Un infinito numero
27 Gennaio 2019Un’ idea
27 Gennaio 2019La musica è stata costretta a ritagliarsi sempre uno spazio residuale nella programmazione didattica. Possibile che in un paese con una tradizione artistica come la nostra, l’educazione musicale debba sempre essere considerata una Cenerentola?
Portare la musica a scuola potrebbe sembrare anacronistico, se non addirittura inopportuno, in un periodo in cui l’attenzione è focalizzata su altre materie. I risultati delle indagini OCSE-PISA, come sappiamo, hanno messo al centro dell’attenzione altre materie, come Italiano, Matematica e Scienze, creando una sorta di fobia, che porta alla dimenticanza di altri ambiti disciplinari. Che sia importante, per esempio, dotare i ragazzi di una strumentazione linguistica, è indubbio. Chi scrive è, tra l’altro, professore di lettere e divulgatore di lezioni scolastiche di grammatica nei podcast su itunes. ma dobbiamo fare attenzione. Una eccessiva centratura a scuola sugli aspetti razionali, può portare a una dimenticanza dell’aspetto espressivo, che pure è importante in una persona. Non dimentichiamoci infatti che la persona è una, e non può essere ridotta solo a una parte, altrimenti corriamo il rischio di favorire una dicotomia, un distacco. Troppo spesso noi docenti, e troppo spesso gli studenti, sono a scuola solo con una parte di sé.
Quindi, la musica non deve essere relegata nel recinto, per altro piccolo, a lei destinato dalle norme scolastiche. Devono dedicarsi alla musica non solo gli insegnanti di educazione musicale, che oltre tutto al liceo non ci sono neanche, ma anche gli altri insegnanti, anche quelli di lettere, come me.
Come si può portare la musica a scuola? In due modi: facendo musica e ascoltandola.
Fare musica
Nella nostra scuola è troppo spesso mortificata l’operatività . Un modo di essere “espressivi” è quello di fare musica insieme con gli alunni. La mia esperienza nel campo mi ha portato a fare due esperienze al proposito (clicca qui sotto per approfondimenti):
Lo spettacolo “E’ arrivato il cantastoria” per scuola primaria
I Recital musicali didattici, per scuola media o superiore
Il recital “Il canto di Dante” sulla Divina Commedia
ma mille e mille altre possono essere le proposte e le esperienze in questo campo, a condizione che siano ben preparate dall’insegnante, in modo che i ragazzi seguano un percorso di avvicinamento all’evento musicale e di verifica dopo
Ascoltare musica
Necessario è poi far conoscere la musica ascoltandola. Non è possibile studiare il seicento, il settecento, l’ottocento, il novecento, senza conoscere la musica che è stata prodotta dai grandi compositori, o le canzoni popolari, di quei secoli. Sottofondi musicali adeguati, inoltre, possono rendere ancora più chiare le lezioni, o gli approfondimenti, di qualsiasi materia
Conclusioni
Portare la musica a scuola, quindi, non è una cosa né scontata, né da imporre attraverso leggi. Semmai da favorire, questo sì, attraverso leggi, ma non da imporre. Concludendo, anche il portare la musica a scuola, come molte altre cose del nostro lavoro didattico, dipende dalla disponibilità , dall’intrapresa, dall’ interesse, dall’apertura mentale dei docenti, e, perché no, degli studenti
Luigi Gaudio