La concezione dell’arte di Platone si inserisce nel suo più ampio sistema filosofico e riflette la gerarchia tra mondo sensibile e mondo intelligibile.
La sua riflessione sull’arte si trova soprattutto nella Repubblica e nello Ione, dove Platone ne analizza il valore, i limiti e le implicazioni per la società e la conoscenza.
1. Arte come imitazione (mimesis)
Per Platone, l’arte è essenzialmente mimesis, cioè imitazione. Tuttavia, questa imitazione non ha un valore positivo:
- Duplice imitazione: Gli oggetti sensibili sono già copie imperfette delle Idee, che costituiscono la vera realtà. L’arte, imitando questi oggetti, è una copia della copia e quindi si allontana ulteriormente dalla verità.
- Illusione: L’arte non rappresenta la realtà autentica, ma produce apparenze che ingannano l’anima, nutrendo le passioni e distogliendo dalla conoscenza delle Idee.
2. Critica all’arte
Platone è profondamente critico nei confronti dell’arte, soprattutto della poesia e del teatro, per diverse ragioni:
- Allontanamento dalla verità: L’arte non aiuta a comprendere il mondo intelligibile ma si limita a riprodurre il mondo sensibile, contribuendo alla confusione tra realtà e apparenza.
- Stimolazione delle emozioni: L’arte sollecita le passioni e le emozioni irrazionali, indebolendo il controllo della ragione. Questo è particolarmente evidente nella tragedia e nella poesia epica, che esaltano sentimenti come la paura e la pietà.
- Pericolo per l’educazione: Poiché Platone considera l’educazione come il processo di avvicinamento dell’anima al mondo delle Idee, l’arte, con il suo carattere ingannevole, può allontanare l’individuo dal cammino verso la verità.
3. Il ruolo dei poeti nella “Repubblica”
Nel suo progetto di città ideale descritto nella Repubblica, Platone propone l’esclusione dei poeti. Egli ritiene che:
- I poeti, come Omero ed Esiodo, non trasmettano una conoscenza vera ma raccontino miti e storie che deformano la realtà.
- Le rappresentazioni poetiche possono corrompere i cittadini, soprattutto i giovani, inculcando valori errati e rafforzando le passioni anziché la virtù.
4. Eccezioni: Arte e educazione
Nonostante le sue critiche, Platone riconosce un ruolo educativo e morale per alcune forme d’arte:
- Musica e ginnastica: Nell’educazione dei guardiani, Platone concede un ruolo importante alla musica e alla danza, purché siano regolate in modo da promuovere l’armonia dell’anima e il dominio della ragione.
- Arte simbolica: Un’arte che si ispiri al mondo delle Idee, piuttosto che limitarsi a imitare il sensibile, può essere accettata, poiché aiuta l’anima a elevare il proprio pensiero.
5. L’arte e l’Idea del Bello
Un aspetto positivo della riflessione platonica sull’arte emerge nel Simposio e nel Fedro, dove Platone associa la bellezza artistica al cammino di Eros verso l’Idea del Bello:
- L’arte può servire come punto di partenza per il risveglio dell’anima, che dall’apprezzamento della bellezza sensibile può essere guidata verso la comprensione del Bello in sé, ossia l’Idea del Bello.
- Tuttavia, questo richiede che l’artista sia ispirato non dalle emozioni o dal desiderio di imitare il sensibile, ma dalla tensione verso il mondo intelligibile.
6. Conclusione
Per Platone, l’arte, così come si manifesta nel mondo sensibile, è in gran parte negativa perché si allontana dalla verità e alimenta le passioni. Tuttavia, un’arte orientata verso l’educazione morale e filosofica, capace di evocare il mondo delle Idee, può avere un valore positivo. Questa visione riflette la sua convinzione che ogni attività umana debba essere finalizzata al raggiungimento del Bene e alla conoscenza delle realtà superiori.
7. Schema sintetico di studio
La concezione dell’arte di Platone appunti di Filosofia di Miriam Gaudio
L’ARTE
- – L’arte nasconde il vero perché non è una forma di conoscenza,
» non migliora l’uomo ma lo corrompe perché è menzognera
» diseduca perché implica le facoltà dell’uomo non razionali ma pratiche, quelle più inferiori
- – Poeta » il poeta è tale non per scienza e conoscenza ma per irrazionale intuito
» quando compone è invasato, fuori di sé, inconsapevole, non sa dare ragione di quello che fa
» non sa insegnare agli altri quello che fa
» il poeta è tale per “sorte divina” , non per virtù di conoscenza
- – Repubblica » nel libro decimo Platone esprime pienamente la negatività dell’arte
» l’arte, in tutte le sue espressioni (poesia, plastica, pittorica), è ontologicamente una
mimesi di eventi sensibili, che a loro volta sono un’imitazione dell’Iperuranio
» essendo una copia della copia, dista ancora di più dalla Verità, dalla Bellezza (idee)
» l’arte è la parte più ignobile dell’anima umana
» nega che l’arte potesse valere solo per se stessa, non ne nega l’esistenza o la potenza
» l’arte è qualcosa che può essere messo al servizio, o del vero (quando si assoggetta alla
filosofia) o del falso (se abbandonata a sé stessa)
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