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27 Gennaio 2019Isaac Emmanuilovi? Babel
27 Gennaio 2019Con il termine positivismo si intende designare un indirizzo filosofico che si affermò, fino a divenirne egemone, nella cultura europea del sec. XIX. Si basava sull’esaltazione della scienza come unica forma valida di conoscenza, sull’identificazione della conoscenza scientifica con l’osservazione/descrizione dei fatti e dei loro rapporti esprimibili in leggi, sul rifiuto di qualsiasi metafisica perché fondata su principi non verificabili, sulla traduzione del sapere teorico in sapere pratico, cioè sulla scienza in tecnica e quindi l’utilizzazione pratico-sociale della conoscenza, sull’estensione dei metodi delle scienze naturali alle scienze umane (per Comte alla sociologia), per impadronirsi delle leggi che regolano la vita dell’umanità e orientarle al suo progressivo miglioramento, sul nuovo ruolo assegnato alla filosofia, non più scienza dell’assoluto, ma metodologia della conoscenza scientifica volta a cogliere gli effettivi procedimenti impiegati nella ricerca scientifica e comuni alle diverse scienze. Senza dubbio l’imponente sviluppo delle scienze della natura verificatosi nella prima metà dell’Ottocento e il graduale affermarsi della Rivoluzione industriale nei paesi più avanzati dell’Occidente europeo, favorì la nascita e l’affermazione di questo indirizzo di pensiero, del quale è stato detto che, grazie al suo ottimismo fiducioso in una progressiva conquista di poteri sulla realtà fisica e umana, rappresentò l’ideologia della borghesia ottocentesca in trionfale ascesa.
Il positivismo fece seguito all’idealismo romantico e senza dubbio instaurò l’egemonia di una nuova filosofia. Questo non significa però che il positivismo si sostituì del tutto all’idealismo, né tanto meno che esso fu immune da profonde influenze di tipo romantico, quali per esempio la visione unitaria del reale espressa da un progressivo dinamismo storico, l’assolutizzazione del valore della scienza che si sostituisce alla filosofia come conoscenza totalizzante, la fede nel progresso. Contatti e analogie il positivismo ebbe con l’illuminismo, quali per esempio la risoluzione in termini scientifici della realtà, il rifiuto delle astrazioni metafisiche, l’applicazione delle scienze ai fini dell’utile sociale.
Gli sviluppi più fecondi del positivismo si ebbero in Francia con A. Comte (1798-1857) e H. Taine (1828-1893).