Il libro delle immagini di Rilke
27 Ottobre 2022Sonetti a Orfeo di Rilke
27 Ottobre 2022Rilke è diventato famoso nel 1907 per le sue “Nuove poesie”, Neue Gedichte, influenzate dalle arti visive di August Rodin. L’autore creò qui alcune tra le sue poesie più famose, come la “Pantera”, Der Panther, emblematiche della sua poesia delle cose.
Nel 1903, però, Rodin aveva già ispirato il nuovo lavoro di Rilke…Neue Gedichte = Nuove poesie
Rilke rimase colpito dal modo in cui Rodin lavorava duramente per rinnovare l’ arte.
Gli scritti di Rilke di questo periodo erano indicativi di un passaggio dalle poesie “non sui sentimenti, ma sulle cose che aveva provato”.
La sua nuova poesia era molto concentrata sull’interiorità e, sebbene abbia cambiato il suo stile poetico, non si è mai veramente convertito al modernismo o all’estetismo.
Non è nemmeno assimilabile all’espressionismo. Infatti, può essere considerato “l’ultimo simbolista” perché l’esplosione dell’espressionismo tedesco non aveva avuto un impatto profondo sui suoi scritti.
Come potrei
Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all’infinito?
Potessi nasconderla in un angolo
sperduto nelle tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca, te
e me insieme
ci tende come un arco
che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale grande musicista ci tiene nella mano?
O dolce canto.
da Nuove poesie
Dinggedicht
Nel suo saggio “L’origine dell’opera d’arte” (1935), Martin Heidegger postula che le opere d’arte devono essere intese nella loro entità e che in esse si riproduce “l’essenza generale delle cose” (Heidegger 1977, 22). Per illustrare questo postulato, applica questa definizione al periodo centrale dell’opera di Rainer Maria Rilke, in particolare quello delle Nuove Poesie (1907 e 1908). Nella “poesia delle cose”, Dinggedicht, oggetti e immagini non sono semplicemente descritti, ma trasformati in “oggetti artistici”, esteticamente vissuti attraverso associazioni analogiche e condensazioni metaforiche. Una poesia delle cose è una forma poetica, che ha come soggetto la descrizione meticolosa di un oggetto, animato o inanimato, descritto da un punto di vista distante, spesso dissociato.
Il poeta sceglie per questa visione distaccata delle cose soggetti animati, appunto come la pantera, oppure inanimati, come la fontana romana (Rilke viaggiò spesso in Italia, non solo a Roma)
Römische Fontäne (Fontana di Roma), in Neue Gedichte, 1907 |
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Testo originale |
Traduzione |
Analisi |
Zwei Becken, eins das andre übersteigend
aus einem alten runden Marmorrand, und aus dem oberen Wasser leis sich neigend zum Wasser, welches unten wartend stand,
dem leise redenden entgegenschweigend und heimlich, gleichsam in der hohlen Hand, ihm Himmel hinter Grün und Dunkel zeigend wie einen unbekannten Gegenstand;
sich selber ruhig in der schönen Schale verbreitend ohne Heimweh, Kreis aus Kreis, nur manchmal träumerisch und tropfenweis
sich niederlassend an den Moosbehängen zum letzten Spiegel, der sein Becken leis von unten lächeln macht mit Übergängen. |
Due bacini, uno che sormonta l’altro
da un vecchio bordo tondo di marmo, e sporgendosi delicatamente dall’acqua superiore all’acqua che aspettava di sotto,
in silenzio a chi parla piano e segretamente, per così dire nella mano a coppa, mostrandogli il cielo dietro verde e scuro come un oggetto sconosciuto;
se stesso tranquillamente nella bella conchiglia diffondendo senza nostalgia, cerchio dentro cerchio, solo a volte sognante e gocciolante
appollaiato sui tendaggi di muschio fino all’ultimo specchio che fa rotolare silenziosamente il suo bacino il sorriso dal basso fa con le transizioni. |
Il rapporto con la realtà e con la natura è più concreto, è notevole la sua capacità raffigurativa derivata anche dalla frequentazione con i pittori francesi (Rodin). Viene qui descritta con grande delicatezza la fontana di Roma. L’originale è un sonetto, in traduzione le due quartine e le due terzine vengono unite. Nella prima strofa si descrive il movimento cadenzato dell’acqua; nella seconda continua la descrizione, ma si dice che l’acqua «trasogna», appare come in un sogno dunque. |