigente; raccoglie i risultati in una presentazione in cui vengono evidenziati i punti di criticità della scuola
Il Collegio dei docenti:
- Viene informato circa la situazione
- Assume il problema come priorità di lavoro per l’anno in corso
Tempi Prima settimana di settembre
Criticità e cautele relazionali
Il dirigente è conscio che il tema della valutazione è tema centrale sia a livello professionale sia a livello “emozionale”. E’ memore di quanto è successo in alcuni consigli di classe dove spesso ha assistito a conflittualità tra docenti.
In questo primo incontro, perciò, preferisce lasciare “parlare i dati”, sottolineando come il miglioramento dei risultati degli studenti debba essere un obiettivo comune. Questo richiede uno sforzo comune nella ricerca di indicatori che possano aiutare la scuola a favorire il successo formativo degli studenti, con effetti positivi sia sul clima complessivo sia sulla reputazione della scuola verso l’esterno.
Fase B: Socializzazione dei dati
Azioni
A seguito dei risultati delle analisi sui dati, il dirigente convoca un secondo collegio ove illustra la situazione, lasciando congrua parte alla presentazione condotta dal referente per la valutazione.
A seguire, favorisce il confronto tra i docenti assumendo un ruolo di ascolto attivo, finalizzato:
- a raccogliere idee circa possibili ipotesi di lavoro;
- a far emergere singole competenze specifiche, prestando particolare attenzione a competenze di tipo didattico e di tipo tecnologico.
Forte della probabile presa in carico da parte dei docenti (o per lo meno della maggioranza dei docenti) del problema, informa che metterà la questione nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio d’istituto, in modo da potere coinvolgere anche genitori e personale ATA, conscio che il tema è di tale rilevanza da dovere necessariamente prevedere il contributo e il coinvolgimento di tutti.
Criticità e cautele relazionali
I rischi maggiori in questa fase sono essenzialmente due:
1. la conflittualità tra docenti (tra discipline diverse e/o tra diversi modi di intendere la valutazione a scuola)
2. il timore che questa nuova priorità finisca per tradursi in nuovo carico di lavoro non riconosciuto
Il dirigente dovrà evitare che normali divergenze di opinioni vanifichino o depotenzino la sua azione; sarà sua cura riconoscerle e indirizzarle verso il compito, chiarendo che il tema della valutazione, proprio perché così sentito, potrà essere occasione per riflettere sulle pratiche di ciascuno alla ricerca di strumenti e modalità che possano facilitare il lavoro di tutti.
L’assunzione, poi, del tema come priorità di istituto, permetterà alla dirigenza, in collaborazione con il Collegio Docenti e il Consiglio di Istituto di attingere a fondi e iniziative che non solo potranno essere riconosciute, ma potranno incidere positivamente nella qualità del lavoro di ciascuno. E’ anche da questo che discende l’opportunità di lavorare non solo con i genitori e il personale ATA, ma anche con ente locale, organismi di supporto (ad esempio USR) e agenzie formative presenti nel territorio.
Fase C: Il Consiglio d’Istituto, l’alleanza con i genitori e le basi per la collaborazione con gli enti locali e agenzie territoriali
Contrastare l’insuccesso scolastico in una scuola media richiede un approccio sinergico, in cui il Consiglio d’Istituto, i genitori, gli enti locali e le agenzie territoriali collaborano attivamente. Ecco alcune strategie pratiche per coinvolgere tutti gli attori:
C1. Ruolo del Consiglio d’Istituto
Il Consiglio d’Istituto è il cuore decisionale della scuola.
Per favorire il coinvolgimento:
a. Definizione degli obiettivi strategici: Includi nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) specifici obiettivi di contrasto all’insuccesso scolastico, approvati dal Consiglio.
b. Progetti specifici: Proponi iniziative mirate, come laboratori pomeridiani o attività di recupero, da finanziare attraverso il Fondo d’Istituto o altri bandi territoriali.
c. Monitoraggio e valutazione: Coinvolgi il Consiglio per analizzare i dati relativi a dispersione e insuccesso scolastico, pianificando azioni correttive basate su evidenze.
C2. Alleanza educativa con i genitori
Coinvolgere i genitori è cruciale per creare un contesto educativo coerente tra scuola e famiglia, attraverso:
a.I ncontri periodici: Organizza incontri regolari con i rappresentanti dei genitori, non solo per aggiornamenti, ma anche per formare alleanze educative e condividere strategie contro l’insuccesso.
b. Percorsi formativi per genitori: Realizza workshop o incontri informativi su temi come l’importanza dello studio, il sostegno emotivo e la gestione del tempo a casa.
c. Comunicazione costante: Usa strumenti digitali (come il registro elettronico) per tenere informati i genitori sull’andamento scolastico e proporre piani di recupero condivisi.
C3. Collaborazione con enti locali
Gli enti locali possono offrire supporto attraverso risorse, spazi e competenze
Occorre quindi intessere rapporti attivi con le Amministrazioni pubbliche tramite:
a. Accordi di rete: Stipula convenzioni con il Comune per l’uso di spazi extrascolastici (es. biblioteche, centri culturali) per attività di studio assistito o laboratori.
b. Servizi di supporto: Richiedi l’intervento dei Servizi Sociali e dell’Unità di Psicologia per alunni a rischio, attraverso protocolli di collaborazione.
c. Progetti finanziati: Partecipa a bandi comunali, regionali o europei per finanziare attività extracurriculari.
C4. Coinvolgimento di agenzie territoriali
Le associazioni e le agenzie territoriali possono arricchire l’offerta formativa e motivare gli studenti mediante:
a. Partnership con associazioni: Attiva collaborazioni con associazioni sportive, culturali e di volontariato per offrire attività extracurricolari che possano stimolare interessi diversi.
b. Programmi di mentoring: Coinvolgi organizzazioni che offrono servizi di mentoring o tutoraggio per studenti a rischio di abbandono.
c. Percorsi di orientamento: Collabora con agenzie per il lavoro e centri di formazione professionale per organizzare attività di orientamento che motivino gli studenti a proseguire gli studi.
C5. Azioni specifiche per contrastare l’insuccesso scolastico
a. Attività pomeridiane: Organizza laboratori didattici o creativi, sportivi e tecnologici, anche in collaborazione con enti esterni, per coinvolgere gli studenti in difficoltà.
b. Progetti di inclusione: Implementa interventi mirati per alunni con BES e DSA, integrando risorse e supporti forniti dal territorio.
c. Percorsi di personalizzazione: Adotta un approccio pedagogico personalizzato, basato sui bisogni individuali e coinvolgendo tutti gli attori nella progettazione e monitoraggio.
C6. Comunicazione e sensibilizzazione
Un efficace piano di comunicazione può motivare e sensibilizzare le famiglie e gli studenti.
Uno dei compiti fondamentali del Dirigente Scolastico è quello di condividere e comunicare all’esterno le bone pratiche attuate nella scuola che dirige, attraverso:
a. Campagne informative: Realizza incontri e materiale divulgativo sul valore della scuola e dell’istruzione come opportunità di crescita personale.
b. Eventi comunitari: Organizza giornate aperte o manifestazioni che celebrino i successi scolastici, valorizzando la collaborazione tra scuola, famiglia e territorio.
Tirando le fila, il successo di tutte queste iniziative dipende dalla capacità della scuola di mettere in rete le risorse e di creare un senso di comunità educativa. Il Consiglio d’Istituto può fungere da regia, mentre i genitori, gli enti locali e le agenzie territoriali rappresentano partner essenziali per creare un ambiente scolastico inclusivo e motivante.
Fase D: Azioni di cambiamento
D.1. Azioni già previste dal PTOF senza modifiche
a. partecipazione ad azioni formative interne ed esterne (ad esempio realizzate dall’ufficio scolastico regionale / provinciale), in particolare se riferite alla didattica per competenze
b. realizzazione di un’apposita sezione del sito web dedicata alla valutazione, agli stili di valutazione con link a risorse web. Sezione gestita dal responsabile per la valutazione
c. raccolta, a cura del responsabile della valutazione, di prove di verifica già attuate con pubblicazione, con consenso dell’interessato, in un archivio web a disposizione di tutti i docenti
D.2. Nuove azioni inseribili nel PTOF con modifica
a. Utilizzo della possibilità di modifiche in corso anno del Piano di lavoro (cercare articolo e rif. normativo), guardando bene se si può inserire una cosa nuova oppure occorre incrementare lo stanziamento di qualche progetto agendo sula percentuale di adeguamento prevista dalla normativa
b. Accordo con l’ente locale e il mondo produttivo territoriale per individuazione di azioni comuni, con finanziamento esterno, incentrate sull’uso spazi e attrezzature (biblioteca, apparecchiature informatiche) e sul coinvolgimento della scuola in attività laboratoriali e/o legate a momenti di didattica attiva
c. Accordo di rete con altre realtà (non necessariamente territoriali) omogenee per livello di studio sul tema della didattica per competenze e possibile scambio di docenti ed esperienze
D.3. Azioni in previsione del PTOF dell’anno successivo
a. Modifica dell’orario delle lezioni che da 60′ diventa di 50′ con utilizzo delle ore “liberate” per attività di recupero disciplinare e di potenziamento attraverso l’accorpamento dei saperi e l’introduzione di tecnologie didattiche innovative
b. Presa in carico delle opportunità offerte da una più incisiva cura delle competenze digitali dei docenti e degli studenti attraverso l’attivazione del progetto “A scuola di web”. Il progetto è finalizzato allo sviluppo a scuola di tecniche e metodologie basate sul cooperative learning e sull’uso di tecnologie informatiche di uso quotidiano
c. Accordo con le scuole superiori territoriali sull’orientamento e sulla continuità didattica con utilizzo delle “ore liberate” (scuola secondaria di primo grado) e delle ore di flessibilità (secondaria di secondo grado)
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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