Omaggio a Fabrizio De Andre’ – seconda parte classe 2C
28 Dicembre 2019Canzoni sulla storia e su Dante – Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019Odette Toulemonde oggettivamente non ha nulla di cui essere felice, eppure lo è. Balthazar Balsan, alter-ego dello stesso autore E.E. Schmitt ha tutto per essere felice, ma non lo è.
Odette, l’imbarazzante quarantenne, tra un curioso figlio parrucchiere, una figlia impantanata nella sua pubertà, lavora durante il giorno nel reparto cosmetici di una grande negozio e cuce piume per i costumi degli spettacoli parigini la sera.
Sogna di ringraziare Balthazar Balsan, il suo autore preferito, al quale – così pensa – deve il suo ottimismo.
Lo scrittore parigino, ricco e seducente, approderà in qualche modo nella sua vita inaspettatamente.
L’autore
Schmitt, autore francese nato nel 1960, a Lione, è noto soprattutto per le sue opere teatrali. Affacciatosi sulla scena con la commedia “La Nuit de Valognes” nel 1991, conosce il grande successo nel 1993 con “Il visitatore”, ovvero L’incontro di Freud con Dio.
Il tema dell’incontro è anche al centro dell’opera dello scrittore, che ama anche trarre ispirazione dalla vita di personaggi famosi.
Dentro la testa di Odette
Catherine Frot dipinge il ritratto del suo personaggio: Odette Toulemonde è una signora che non assomiglia a nessuno. È un personaggio altruista, generoso, che soffre per gli altri. Lei è una di quelle persone che noi generalmente tendiamo a disprezzare. Fa pensare anche alle eroine di vecchi film, che avevano anche questo candore.”
Un cuore semplice
Eric-Emmanuel Schmitt ricorda spesso la storia vera che è l’origine di questo romanzo:
“Durante un tour in Germania sul mar Baltico, stavo firmando autografi e tenendo una conferenza in un teatro pieno di gente, eppure ero triste. Era il mio compleanno, nessuno lo sapeva ed ero lontano da casa. L’unica persona che se ne ricordava era una lettrice dei miei libri, che mi consegnò una lettera, vestita con i suoi abiti della domenica, l’unico abito bello che si poteva probabilmente permettere una persona umile come lei.
Attraverso la busta, ho tastato e sentito che dentro c’era un cuore di gommapiuma: ho controllato, ce n’era proprio uno! Anche se l’ho ringraziata, l’ho presa presa molto male perché il suo regalo era kitsch, perché non aveva gli stessi gusti miei.
Non capivo come potesse amare i miei libri. In fondo – oserei dirlo – mi vergognavo quasi di avere un
estimatrice come lei (…) In effetti, questa lettrice aveva solo un linguaggio kitsch per esprimere affetto e ho visto solo kitsch in lei, invece di vedere la generosità e l’umanità che questa donna nascondeva. Improvvisamente, ho reagito in un buon francese, molto critico, con questo beffardo disprezzo
per il gusto degli altri.
Un’ora dopo, solo nella mia camera d’albergo, triste, malinconico, ho aperto questa lettera. Era molto bella e questo cuore che avevo trovato ridicolo, l’ho messo contro il mio petto e l’ho tenuto quasi tutta la notte su di me.”
Audio Lezioni, ascolta il podcast sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio