Voto Formigoni per un bene maggiore, non come male minore
27 Gennaio 2019Volontariato e giustizia
27 Gennaio 2019sul sequestro del bambino di Parma Tommaso Onofri
Rileggendo il libro di uno dei miei autori preferiti, tra le sue parole tutte a dritta, ho avvistato una poesia a me dedicata.
Ho ripercorso quel sentiero con gli occhi del poeta, ne ho urtato le insidie, ne ho carpito i segreti, snervati dalla mia ottusa presunzione.
Solo andata” ha intitolato l’amico Erri, solo andata per gli inferociti dai capelli imbiancati, mai addomesticati, né più attuali, perché estinti dalle colpe dico io.
In quelle righe, fotogrammi impolverati dai secoli trapassati, nei vicoli ciechi scelti e nelle solitudini cadute giù a grappolo, come i vincoli, quelli bastardi destinati al macero.
Riconoscere i suoni della strada, nei rumori degli sguardi, lo sferragliare dei pugni e degli spari, righe sgangherate di ogni storia di allora, segni diritti senza inverso, privi di rese daccatto.
Rileggere quelle parole, e sentire nel profondo il rigetto per il rapimento del piccolo Tommaso, strappato di brutto al cuore, per essere ghermito come una clava.
Di fronte a accadimenti così denudati di ogni dignità, ci si ritrova con le spalle al muro, senza alcuna giustificazione plausibile, neppure quella dell’indifferenza, o dell’omertà scambiata per solidarietà, non c’è più neanche sipario da calare per evitare l’oppressione delloffesa.
Non c’è più sceneggiatura né romanzo scaltro che contenga lo scempio per azioni così morte di fierezza, non c’è rapinatore né assassino da fiera da esibire per tentare di allontanare le miserie incoffessabili che possono indurre qualcuno a fare male a un bambino.
Chi ha un’alta considerazione di se stesso, è poco influenzato dai giudizi altrui, ma nelle righe di quel libro, c’è intero il sussulto e il diniego per questo strappo alla ragione, per quel bimbo trascinato via, che non ha scelto di seguire i cattivi, è stato costretto a farlo, senza neppure essere consapevole della vita a un palmo dal baratro.
Rileggo ancora i versi, e mi accorgo che in Tommaso c’è l’urlo e la preghiera per un rilascio che non consente dilazioni.
Proprio in Tommaso che ritorna alla sua casa, c’è un nuovo futuro ove migliorarsi e tentare di cambiare ciò che è estremamente sbagliato, perché contronatura, persino per gli inferociti di un tempo, e certamente Tommaso, un giorno potrà senz’altro dire, mi avete fatto inferocire, ma io, sono rimasto un uomo.
Vincenzo Andraous
Carcere di Pavia e
tutor Comunità
Casa del Giovane
febbraio 2006 – Pavia