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28 Dicembre 2019Plauto, il cui nome completo è Tito Maccio Plauto (circa 254 a.C. – 184 a.C.), è stato uno dei più celebri autori di commedie dell’antica Roma.
Il suo stile e le sue opere hanno avuto un’influenza enorme sulla letteratura latina e successivamente su tutta la tradizione teatrale occidentale, fino ai tempi moderni. Plauto è noto per il suo uso dell’humor vivace, dei giochi di parole, dei personaggi tipizzati, e per la sua capacità di adattare con brillantezza la commedia greca alla realtà romana.
Contesto Storico e Letterario
Plauto visse durante la Repubblica Romana, in un periodo in cui Roma era in piena espansione territoriale e culturale, acquisendo molte influenze greche, in particolare nel teatro. Le sue opere rientrano nel genere della palliata, che era una forma di commedia romana basata su modelli greci, in particolare della commedia nuova di autori come Menandro. Tuttavia, Plauto non si limitava a tradurre opere greche, ma le rielaborava in modo originale, con uno stile brillante, dinamico e profondamente radicato nella vita quotidiana romana.
Caratteristiche delle Opere di Plauto
Le commedie di Plauto sono caratterizzate da una serie di elementi distintivi:
- Temi e Trame: Le sue opere spesso ruotano attorno a malintesi, inganni, scambi di identità, e farse amorose. Le trame, pur derivando da modelli greci, vengono arricchite con elementi propri della cultura romana. Tipici sono i finali lieti, spesso con la riunione di amanti o il ristabilimento dell’ordine sociale.
- Personaggi Tipici: Plauto utilizza una galleria di personaggi stereotipati, che sarebbero diventati classici anche nel teatro successivo. Tra questi ricordiamo:
- Il servo furbo (servus callidus), che spesso è il vero protagonista della vicenda, risolvendo con astuzia le situazioni più intricate.
- Il vecchio avaro (senex avarus), spesso padre severo o geloso del suo denaro.
- Il soldato fanfarone (miles gloriosus), personaggio vanaglorioso e ridicolo, convinto delle sue abilità amorose e militari.
- Il giovane innamorato (adulescens amator), di solito alle prese con l’amore impossibile o proibito.
- La prostituta dal cuore d’oro (meretrix), spesso oggetto dei desideri dei protagonisti.
- Linguaggio: Plauto è famoso per il suo uso giocoso e innovativo del latino. Le sue opere sono piene di giochi di parole, battute, e doppi sensi, che aggiungono brio e leggerezza alle scene. Il suo linguaggio è vivace, colloquiale e vicino alla lingua parlata dal popolo romano, in contrasto con lo stile più formale degli autori epici o tragici.
- Metateatro: Un’altra caratteristica plautina è l’uso del metateatro, in cui i personaggi rompono la “quarta parete” e si rivolgono direttamente al pubblico, creando una complicità e un gioco teatrale che sarà ripreso in epoche successive, fino a Shakespeare e oltre.
Opere Principali
Plauto scrisse circa 130 commedie, ma ne sono giunte fino a noi solo 21, tra cui alcune delle più celebri:
- Miles Gloriosus (Il soldato fanfarone): la storia di un soldato vanaglorioso che viene ingannato e deriso dai suoi servi.
- Pseudolus: il servo furbo Pseudolo elabora un piano per aiutare il suo giovane padrone a ottenere l’amore di una cortigiana.
- Aulularia (La commedia della pentola): narra le vicende di Euclione, un vecchio avaro che scopre una pentola piena d’oro e fa di tutto per nasconderla, creando situazioni comiche.
- Menaechmi: commedia degli scambi, dove due gemelli separati alla nascita si ritrovano creando continui malintesi.
- Amphitruo: l’unica commedia di Plauto con un elemento mitologico, che racconta di come Giove assuma le sembianze del marito di Alcmena per sedurla.
Influenza e Importanza
L’influenza di Plauto sulla letteratura posteriore è immensa. Già in epoca romana, autori come Terenzio e Cicerone ammiravano la sua abilità nella costruzione di trame e nella caratterizzazione dei personaggi. Più tardi, nel Rinascimento e fino ai tempi moderni, autori come Molière e Shakespeare presero spunto dalle sue commedie per costruire le proprie farse e drammi comici. La Commedia dell’Arte italiana riprese molti degli archetipi dei personaggi plautini, che diventarono figure fisse come il servo furbo (Arlecchino) e il vecchio avaro (Pantalone).
Commento Critico
La grandezza di Plauto risiede nella sua capacità di fondere cultura popolare e raffinatezza letteraria, creando opere che sono al contempo divertenti e ricche di significati. Sebbene le sue commedie possano sembrare superficiali a un primo sguardo, in realtà esplorano temi universali come la follia umana, l’avidità, l’inganno, e la fragilità delle relazioni umane, il tutto trattato con una leggerezza che rende le sue opere accessibili a ogni tipo di pubblico.
Plauto è un autore che ha saputo fare uso del comico come strumento per esplorare e criticare, seppure in modo indiretto, aspetti della società romana. La sua satira è sottile e mascherata dal divertimento e dal grottesco, ma è innegabile che attraverso le risate egli sollevi domande sull’avidità, la corruzione, la vanità e l’amore, che sono problemi eterni e non limitati alla Roma antica.
In conclusione, Plauto rimane uno dei grandi maestri della commedia e un pioniere del teatro comico occidentale, la cui eredità si può riscontrare in molti drammaturghi successivi, che continuarono a reinventare e riproporre le dinamiche e i personaggi plautini in nuove forme.