Una scuola da democratizzare
27 Gennaio 2019Geert Wilders. Immagini
27 Gennaio 2019Modesta proposta
di A. Lalomia
Molti presidi, all’inizio dell’ a.s., si preoccupano di ricordare ai docenti e al personale ATA -spesso attraverso circolari che si distinguono per il rigore delle argomentazioni e l’ottima leggibilità- il rispetto dell’orario di lavoro.
Si tratta di un richiamo, più che legittimo, doveroso e talvolta addirittura necessario, perché purtroppo, anche nella scuola, esistono le pecore nere e comunque dipendenti che interpretano a loro modo l’orario di servizio, sfruttando in certi casi la compiacenza di chi, pur avendo l’obbligo di controllare, o si occupa d’altro o fa finta di non vedere.
Per ovviare a questo inconveniente -ma anche per tutelare il perfetto comportamento della maggioranza dei docenti e del personale ATA- credo che un sistema piuttosto efficace sia costituito da procedure già operative in alcune sedi e che tenterò di esporre brevemente.
La verifica dei tempi dingresso e di uscita potrà essere realizzata tramite due telecamere poste in prossimità dell’entrata principale dell’edificio e da strumentazione elettronica, collocata sempre all’ingresso più importante, in grado di registrare l’entrata e l’uscita del dipendente e di rilasciare subito allo stesso regolare ricevuta, con la data e l’orario.
Tale ricevuta avrà valore legale e -per quanto riguarda le entrate- sostituirà a tutti gli effetti la firma sul Registro delle presenze, che diventerà facoltativa. La stessa ricevuta dovrà essere conservata dal dipendente almeno fino al termine dell’a.s., come prova del suo rispetto dell’orario e a supporto delle richieste specificate oltre. Il dipendente il quale si accorga che l’orario riportato sulla ricevuta è inesatto, potrà presentare al DS istanza scritta per la necessaria rettifica.
Il materiale registrato dalle telecamere rimarrà in custodia della scuola per un periodo massimo di dieci anni e potrà essere visionato soltanto dal DS e, a domanda, dal docente interessato e/o da persona di sua fiducia (fatte salve evidentemente le richieste da parte della Magistratura).
Le telecamere permetteranno tra l’altro ai docenti che entrano spesso in forte anticipo ed escono oltre l’orario di servizio, senza alcun compenso extra (una realtà che buona parte dell’opinione pubblica ignora), di conseguire due importanti risultati:
1. far zittire una buona volta i balordi i quali si divertono ‘a sparare nel mucchio’, accusando i colleghi (1) di non rispettare l’orario (e ovviamente i primi a non rispettarlo sono proprio loro);
2. chiedere il ‘riscatto’ (in termini di compensi economici o di altro tipo) della loro maggior presenza a scuola.
Esse assumono uno spessore notevole anche ai fini di una più incisiva azione di controllo nei confronti di chiunque entri nella scuola o ne esca. Non è difficile, infatti, soprattutto in certi momenti dell’orario in cui si svolge l’attività di un corso serale, vedere in giro facce (talvolta poco rassicuranti) che nulla hanno a che vedere né con il personale, né con gli allievi.
Questi soggetti, evidentemente, riescono ad introdursi nella scuola sfruttando la scarsa vigilanza verso gli estranei che caratterizza purtroppo alcuni istituti e che in definitiva dipende in gran parte dalla pigrizia, dalla negligenza o da vera e propria incapacità del ‘controllore’ (2).
Senza contare che le telecamere collocate in quella posizione risulterebbero utili anche sul piano del contrasto e della lotta al bullismo.
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Note
(1) Magari con sorrisetti e ammiccamenti di aperta provocazione, che rivelano la vera natura di tali personaggi, i quali,
per inciso, non si rendono neppure conto delle possibili conseguenze legali di certi loro comportamenti.
(2) Troppo impegnato forse a giocare con il PC, a parlare al telefono dell’istituto per questioni personali (tenendo la linea occupata), a leggere il giornale o a chiacchierare con amici che vengono a trovarlo. Non si potrà ottenere un miglioramento sostanziale della scuola fino a quando esisteranno ‘controllori come quello che ho appena descritto. Sono certo che le autorità scolastiche ne siano perfettamente consapevoli e che prendano in seria considerazione l’idea di installare le telecamere e la strumentazione elettronica anche allo scopo di sorvegliare questo tipo di ‘controllori. Soprattutto, mi auguro che ci pensino due volte prima di nominare a tale ruolo elementi del genere, in particolare se non dispongono dei requisiti necessari per ricoprire l’incarico (a partire dai titoli).
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