Osip Ė. Mandel’štam
2 Gennaio 2023Compianto del Cristo Morto a Bologna
5 Gennaio 2023La Basilica di San Petronio è collocata tra la fine di S. Ugo Bassi e l’inizio di S. Rizzoli nella vastissima Piazza Maggiore, su cui si affacciano il Palazzo dei Banchi, il Palazzo del Podestà, il Palazzo d’Accursio e il Palazzo dei Notai .
La Basilica inoltre è vicina a vari monumenti artistici che caratterizzano Bologna, come la Fontana del Nettuno, lo splendido Palazzo Re Enzo, e la moderna Biblioteca Salaborsa, che un tempo era l’Orto Botanico della città!
La facciata della Basilica di San Petronio in Piazza Maggiore a Bologna
Caratteristiche artistiche della facciata
Grazie alla sua facciata di 51 metri di altezza e 60 metri di larghezza, la Basilica presenta un dicromatismo dovuto ai diversi stili di decorazione utilizzati. Infatti la parte superiore è in stile tosco-fiorentino, caratterizzata dalla colorazione marrone scuro, e la parte inferiore è un’esemplificazione dello stile gotico in marmo bianco.
Alla base della Basilica troviamo il portale maggiore, incompiuto per la mancanza del pinnacolo, decorato con formelle che rappresentano la Storia della Genesi, opera di Jacopo della Quercia. Invece, ai lati della porta principale, notiamo due portoni di dimensioni minori disegnati da Ercole Seccadenari, che rappresentano scene bibliche dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Chi era San Petronio?
San Petronio fu una figura di spicco nella chiesa cattolica del V secolo a Bologna. Fu vescovo di Bologna per diciotto anni, dal 431 al 449 d.C.
Quando si parla di San Petronio non si possono non considerare le testimonianze di Eucherio di Lione e Gennadio di Marsiglia. I due erano rispettivamente un vescovo e un sacerdote che, attraverso le loro lettere e descrizioni, permettono di fare alcune considerazioni biografiche su San Petronio. Spiegano che San Petronio proveniva da una famiglia dell’alta borghesia. Durante la sua adolescenza decise di separarsi da questo importante incarico e iniziare gli studi monastici. Con il tempo, questi lo condussero alla dignità episcopale, anche grazie al contatto milanese con Sant’Ambrogio, e ad essere proclamato santo.
Nei secoli successivi, i bolognesi decise di promuovere San Petronio a patrono della città, in sostituzione di San Pietro, che personificava i valori e i poteri papali. Nell’iconografia classica è rappresentato come un uomo alto, vecchio ed erudito, vestito con il classico abito talare. Altre volte si presenta con la città di Bologna tra le mani.
San Petronio è ricordato anche per aver voluto il “Santo Sepolcro di Gerusalemme” di Bologna. Per saperne di più, leggi la storia del Complesso delle Sette Chiese!
Chi ha voluto la Basilica di San Petronio?
L’inizio della costruzione della Basilica di San Petronio risale al 1390, a cura dell’architetto Antonio di Vincenzo. Non bisogna però dimenticare che, se non fosse stato per la popolazione, probabilmente la chiesa non sarebbe mai stata edificata. Professionisti, mercanti e artigiani borghesi, infatti, conquistavano sempre più riconoscimenti politici e così, grazie al Concilio del VII secolo, rilanciarono il culto di San Petronio.
Non solo basilica: nel corso del IV secolo a Bologna sorsero numerosi edifici tra le mura della città, come la Basilica di Santa Maria dei Servi, la Loggia della Mercanzia e il Palazzo dei Notai. Questi edifici servivano a conferire prestigio alla città, spesso in concorrenza con Firenze e Milano. Con la costruzione della Basilica di San Petronio, Bologna superò queste due città non solo per i lavori ma soprattutto perché questa grande Basilica non fu costruita per volontà ecclesiastica, bensì per volontà civica.
Appena si entra nella Basilica si è attratti dalla maestosità della navata centrale. Nella sesta campata sono l’altare maggiore e il ciborio del Vignola. Insieme alle navate minori, poste ai lati, si crea un contrasto tra rosso mattone e marmo bianco, che dona alla struttura uno slancio verso l’alto.
Interno della Basilica di San Petronio a Bologna
All’interno delle navate sinistra e destra si notano diverse cappelle, precisamente undici per lato. Partendo da destra vi sono: Cappella delle Reliquie, quella di S. Pietro Martire, quella di S. Antonio, quella del Santo, quella dell’Immacolata, quella di S. Girolamo, quella di S. Lorenzo, quello della Santa Croce, quello di S. Ambrogio, quello di S. Brigida e quello della Madonna della Pace.
A sinistra, invece, si trovano la Cappella di S. Bernardino, quella di S. Barbara, quella di S. Michele, quella di S. Rocco, quella di S. Giacomo, quella di S. Vincenzo Ferrer, quella di S. Sebastiano, quella dei Re Magi, quella di S. Ivo’, quella di S. Petronio e quella di S. Abbondio .
La Cappella Bolognini, o dei Re Magi
Segnaliamo la Cappella Bolognini, una delle più importanti: conserva affreschi attribuibili all’artista bolognese Jacopo di Paolo. Ha realizzato opere come la Natività di Cristo, la partenza dei Re Magi, ma è famoso per le sue raffigurazioni del Paradiso e dell’Inferno.
Cappella Bolognini presente nella Basilica di San Petronio. Questa Cappella è anche chiamata dei Re Magi ed è una delle più preziose e artisticamente dense della Basilica
Fonte: Basilica di San Petronio
Il Paradiso è caratterizzato da Dio al centro, e sotto di lui c’è Gesù che incorona la Vergine Maria, attorniato da Serafini, Cherubini, Angeli e Arcangeli.
L’inferno ha al centro la rappresentazione di Lucifero, un mostro a due teste, che ingoia e vomita un peccatore che rappresenta Giuda l’apostolo. Attorno a loro, scene di tortura come quella del profeta Maometto. Viene fatto a pezzi e sbriciolato da un demonio, e questo allude alla legge del contrappasso di Dante, allo scisma e alle divisioni che si sono create nei secoli all’interno della comunità religiosa.
All’interno della Basilica si trova una statua in bronzo di San Petronio di 64 cm di altezza, scolpita dal protagonista del Rinascimento italiano Michelangelo Buonarroti. Il Santo è rappresentato mentre sorregge tra le mani una copia di Bologna, all’interno della quale sono facilmente riconoscibili le Due Torri, la Garisenda e l’Asinelli.
Lo sapevi che nella torre degli Asinelli si nasconde uno dei Sette Segreti della città? Per saperne di più, consulta il nostro articolo Un viaggio tra i sette segreti di Bologna.
Raffigurazione di San Petronio con la città di Bologna tra le mani. Questa è una delle opere meno celebri di Michelangelo.
Fonte: Michelangelo Buonarroti
La meridiana più grande del mondo
Nella sua storia, la Basilica di San Petronio ha avuto due meridiane: una risale al 1575 e l’altra al 1657.
Il primo è stato creato dal matematico e insegnante di astronomo Egnazio Danti. Era un monaco domenicano che faceva parte della commissione fatta da papa Gregorio XIII, nato come Ugo Boncompagni, che costruì il calendario gregoriano.
La meridiana aveva lo scopo di segnare la variazione del moto apparente del sole e di definire i movimenti del solstizio e dell’equinozio durante tutto l’anno. Questa prima costruzione fu distrutta da un ammodernamento della chiesa nel 1653. Fu poi sostituita con un’altra più sofisticata meridiana realizzata dall’astronomo Giovanni Domenico Cassini.
Giovanni Domenico Cassini e la nuova meridiana della Basilica
Cassini era un matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo italiano, a cui è stata dedicata la missione della sonda Cassini, che esplorò Saturno e Titano. In suo onore è anche l’Osservatorio Astronomico dell’Università di Bologna, che ha sede a Loiano.
L’Università di Bologna conta molti edifici sparsi per tutta la città, tra vecchi e nuovi palazzi
Cassini fece collocare un foro gnomonico sulla sommità di una navata, all’altezza di 27 metri. Poiché aveva un diametro inferiore a quello del sole, proiettava l’immagine di un sole capovolto, come in una camera oscura.
Ora è ancora possibile ammirare questo processo, se si entra nella Basilica pochi minuti prima di mezzogiorno. A quest’ora la luce del sole entra dal foro gnomonico e, minuto dopo minuto, la vedrai avvicinarsi alla linea della meridiana, fino a quando raggiunge il centro. Quando la luce raggiungerà questa posizione, sarà esattamente mezzogiorno e il sole sarà esattamente sopra la tua testa.
Qual è la differenza tra Basilica, Duomo e Cattedrale?
Le persone di solito generalizzano queste tre parole usando il termine chiesa, ma non è del tutto corretto. Vediamo cosa significano.
La Basilica rappresenta la casa del re, del Signore. La sua etimologia deriva dal greco basileus, che significa “re” e da oikos che significa “casa”.
Storicamente la Basilica è stata utilizzata dai Romani come edificio pubblico dove gestire la giustizia, il commercio e le riunioni. Tuttavia, non tutte le chiese possono essere considerate basiliche. Qual è la differenza? Deriva proprio dal valore artistico e storico che la Basilica ha e deve conservare nel tempo.
Il Duomo, dal latino domus, significa “casa”, implicita di Dio. Il Duomo identifica la chiesa più importante della città. Quando una città a base episcopale ha un Duomo, prende il nome di Cattedrale, cioè la chiesa più importante della diocesi. Si chiama così perché il vescovo ha la sua cattedra o cattedra all’interno: in italiano si chiama cattedra..
Quindi, la principale differenza tra Duomo, Cattedrale e Basilica consiste principalmente nella sua importanza. Non solo, gli edifici hanno un’architettura diversa, che in alcuni casi è diversa da quella degli edifici della stessa epoca.
La Cattedrale Metropolitana di Bologna è il Duomo di San Pietro.
Lo sai che?
La Basilica di San Petronio è stata sede di importanti eventi istituzionali, oltre che luogo di incontro per i fedeli.
Infatti nel 1530 la città divenne il teatro del mondo. I bolognesi hanno messo in risalto le loro capacità artigianali e artistiche per celebrare due personaggi che avrebbero scritto una pagina di storia. Questi due personaggi, che soggiornarono a Palazzo d’Accursio, furono Carlo V e Papa Clemente VII, al secolo Giulio Zanobi di Giuliano de’ Medici.
L’evento riguardava l’incoronazione di Carlo V ad imperatore del Sacro Romano Impero. Fu il Papa a voler fare la cerimonia, per garantire una pace universale con l’imperatore, che avrebbe portato a sicure difese per l’Europa dalle invasioni turche. L’incoronazione avvenne il 24 febbraio: giorno del compleanno di Carlo V.
Per l’occasione fu eretto un pontile che collegava le sale di Palazzo d’Accursio con quelle della Basilica di San Petronio. Qui l’imperatore, inginocchiato davanti al Papa e dopo aver pronunciato le formule rituali, veniva incoronato imperatore.