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28 Dicembre 2019Mirra è una delle tragedie più intense di Vittorio Alfieri, un dramma di passione e tormento scritto tra il 1784 e il 1786.
L’opera, ispirata al mito ovidiano, narra la storia di una giovane donna, Mirra, condannata da Venere ad amare incestuosamente il proprio padre, Ciniro, re di Cipro.
Trama e personaggi principali
La tragedia si concentra interamente sul conflitto interiore di Mirra, che si dibatte tra l’amore proibito per il padre e il profondo senso di colpa e vergogna. La ragazza è tormentata da un amore che la distrugge interiormente e la spinge verso una tragica fine.
- Mirra: Protagonista della tragedia, è una figura complessa e tormentata, vittima di una passione incontrollabile.
- Ciniro: Re di Cipro, padre di Mirra e oggetto del suo amore proibito. È un personaggio ambiguo, che alterna momenti di affetto a momenti di freddezza nei confronti della figlia.
- Euriclèa: Nutrice di Mirra, è l’unica confidente della ragazza e cerca di aiutarla a superare il suo tormento.
- Cecri: Regina di Cipro, madre di Mirra. È un personaggio secondario, ma la sua figura è importante per comprendere le origini della tragedia.
Temi principali
- Passione e ragione: La tragedia è un continuo scontro tra la passione incontrollabile di Mirra e la ragione, rappresentata dalla sua consapevolezza della gravità del suo amore.
- Colpa e destino: Mirra si sente colpevole per il suo amore, ma allo stesso tempo si sente vittima di un destino crudele.
- Solitudine e alienazione: Mirra è un personaggio isolato, incompreso e condannato alla solitudine.
- Morte come liberazione: La morte diventa l’unica via d’uscita per Mirra, un modo per liberarsi dal tormento dell’amore proibito.
Stile e caratteristiche dell’opera
Alfieri, fedele al suo stile, utilizza un linguaggio semplice e diretto, evitando fronzoli retorici. La tragedia è caratterizzata da un’azione rapida e da dialoghi serrati, che mettono in evidenza la tensione emotiva dei personaggi.
Perché leggere Mirra?
- Un’analisi profonda dell’animo umano: Alfieri indaga le profondità dell’animo umano, esplorando temi universali come l’amore, la colpa, il destino e la morte.
- Un’opera di grande intensità emotiva: La tragedia di Mirra è un’esperienza emotivamente coinvolgente, capace di suscitare pietà e compassione per la protagonista.
- Un classico della letteratura italiana: Mirra è un’opera fondamentale per comprendere la produzione teatrale di Alfieri e, più in generale, la storia della letteratura italiana.
Il ruolo della mitologia
Il mito di Mirra, presente nelle Metamorfosi di Ovidio, fornisce ad Alfieri una trama solida e ricca di significati simbolici. Il tema dell’incesto, presente già nella mitologia greca, e nella “Fedra” di Racine, viene ripreso e rielaborato dal drammaturgo italiano per indagare le profondità dell’animo umano, le passioni contraddittorie e la tragica fatalità del destino. Alfieri, tuttavia, non si limita a una mera rielaborazione del mito: egli lo trasforma in un dramma di forte impatto emotivo, concentrandosi sul tormento interiore della protagonista e sulla sua lotta contro un destino inesorabile.
Confronto tra Mirra e altre tragedie di Alfieri
“Mirra” si inserisce nel corpus delle tragedie alfieriane, ma presenta alcune peculiarità. A differenza di altre opere, come “Saul” o “Antigone”, dove prevale il tema della libertà e della lotta contro la tirannia, in “Mirra” il protagonista è prigioniero di una passione incontrollabile e di un destino segnato.
- Focus sull’individuo: Mentre in altre tragedie Alfieri si concentra sulla lotta politica e sociale, in “Mirra” l’attenzione è rivolta all’individuo e al suo conflitto interiore.
- Assenza di un eroe politico: A differenza di altre tragedie, in “Mirra” non c’è un eroe che lotta per un ideale politico. Mirra è vittima di una passione che la trascende e la distrugge.
- Forte componente psicologica: Il dramma di Mirra è un’indagine profonda nell’animo umano, un’analisi delle passioni e dei tormenti che lacerano l’individuo.
Il ruolo della donna nelle tragedie alfieriane
Nelle tragedie alfieriane, le donne hanno un ruolo complesso e spesso contraddittorio. Da un lato, sono spesso vittime di un destino crudele e di una società patriarcale. Dall’altro, sono figure forti e determinate, capaci di lottare per i propri ideali.
- Mirra: È un esempio di donna vittima di una passione incontrollabile, ma anche di una donna consapevole della propria condizione e determinata a trovare una soluzione, anche tragica.
- Antigone: Simbolo di ribellione contro il potere e di difesa dei valori morali.
- Altre figure femminili: Alfieri presenta altre figure femminili, come le madri o le mogli, che hanno un ruolo fondamentale nel determinare le azioni degli uomini.
L’influenza della cultura classica su Mirra
L’influenza della cultura classica su “Mirra” è evidente. Alfieri si rifà ai modelli tragici greci, in particolare a Euripide, per la rappresentazione dei conflitti interiori e delle passioni travolgenti.
Evidente anche il rapporto tra Mirra e la figura di Edipo: Entrambe le figure sono vittime di un destino tragico e di un amore proibito.
Inoltre, è proprio la mitologia greca, all’origine del mito di Mirra, a fornire all’autore una trama ricca di significati simbolici.
L’influenza di Mirra sulla letteratura successiva
“Mirra” ha avuto un’influenza significativa sulla letteratura successiva, in particolare sul Romanticismo. La rappresentazione dell’individuo tormentato dalle passioni, la valorizzazione del sentimento e la ricerca di una dimensione interiore sono temi che saranno ripresi e sviluppati dai romantici.
In conclusione
“Mirra” è un’opera fondamentale per comprendere la poetica di Vittorio Alfieri e il suo contributo alla tragedia italiana. L’opera, attraverso l’analisi del conflitto interiore di Mirra, ci invita a riflettere sulla complessità dell’animo umano e sulla fragilità dell’individuo di fronte alle passioni.
Insomma, Mirra è una tragedia che va oltre il semplice racconto di un mito. È un’opera che ci invita a riflettere sulla complessità dell’animo umano e sulla fragilità dell’individuo di fronte alle passioni.