L’escatologia platonica rappresenta il nucleo della riflessione di Platone sulla sorte dell’anima dopo la morte e la sua relazione con il destino cosmico, molto influente anche sulla successiva elaborazione del paradiso cristiano.
In essa si intrecciano visioni etiche, metafisiche e mitologiche, riflettendo una concezione della realtà profondamente orientata verso l’idea del Bene e il compimento della giustizia universale.
1. L’Anima e la sua Immortalità
Platone, in opere come il Fedone, il Fedro e la Repubblica, sostiene che l’anima è immortale e preesiste al corpo. L’anima, legata al corpo durante la vita terrena, si separa alla morte e ritorna a una dimensione che le è propria: quella dell’intelligibile. In questa prospettiva, la vita umana è vista come una preparazione per il destino post-mortem dell’anima.
2. La Reminiscenza e la Conoscenza
Nel Fedro, Platone descrive l’anima come alata e originariamente appartenente al regno delle idee. Durante la sua caduta nel mondo corporeo, l’anima dimentica la verità contemplata nell’Iperuranio. Tuttavia, attraverso il processo di reminiscenza (anamnesis), l’anima può ricordare ciò che ha visto, aspirando a ritornare alla sua condizione originaria.
3. Il Giudizio dell’Anima
Dopo la morte, l’anima subisce un giudizio che determina il suo destino. Questo tema è approfondito in dialoghi come il Gorgia e il Fedone, dove si parla di un giudizio che valuta la giustizia o l’ingiustizia delle azioni compiute in vita. Le anime giuste ascendono verso una dimensione più pura, mentre quelle ingiuste sono punite.
4. Miti Escatologici
Platone utilizza spesso miti per illustrare il destino dell’anima. Tra i più noti:
- Il Mito di Er (Repubblica, libro X): Racconta di un guerriero, Er, che ritorna dalla morte e narra ciò che ha visto nell’aldilà. Le anime sono giudicate e scelgono la loro prossima vita sulla base delle loro esperienze passate. Questo mito sottolinea la ciclicità delle esistenze e la responsabilità individuale nella scelta del proprio destino.
- Il Mito di Gige (Repubblica, libro II): Si concentra sull’importanza della giustizia come virtù che riguarda l’anima e non solo le apparenze esteriori.
- Il Mito delle Anime Alate (Fedro): L’anima è rappresentata come un carro alato che cerca di ascendere verso il regno delle idee, ma il suo destino dipende dal modo in cui domina i suoi cavalli, rappresentanti della parte razionale e irrazionale.
5. La Purificazione e il Ciclo delle Rinascite
Platone insiste sul tema della purificazione dell’anima, ottenuta attraverso la filosofia e la virtù. Nel Fedone si descrive il corpo come una prigione per l’anima, e la vita terrena come una preparazione per liberarsi dai vincoli materiali. Le anime non purificate sono destinate a reincarnarsi, entrando in nuovi corpi in base alla loro condotta precedente, secondo un ciclo cosmico che continua fino a quando l’anima non si purifica completamente.
6. La Legge di Adrastea
Nel Fedro, Platone menziona la legge di Adrastea, che governa il destino delle anime: quelle che hanno contemplato la verità durante il loro percorso seguendo gli dèi possono evitare i mali dell’esistenza terrena e ascendere; le altre, soggette a smemoratezza e vizio, sono destinate a reincarnazioni degradanti.
L’escatologia platonica, dunque, è un sistema complesso che collega etica, conoscenza e cosmologia, proponendo una visione dell’esistenza come un viaggio dell’anima verso la perfezione, guidato dalla ricerca della verità e del Bene.
Schema sintetico di studio
– Escatologia platonica
» l’uomo è sulla terra di passaggio, la vita terrena è una prova, una preparazione per la vera
vita, che è quella ultraterrena. La vita sensibile è preparazione alla morte
» l’anima viene giudicata nell’aldilà secondo l’unico criterio di giustizia e ingiustizia, di virtù e vizio
» gli dei, che giudicano, non giudicano in base al censo, al sangue, ma in base alla virtù
» sorte dell’anima » avendo vissuto con virtù riceverà un premio (elevata in luoghi meravigliosi)
» avendo vissuto solo con vizio riceverà un eterno castigo (precipitata nel Tartaro)
» avendo contratto ingiustizie sanabili, pentendosi delle ingiustizie, riceverà quel
premio che merita dopo che verrà punita solo temporaneamente
» il dolore e le sofferenze umane hanno un significato “liberatorio” , attraverso di esse passa il Bene
» la filosofia e la ragione umana hanno una forza salvifica per l’eternità