VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Parla dei problemi connessi con il mercato del petrolio, in particolare dell’aumento del prezzo del barile sui mercati internazionali
Svolgimento:
Dal 1974 in poi la storia dell’economia è costellata di rialzi del prezzo del petrolio. Forti del loro sostanziale monopolio sul mercato mondiale, i tredici paesi membri dell OPEC (organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) hanno saputo sfruttare la situazione, alzando il prezzo. Da allora, però, gli stati occidentali sono riusciti ad intervenire, sia diversificando la domanda con la ricerca di energie alternative (dal metano alle centrali idroelettriche) sia, politicamente, costringendo i paesi dellOpec a calmierare i prezzi. Tuttavia, alcune condizioni economiche particolari possono creare ancora oggi rialzi del prezzo del petrolio. Per esempio, se l’economia americana o europea cresce e si riprende, questa è una cosa positiva, ma ovviamente c’è il rovescio della medaglia di un maggior consumo di energia, e quindi di un aumento della domanda, che fa rincarare i prezzi. Lo stesso si può dire per le economie asiatiche in forte crescita, soprattutto quella cinese, e quindi con un forte aumento della domanda. Nel periodo dal 2001 al 2003 la Cina e i Paesi in via di sviluppo dell’area asiatica sono passati dalla richiesta di 12 milioni di barili di petrolio al giorno a 13,3 milioni di barili, ed anche la domanda in Africa è cresciuta da 2,4 a 2,6 milioni di barili al giorno. La cause quindi dei nuovi rialzi del prezzo del petrolio sono diverse da quelle degli anni settanta. Questa volta i paesi dellOPEC non centrano, ma centrano i meccanismi del mercato. Anche i problemi dal lato dell’offerta non vanno sottovalutati. La situazione politica precaria in Iraq, le crisi in Nigeria e Venezuela, tutti paesi esportatori di petrolio, hanno avuto un ruolo fondamentale nella destabilizzazione del mercato petrolifero mondiale e nella crescita dei prezzi del greggio. La gravità del rincaro è stata attenuato in Europa solo dalla persistente svalutazione del dollaro nei paesi a valuta forte. Quindi il prezzo del petrolio è salito, anche se i paesi del cartello petrolifero non hanno diminuito, ma hanno incrementato la produzione di greggio del 10%. Infatti, malgrado ciò, si è verificato un incremento di prezzo pari al +15%.
I prezzi del petrolio quindi sono cresciuti negli ultimi anni nonostante la sovrapproduzione di petrolio rispetto alla domanda mondiale. Il paradossale fenomeno economico è stato provocato da alcune dinamiche nella produzione di greggio. Se da un lato, infatti, la Russia e l’OPEC hanno continuato ad aumentare la produzione di greggio, d’altro lato gli Stati Uniti hanno ridotto la produzione di petrolio aumentando del 12% la loro dipendenza dalle importazioni di petrolio. Queste circostanze dimostrano che le dinamiche di prezzo esulano dal controllo dei paesi OPEC. Le cause determinanti del caro petrolio non sono semplici come quelle degli anni ’70 e si presentano come una molteplicità di ragioni, parzialmente indipendenti tra loro. Il problema principale, comunque, non è il prezzo alto o basso, ma la necessità di limitare lo sfruttamento delle risorse a nostra disposizione sulla terra. Bisogna quindi continuare, con più intensità, sulla strada delle energie alternative. Sappiamo infatti che le riserve di combustibili fossili sono limitate, e nel giro di un secolo, con questo ritmo, potrebbero esaurirsi quasi completamente.