San Pietro in Vaticano
24 Febbraio 2023San Ponziano papa
25 Febbraio 2023“Il Vaticano, il Museo dei Musei”, non solo ospita le vaste collezioni di arte, archeologia ed etnoantropologia raccolte dai Papi nel corso dei secoli, ma contiene anche alcune delle sale più straordinarie e artisticamente significative del Palazzo Apostolico.
Qualsiasi storia delle collezioni dei musei dovrebbe giustamente iniziare con la storia delle stanze che i Papi nel corso dei secoli hanno scelto come luoghi di residenza o di preghiera e di riflessione privata. I primi, in ordine cronologico, sono la Cappella Niccolina e l’Appartamento Borgia.
Nel primo anno del suo pontificato, papa Niccolò V (Parentucelli), uno dei massimi umanisti del tempo, chiamò Beato Angelico a decorare la cappella privata dei suoi appartamenti nel Palazzo Apostolico con un ciclo di affreschi dedicati a Santo Stefano e San Lorenzo. Beato Angelico, rinomato artista oltre che frate domenicano, ha raffigurato scene della vita dei santi, tratte dagli “Atti degli Apostoli”.
Le decorazioni, ricche di dettagli e ricche di allusioni significative, fanno della Cappella Niccolina un perfetto esempio del legame tra pensiero religioso e umanistico nella pittura del Quattrocento.
Un magistrale restauro delle opere del Beato Angelico è stato eseguito nel 1995 e nel 1996.
Il successore di Niccolò V, papa Alessandro VI (Borgia) elesse ad abitare l’ala più esclusiva del Palazzo Apostolico e ne fece decorare Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio. Nel 1494 i lavori furono completati, uno splendido ciclo di affreschi decorava le varie stanze comunicanti. Le stanze rimasero vuote dopo la morte del Papa e solo alla fine dell’Ottocento l’Appartamento Borgia fu aperto al pubblico.
Oggi la maggior parte delle stanze di Papa Alessandro VI è utilizzata per esporre la Collezione d’Arte Contemporanea inaugurata personalmente da Paolo VI nel 1973.