Creati per incontrarLo – di Don Savino
14 Marzo 2016Anche i preti hanno un’anima – di don Luigi Caldera
16 Marzo 2016In Gesù il sospetto non ha vinto, cioè il male non è stato così potente da rompere il legame, da tagliare il rapporto con il Padre; in Lui non ha vinto il sospetto sulla bontà del Padre, non perché era più “bravo”, ma per il legame amoroso che è stato più forte. Anche quando lo porta alla morte, Gesù non si ribella. La certezza del legame ha vinto: per questo Gesù non è un moralista, ma è un figlio.
L’obbedienza è la vittoria del legame, è la vittoria della figliolanza sul sospetto, è un giudizio sul Mistero. Noi, invece, vogliamo essere forti senza legami, vogliamo fare il cristianesimo senza Cristo, come se Gesù avesse voluto fare la volontà del Padre senza il Padre. Noi vogliamo cavarcela con la nostra energia, con la nostra capacità. Invece quello che risplende in Gesù è il legame, l’appartenenza totale, la cui certezza, la cui consistenza, la cui potenza sono più grandi del male. Questa è la riuscita della vita.
“L’obbedienza…è ragionevole in un solo caso: se è consapevole che in essa è la riuscita della vita”.
Ma in che cosa consiste? Che noi gli apparteniamo. Qual è il vero sacrificio? Allontanarci da Te, Cristo, perché la Tua grazia, il Tuo amore, il vivere con Te, vale più della vita. Questa è la riuscita della vita e per questo essa, in qualsiasi circostanza vale: Tu vali più della vita e sono introdotto a capirlo sempre di più perché Tu sei qui e dai gusto alla vita più di qualsiasi altra cosa; perché senza di Te, anche se va tutto bene, la vita è niente.
Che cosa ha vinto in Gesù? Il rapporto col Padre. Per questo il problema vero della vita è questa certezza, che non è un fatto intellettuale, ma un legame, un’appartenenza vissuta, è un rapporto come quello che Gesù aveva con il Padre. “
Don Savino