Zanna bianca
27 Gennaio 2019Crivello di Eratostene
27 Gennaio 2019tema di Miriam Gaudio 2°A A proposito dell Open-day…”
1. Di che cosa si tratta ?
2. Che difficoltà hai incontrato?
3. Che cosa hai capito e imparato?
4. Come ti sei visto?
5. Di che cosa ti sei accorto?
6. Spiega, secondo te, cosa vuol dire Guardare per vedere” il titolo dell Open-day.
LOpen-day è un giorno dove la scuola è aperta a tutti quelli che vogliono esplorare e stupirsi davanti alla bellezza dei frutti del lavoro. Noi alunni, insieme agli insegnanti, la settimana prima dellOpen-day addobbiamo la classe a seconda del lavoro che vogliamo esporre, e quest’anno la mia classe ha scelto di mostrare agli altri un lavoro di epica.
Insieme al professore Albetti abbiamo riprodotto un teatro greco compreso di arcate e gradinate, abbiamo avuto difficoltà a costruire la porta perché usando scatoloni di forme diverse non è stato facile ricoprirli con fogli con i mattoni disegnati e pitturati sopra. Non è stato facile neanche costruire le gradinate stabilmente, perché mettendo un banco sopra l’altro si doveva cercare di metterli in posizione corretta.
Quando la professoressa Vanni ha assegnato a me, alla Benincasa e alla Belloli il lavoro sugli epiteti e patronimici, che sono parole usate da Omero per indicare una caratteristica e la provenienza, cioè il genitore del personaggio, anche qui abbiamo incontrato difficoltà, perché il nostro lavoro consisteva nel cercare nei primi sei libri dell’Iliade queste particolari parole, ma quando abbiamo riunito tutte le informazioni e le abbiamo battute al computer sistemandole sul cartellone, il lavoro è stato ottimo e sono rimasta soddisfatta e anche più cosciente del lavoro che stavo svolgendo. Oltre a scoprire molte parole nuove con il loro significato, ho capito anche perché Omero usa gli epiteti e i patronimici, per abbellire il racconto e per rendere più semplice la recita a memoria agli aedi.
Guardando i lavori degli altri gruppi della mia classe mi ha colpito particolarmente mi ha colpito particolarmente il lavoro sulla parola, perché ho potuto scoprire quanto erano importanti per i Greci le parole e come erano particolari e significative, per esempio la parola pugna” significa battaglia individuale che è diversa da guerra” perché questa ha un significato più ampio, perché guerra” è una
battaglia fra due popoli.
Il lavoro della mia classe consisteva anche nel recitare a memoria una buona parte dei passi del libro sesto dell’Iliade, dividendosi le parti. Una parte della classe era dedicata ai cartelloni con le parafrasi dei pezzi che recitavamo, per far capire meglio il significato ai genitori.
Nell’imparare a memoria i pezzi ho capito che in quel momento diventa una cosa mia che potrò utilizzare quando vorrò, ho imparato anche che recitare a memoria è come riportare alla vita quello stesso brano.
In questo lavoro mi sono stupita nel vedermi così attiva, così entusiasta. Ho capito che se una cosa ti affascina e tu la capisci fino in fondo, senti il bisogno di dirlo a tutti, infatti quando i genitori andavano via dalla classe felici mi sentivo soddisfatta e anch’io felice daver illustrato tutto ciò che sapevo.
Oltre alla mia classe,ho visto anche il lavoro della classe seconda B che ha fatto un lavoro sullIrlanda raccontando le proprie esperienze, le usanze e le particolarità, senza dimenticare i dolci tipici. Questo lavoro molto personale mi ha colpito perché mi ha fatto conoscere di più la cultura di un luogo che non conoscevo.
Al liceo, invece, ho assistito ad una mostra su tutti i film/libri fantasy più conosciuti come : Il leone, la strega e larmadio” o Il signore degli anelli”. Questa mostra mi è piaciuta moltissimo perché a me i libri fantasy piacciono molto, anzi, sono il genere di libri che preferisco e mi affascinano sempre.
Quest’anno lOpen-day ha avuto come titolo Guardare per vedere”, perché per stupirti e conoscere devi prima aprire il cuore e gli occhi per accorgerti di quanta bellezza ti sta attorno.
Miriam Gaudio