Memoriale della Shoah di Milano sotto la Stazione Centrale
24 Gennaio 2025“Il presente provvedimento è sottoposto ai controlli di legge” è la frase conclusiva dell’ordinanza ministeriale sulla valutazione. Questo controllo ne imporrà il ritiro.
L’ordinanza stabilisce che “La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento degli alunni, ha finalità formativa ed educativa”. Tuttavia, non cita tra le sue fonti normative la legge 12/2020, che definisce i caratteri fondamentali del processo formativo.
Questa omissione sembra derivare da una discrepanza sostanziale: mentre l’ordinanza si concentra sulla verifica di conoscenze, abilità e competenze la legge pone al centro “lo sviluppo delle capacità e delle competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”.
La parola chiave è “attraverso”. Questo termine esprime una visione più complessa e integrata del processo formativo, che non si limita alla verifica di conoscenze, abilità e competenze ma mira a promuovere lo sviluppo di competenze generali, applicabili in contesti reali. Per chiarire, trasliamo il problema in campo medico: non si valuta un chirurgo sulla semplice padronanza degli strumenti, ma sulla capacità di affrontare e risolvere imprevisti in sala operatoria.
Un’educazione che valorizza le competenze non può ridursi alla mera verifica operativa. Deve, invece, misurare la capacità di interagire con l’ignoto e sostenere lo sviluppo delle potenzialità individuali. Solo così l’ordinanza concretizzerà il processo formativo dettato dal legislatore, per preparare davvero gli studenti al futuro.