I riflessi dell’inconscio
27 Gennaio 2019BottomFrame
27 Gennaio 2019dalla tesina Il Simbolismo di Marina Esposito
Le idee e la poetica
Il Pascoli nelle sue poesie più originali,trae ispirazione dalle piccole cose” della vita quotidiana,una vita contemplata anche negli aspetti più umili,come un immenso mistero in cui prevalgono sofferenza e dolore. Tuttavia l’accento malinconico della poesia pascoliana non assume mai toni drammatici,diventa piuttosto sensibile ricerca dell’essenza delle cose nella loro vita segreta. Il poeta, dice Pascoli, è come un fanciullino” che scopre le cose intorno a sé con meraviglia e, al di là della loro apparenza reale, ne intuisce i segreti e ne esprime le voci misteriose con immediata freschezza ; la poesia è quindi trovare nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima,ascoltare i loro palpiti”, quindi il loro significato simbolico. Ecco perché la poesia è sempre ricca di allusioni e di analogie simboliche.
Anche il paesaggio è protagonista di ogni lirica e le immagini che in esso vivono si prestano spesso a diventare simbolo di una realtà misteriosa( in Lavandaie il paesaggio allude a solitudine e abbandono, in X Agosto le stelle cadenti sono il pianto del cielo per il male del mondo, il Lora di Barga il suono delle ore è la voce leggera che invita a pensare alla morte).
Opere principali:
MYRICAE: è una raccolta di liriche di argomento semplice e modesto ispirati a temi familiari e campestri. Il titolo latino è una citazione virgiliana,tratta dall’inizio della quarta bubolica ed è dato dal nome latino delle tamerici,umili pianticelle che sono prese come simbolo di una poesia legata alle piccole cose quotidiane e agli affetti più intimi.(la prima edizione è del 1891 comprendeva 22 liriche,sei anni dopo usciva la 4 edizione con ben 156 componimenti poetici).
CANTI DI CASTEL VECCHIO(19039,PRIMI POEMETTI(1897) E NUOVI POEMETTI(1909):
sono raccolte di poesie strettamente legate agli argomenti i Myricae, in esse il Pascoli si rivela sensibile poeta dei campi e dell’intimità familiare, ma anche del mistero,della morte e del cosmo.
Sono liriche che segnano una grande innovazione nella poesia italiana sia per le scelte lessicali(nuovo lessico,con mescolanze di parole dotte e comuni,ma sempre preciso e scientifico quando nomina uccelli (pettirossi, assiuoli..) o piante (biancospini,gelsomini,tamerici) e sintattiche sia per le originali onomatopee e le note impressionistiche.
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