Vita di Cesare
27 Gennaio 2019A SCUOLA CON … RINNOVATA ENERGIA!
27 Gennaio 2019Possibili contenuti dei quiz dell’ Area A in vista del concorso dirigenti scolastici
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Piano di studi sulle 8 aree della prova preselettiva, con approfondimenti (teoria) e test, tutti gratis:
Premessa:
Rendersi conto che un dirigente scolastico deve aver appreso in modo completo, e deve aggiornarsi continuamente, sul sistema scolastico italiano, in tutti i suoi aspetti ordinamentali, in un continuo e proficuo confronto con l’Europa, poiché solo un indirizzo europeo permette al nostro sistema di essere al passo coi tempi, di non essere autoreferenziale e chiuso alle riforme e ai miglioramenti
Altrimenti, se un docente vuole fare il dirigente con una visione limitata all’ordine di scuola cui appartiene da tempo, e all’idea di scuola che conosce sin da quando era studente, è meglio che rimanga a fare il docente
Possibili contenuti dei quiz:
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Diritto comunitario
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Differenza fra direttive, decisioni, raccomandazioni e regolamenti europei
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Funzioni e organizzazione dell’Unione Europea
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Consiglio Europeo (capi di Stato o di governo)
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Consiglio dell’Unione Europea (ministri)
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Commissione Europea (indipendente dai governi dei songoli stati)
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Parlamento Europeo
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Politiche europee in campo scolastico
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Libro bianco di Delors – 1993: La cultura e l’istruzione potrebbero permettere all’Europa di mantenere al competitività internazionale
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Libro bianco di Cresson – 1995; Necessità di formare lavoratori qualificati
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Strategie di Lisbona per il 2010
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6 Obiettivi Lisbona 2010
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1 – aumento degli investimenti per l’istruzione
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2 – dimezzare il tasso di abbandono scolastico
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3 – aumento dei laureati in matematica e scienze
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4 – aumento della popolazione fra i 25 e i 64 anni con un diploma
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5 – dimezzare la percentuale di quindicenni con livelli bassi di competenze di lettura, matematica e scienze
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6 – apprendimento per tutto l’arco della vita
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Europa 2020
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Raccomandazione del 2006 ai Governi degli Stati membri sulle competenze chiave
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8 Competenze chiave
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1 – comunicazione nella madrelingua
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2 – comunicazione nelle lingue straniere
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3 – competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologia
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4 – competenza digitale
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5 – imparare a imparare
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6 – competenze interpersonali, interculturali e sociali, e competenza civica
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7 – imprenditorialità
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8 – espressione culturale
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Programmi comunitari per l’istruzione e la formazione
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Erasmus
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Erasmus Mundus
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FSE Fondo Sociale Europeo
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FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
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PON e POR
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Comparazione dei sistemi scolastici dei paesi europei
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Caratteristiche dell’obbligo scolastico e dei sistemi scolastici dei Paesi Europei, con particolare attenzione a Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Finlandia
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Sistema scolastico italiano
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Fanno parte del sistema nazionale di istruzione (scuola pubblica) le scuole statali e le scuole riconosciute paritarie
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Scuole paritarie
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Distinzione fra scuole paritarie e istituti non paritari. Solo le prime possono fregiarsi del titolo di “scuola”, oppure le scuole dell’infanzia non paritarie, poiché non rilasciano titoli di studio.
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Per essere riconosciute. le scuole paritarie devono garantire:
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un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione
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un POF conforme alle norme
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titolarità della gestione
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pubblicità dei bilanci
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locali conformi alle leggi
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organi collegiali per la partecipazione democratica
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iscrizione aperta a tutti coloro ne facciano richiesta, avendone i requisiti
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applicazione norme in materia di inserimento studenti con handicap o in condizione di svantaggio
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costituzione di corsi completi (non può essere riconosciuta la parità a singole classi)
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personale docente fornito del titolo di abilitazione, o personale docente volontario (in misura non superiore a un quarto delle prestazioni complessive) in possesso di titoli scientifici
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contratti di lavoro che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore
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valutazione dei processi e degli esiti ad opera del Sistema Nazionale di Valutazione dell’INVALSI
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Figure apicali nelle scuole paritarie
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gestore
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coordinatore didattico
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MIUR
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Struttura del MIUR (dipartimenti)
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Uffici Scolastici Regionali (USR) e gli Uffici di ambito territoriale (ex USP)
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Storia della scuola e delle istituzioni educative
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Legge Casati 1859 (obbligo non prescrittivo)
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Legge Coppino 1877 (obbligo a 9 anni)
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Legge Orlando 1904 (obbligo a 12 anni)
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Legge Daneo-Credaro del 1911 (scuola primaria di Stato)
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Riforma Gentile del 1923, che imposta le scuole secondo una scansione temporale valida ancora oggi, ma non c’era la scuola media unica (distinzione fra ginnasio e avviamento professionale)
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Scuola Media unica (1962)
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Legge 53 del 2003
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Diritto all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni (diciotto anni – quarta superiore a scuola o formazione professionale non obbligatoriamente a scuola)
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Piani di studio personalizzati
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PECUP = Profilo Educativo CUlturale e Professionale
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Obbligo scolastico
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Fatto salvo il Diritto all’istruzione e alla formazione fino ai diciotto anni sopra richiamato, la legge 296 del 2006 (Legge Finanziaria) istituisce l’istruzione obbligatoria fino a 16 anni
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Il collegato sul lavoro (L 183 del 2010) stabilisce che è possibile assolvere l’ultimo anno dell’obbligo (seconda superiore a quindici anni) tramite l’apprendistato
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Certificazione delle competenze
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è un certificato dell’obbligo, infatti viene rilasciato al termine dell’obbligo (16 anni), alla fine della seconda classe superiore
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4 ASSI: Asse dei linguaggi, Asse matematico, Asse scientifico – tecnologico e Asse storico – sociale
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8 competenze chiave, originale declinazione italiana della raccomandazione europea
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1. Imparare ad imparare
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2. Progettare
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3. Comunicare
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4. Collaborare e partecipare
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5. Agire in modo autonomo e responsabile
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6. Risolvere problemi
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7. Individuare collegamenti e relazioni
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8. Acquisire ed interpretare l’informazione
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Lassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia
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Tappe dell’attuale assetto:
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1991 Riforma della scuola materna ed elementare
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2004 Linee Guida per la scuola dell’infanzia
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2007 Indicazioni nazionali per il curricolo
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2009 Regolamento DPR 89 del 2009
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Caratteristiche della scuola dell’infanzia:
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non è obbligatoria
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è di durata triennale
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Campi di esperienza elettivi:
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il sé e l’altro
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il corpo in movimento
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i linguaggi, creatività ed espressione
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i discorsi e le parole
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la conoscenza del mondo
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Orario
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40 ore settimanali
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possibile estensione fino a 50
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per le famiglie, possibilità di chiedere un tempo scuola ridotto al mattino di 25 ore
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Anticipo (asilino) – sezioni primavera
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su richiesta delle famiglie, sono iscritti alla scuola dell’infanzia le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento
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Lassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola del primo ciclo di istruzione
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Scuola primaria
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Tappe dell’attuale assetto:
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1991 Riforma della scuola materna ed elementare
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2004 Linee Guida per la scuola primaria
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2007 Indicazioni nazionali per il curricolo
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2009 Regolamento DPR 89 del 2009
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Orario
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24 ore settimanali (insegnante unico)
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27 ore settimanali (insegnante prevalente, senza attività facoltative opzionali)
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30 ore settimanali (insegnante prevalente, con attività facoltative opzionali, modello orario di fatto raramente concesso, per motivi di spesa)
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40 ore settimanali (tempo pieno con due insegnanti. Anche questo modello orario, come i precedenti, non prevede più compresenze)
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Classi primavera
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su richiesta delle famiglie, sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Questa opportunità , però, è subordinata agli accordi e alle risorse regionali)
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Inglese potenziato
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Scuola secondaria di primo grado
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Tappe dell’attuale assetto:
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1991 Riforma della scuola materna ed elementare
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1998 Creazione degli Istituti Comprensivi
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2004 Linee Guida per la scuola secondaria di primo grado
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2007 Indicazioni nazionali per il curricolo
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2009 Regolamento DPR 89 del 2009
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Orario
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TEMPO NORMALE (29 + 1) 29 ore settimanali, più 33 ore annuali (quasi sempre 1 ora per settimana) da destinare ad attività di approfondimento di lettere
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TEMPO PROLUNGATO (36 + 4) 36 ore settimanali di insegnamento, più 4 ore annuali da destinare a insegnamento, oppure ad attività o mensa
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Lassetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola del secondo ciclo di istruzione
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6 licei:
artistico
classico
linguistico
musicale e coreutico
scientifico
delle scienze umane.
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11 Istituti tecnici
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2 per il settore economico:
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amministrazione, finanza e marketing (B1);
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turismo
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9 per il settore tecnologico
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meccanica, meccatronica ed energia
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trasporti e logistica
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elettronica ed elettrotecnica
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informatica e telecomunicazioni
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grafica e comunicazione
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chimica, materiali e biotecnologie
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sistema moda
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agraria, agroalimentare e agroindustria
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costruzioni, ambiente e territorio
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6 Istituti professionali (in nessun altro paese d’Europa l’istruzione professionale è statalizzata come in Italia)
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Ufficio tecnico negli Istituti tecnici e professionali
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per sostenere l’organizzazione dei laboratori
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Sistema dell’istruzione e formazione professionale
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è di carattere regionale e non nazionale
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è in fieri, a causa degli accordi presi fra lo Stato e le singole regioni
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Di fatto, alla fine della classe terza o quarta di una Scuola Professionale Regionale o di un Centro di Formazione Professionale, una volta acquisita una qualifica (triennale o quadriennale) il giovane può scegliere se fare un anno o due anni integrativi, presso un Istituto Statale, per acquisire un Diploma, con il quale può accedere anche all’Università , oppure proseguire nell’ambito dell’ Istruzione Tecnica Superiore
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LAlternanza Scuola-Lavoro
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Il Dlgs 77 del 2005, attuativo della Legge 53 del 2003 sopra richiamata prevede la possibilità di perseguire dopo i quindici anni la propria istruzione-formazione attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro
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La scuola opera in sintonia con l’impresa, con le associazioni di categoria e con le Camere di Commercio, progetta e valuta il percorso
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La scuola è titolare e responsabile del percorso di alternanza scuola-lavoro
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Apprendistato
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Apprendistato, previsto dal DLgs 276 del 2003 (Legge Biagi) prevede che gli studenti con almeno 15 anni di età possono essere assunti come apprendisti (con contratto e retribuzione stabilita dal CCNL)
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Alle fine degli anni di apprendistato (massimo 3) l’impresa rilascia una qualifica professionale
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LIstruzione Tecnica Superiore
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Poli tecnico-professionali: sono consorzi pubblici e privati per fornire i servizi necessari allo sviluppo dell’Istruzione Tecnica Superiore
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L’istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS, oggi ITS) assume grande importanza appunto perché l’Italia non ha ancora un quadro organico di qualifiche professionali, che corrisponda a tutte le qualifiche presenti in Europa e contenute nel Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF)
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In molti paesi dell’Europa è normale che l’istruzione tecnica continui dopo il diploma, con qualifiche superiori
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Il progetto dell’ Istruzione Tecnica Superiore in Italia è ambizioso (essere un’alternativa alle università per l’alta formazione tecnica e professionale) ma è ancora in una fase embrionale
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EQF = Quadro europeo della qualifiche (European Qualification fremework)
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Europass = formato di curricolo europeo che dà ai cittadini la possibilità di presentare tutte le informazioni relative a qualifiche e competenze
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Insegnamento Religione Cattolica
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Concordato Stato-Chiesa Cattolica
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Diritti delle altre confessioni religiose
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Possibilità di non avvalersi. Chi non si avvale può:
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scegliere di lasciare per quell’ora l’istituto, sollevando la scuola da ogni responsabilità
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scegliere di non lasciare per quell’ora l’istituto. In quest’ultimo caso, la scuola deve organizzare la sorveglianza, ed eventualmente, laddove possibile, l’attività alternativa
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Insegnamento Cittadinanza e Costituzione
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Non presuppone una ulteriore ora di lezione
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Si svolge nell’ambito dell’area storico-geografica e storico-sociale, e del monte-ore complessivo previsto per le stesse
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Istruzione degli adulti
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CPIA Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti
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Rischio dei CPIA in Italia, spesso di fatto ospitati presso Istituti tecnici o scuole medie: riduzione della potenzialità sociale e culturale della Educazione degli Adulti a mero recupero dei diplomi non conseguiti (es. diploma di scuola media o di scuola superiore)
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Le competenze delle Regioni e degli Enti locali in materia di istruzione e formazione
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Regioni
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programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale
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calendario scolastico regionale
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contributi alle scuole non statali 8diritto allo studio)
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Province e Comuni (Comuni per il primo ciclo, province per il secondo ciclo)
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istituzione, aggregazione, fusione e soppressione di scuole
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servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio
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piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature
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sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti
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Riforma del Titolo V della Costituzione:
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Legislazione statale esclusiva
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norme generali sull’istruzione
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livelli essenziali delle prestazioni
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Legislazione regionale esclusiva
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istruzione e formazione professionale
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Legislazione concorrente (Stato e regioni)
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istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale
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Master Plan
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individua le azioni da porre in essere per realizzare compiutamente il Titolo V della Costituzione nel settore dell’istruzione
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il personale dirigente, docente e ATA dipenderà giuridicamente dallo Stato ma funzionalmente dalle Regioni, in base al Master Plan
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