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30 Ottobre 2024Il dirigente scolastico ha un ruolo centrale nella determinazione del numero delle classi in una scuola primaria con più opzioni di orario settimanale
Traccia di una prova scritta per Concorso dirigenti Scolastici
Il candidato evidenzi, in relazione al quadro normativo di riferimento, ai riferimenti teorici ed
alle responsabilità dirigenziali, le principali azioni del dirigente scolastico nella situazione e
nel contesto professionale di seguito descritti; determinazione del numero delle classi in una
scuola primaria che offre più opzioni di orario settimanale.
Svolgimento
La determinazione del numero delle classi in una scuola primaria con più opzioni di orario settimanale richiede la massima attenzione del dirigente scolastico. Questa operazione non è solo una questione tecnica e organizzativa, ma richiede un’attenta valutazione pedagogica e amministrativa. Vediamo, quindi, come un dirigente deve muoversi in relazione al quadro normativo, ai riferimenti teorici sulla didattica e alle sue responsabilità gestionali.
1. Quadro normativo di riferimento
La normativa italiana regola la formazione delle classi e la loro dimensione sulla base di alcuni parametri fondamentali, che un dirigente scolastico deve seguire rigorosamente:
- DPR 81/2009: Questo Decreto Presidenziale stabilisce i criteri generali per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il numero massimo di alunni per classe è definito in base alla capienza degli edifici scolastici, alle esigenze di sicurezza e al numero complessivo di iscritti.
- Legge 107/2015 (La Buona Scuola): Tra le numerose novità introdotte da questa legge, vi sono anche linee guida per la gestione dell’organizzazione scolastica, che includono l’orario scolastico e la flessibilità didattica. Questo quadro giuridico permette alle scuole una certa autonomia nella scelta dell’orario scolastico e, dunque, anche nella formazione delle classi.
- D.Lgs. 297/1994 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione): Questo decreto stabilisce le regole generali di funzionamento delle scuole pubbliche, tra cui i criteri per la suddivisione delle classi e le responsabilità del dirigente scolastico in termini di organizzazione didattica.
2. Responsabilità del dirigente scolastico
La determinazione del numero delle classi in una scuola primaria, in particolare in presenza di più opzioni di orario settimanale, è una responsabilità che coinvolge aspetti gestionali, amministrativi e pedagogici. Vediamo le principali azioni che il dirigente scolastico deve mettere in atto.
a) Pianificazione e analisi dei bisogni
Il dirigente scolastico deve partire da un’analisi delle iscrizioni e delle scelte delle famiglie riguardo all’orario scolastico. La scuola primaria italiana offre diverse opzioni di orario settimanale:
- 27 ore settimanali (orario ridotto);
- 30 ore settimanali (orario normale);
- 40 ore settimanali (tempo pieno).
Il dirigente deve raccogliere i dati relativi alle preferenze delle famiglie e confrontarli con le disponibilità dell’organico e delle risorse strutturali. Questo è un passaggio fondamentale, perché la decisione finale sulle classi deve tenere conto delle scelte dei genitori in relazione all’orario.
b) Organizzazione delle classi
In base ai dati sulle iscrizioni e alle preferenze espresse per i vari orari settimanali, il dirigente deve organizzare le classi. La Circolare Ministeriale n. 31/2003 stabilisce che il numero minimo di alunni per classe nelle scuole primarie è 15 e il massimo è 26-27. Tuttavia, in situazioni particolari (ad esempio, la presenza di alunni con disabilità), i parametri possono essere ridotti a 20-22 alunni per classe.
Il dirigente deve, quindi:
- Verificare il numero totale di iscritti.
- Distribuire gli alunni in base alle scelte dell’orario, evitando di creare classi eccessivamente sbilanciate.
- Assicurarsi che le aule siano adeguate in termini di capienza e sicurezza.
c) Flessibilità nell’organizzazione
Uno dei vantaggi della Legge 107/2015 è la flessibilità nell’organizzazione oraria e didattica. In questo contesto, il dirigente può attuare soluzioni innovative:
- Organizzare classi a moduli: In alcuni casi, se le richieste per l’orario ridotto (27 ore) o normale (30 ore) sono numericamente ridotte, il dirigente può valutare la possibilità di formare gruppi misti che seguano orari differenti.
- Valorizzare il tempo pieno: Laddove sia possibile, la creazione di classi a tempo pieno (40 ore) deve essere supportata dalla presenza di adeguate strutture (mensa, personale ATA) e da un sufficiente numero di docenti per garantire la continuità didattica.
d) Dialogo con l’Ufficio Scolastico Regionale e le famiglie
Una volta determinato il numero di classi in base alle iscrizioni, il dirigente scolastico deve interfacciarsi con l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) per ottenere l’autorizzazione formale sulla costituzione delle classi, assicurandosi che vengano rispettati i parametri normativi.
Inoltre, è essenziale mantenere un dialogo aperto con le famiglie, spiegando le motivazioni dietro l’organizzazione delle classi. Se il numero di richieste per un determinato orario supera la disponibilità, il dirigente deve procedere con criteri trasparenti per la selezione (es. vicinanza alla scuola, situazione familiare, etc.).
3. Riferimenti teorici ed educativi
Nel determinare il numero delle classi e nella gestione delle opzioni orarie, il dirigente deve rifarsi anche a principi pedagogici consolidati:
- Teorie sull’organizzazione didattica: Modelli di flessibilità oraria possono rispondere meglio alle esigenze di personalizzazione dell’apprendimento. La didattica a tempo pieno, ad esempio, consente una maggiore diversificazione dei percorsi formativi e un approfondimento degli argomenti, con effetti positivi sullo sviluppo delle competenze trasversali.
- Teoria delle intelligenze multiple di Gardner: Offrendo più opzioni orarie, la scuola può diversificare le attività proposte in funzione delle diverse intelligenze degli studenti. Il tempo pieno può facilitare l’integrazione di attività artistiche, motorie e di laboratori pratici.
- Didattica inclusiva: Un altro aspetto importante è la gestione delle classi in presenza di alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali) o DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). Il dirigente deve garantire che tali alunni trovino spazi adeguati e che il numero di alunni per classe non sia eccessivo, favorendo così una maggiore attenzione individuale da parte dei docenti.
4. Monitoraggio e gestione delle risorse
Una volta stabilite le classi, il dirigente ha la responsabilità di monitorare il loro funzionamento, verificando che l’organizzazione rispetti gli obiettivi educativi. Deve anche coordinarsi con il DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) per la gestione del personale ATA e delle risorse materiali (aule, laboratori, spazi comuni).
Conclusione
La determinazione del numero delle classi in una scuola primaria che offre diverse opzioni di orario settimanale è una delle responsabilità più complesse e delicate per il dirigente scolastico. Questa operazione richiede una profonda conoscenza del quadro normativo, una capacità gestionale flessibile e una forte sensibilità pedagogica. Solo attraverso un’attenta pianificazione e un dialogo aperto con le famiglie e le istituzioni territoriali, il dirigente può garantire un’organizzazione didattica che rispetti le esigenze degli alunni e favorisca il loro sviluppo educativo.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
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