Orgoglio di essere italiani
27 Gennaio 2019Angelo Stummo
27 Gennaio 2019di Silvia Sorrentino
Il petrolio, fonte energetica non rinnovabile, si sta esaurendo e ciò avverrà nel giro di pochi decenni.
La maggior parte di esso viene estratto dal sottosuolo dei deserti medio-orientali, mentre esistono molti giacimenti marini non esplorati a causa della difficoltà dell’estrazione.
Una compagnia brasiliana, Petragas, ricava il 70% del petrolio da essi scavando a 1200 m di profondità e proseguono con la trivell’azione fino ai 1200 m nei fondali.
Da queste estrazioni producono 180 000 barili di petrolio al giorno.
Il procedimento per cercare i giacimenti marini è la sismica a tre o quattro dimensioni.
Da una nave, un cannone spara aria compressa che produce delle onde. Dalla loro radiografia, gli esperti studiano i fondali per vedere se sono presenti o meno dei giacimenti.
In piccoli pori delle rocce (che possono essere di diverso tipo) si trovano gli idrocarburi dai quali poi si forma il petrolio.
Durante la perforazione che avviene fino a 4000 m, bisogna fare attenzione a non far fuoriuscire il petrolio.
I modelli di piattaforma vengono provati in centri appositi nei quali viene ricreata la pressione dell’acqua per constatarne il funzionamento, una volta messi in mare vengono ancorati al fondo.
Sulle petroliere vengono caricati milioni di barili ogni pochi giorni.
Circa 100 milioni di anni fa, all’interno dei pori delle rocce è andato a intrappolarsi il petrolio, nato dalla decomposizione di alghe.
In profondità il petrolio è liquido e galleggia sull’acqua. A un certo punto, però, il petrolio incontro delle barriere e si accumula dando così origine a una trappola petrolifera.
A volte, a causa della pressione, il petrolio risale da solo i tubi e le pompe usati per la sua raccolta che sono anche più lunghi di un chilometro.
Nella maggior parte dei casi, però, è necessario immettere dell’acqua o del gas per aumentare la pressione nel giacimento. Il petrolio risale galleggiando sull’acqua, passa attraverso le porosità delle rocce e raggiunge il foro petrolifero e il serbatoio.
Una volta estratto il petrolio può essere nero e viscoso oppure più chiaro e ciò dipende dal percorso che esso ha seguito nella sua risalita.
Un modo per sfruttare anche le più piccole quantità di petrolio è proprio questo: mettere in pressione i vecchi giacimenti per estrarre il petrolio rimasto.