VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
Commenta questo brano, tratto da un testo del Prof. Saverio Fortunato Il condizionamento psicologico dei mass-media verso lo spettatore-massa e verso il pubblico, non è diretto ed immediato, ma indiretto e mediato, attraverso i capi d’opinione”, ossia, quelle persone che riteniamo che contino” più di noi stessi e verso i quali nutriamo considerevole stima”
Svolgimento:
Indubbiamente noi siamo condizionati ogni giorno da miriadi di notizie. C’e chi parla a questo proposito di potere dei mass-media. Vorrei levare una voce contro questo luogo comune. In fondo i media non fanno che svolgere il compito per cui sono nati: informare. Provate a pensare agli anziani, per esempio. Essi, come tutti gli uomini del resto, per essere mentalmente in forma, hanno bisogno di tener desto il loro cervello. E gli stimoli che essi ricevono da giornali, radio, televisione, non possono che essere positivi. Ma passiamo al problema principale della nostra trattazione: se cioè i media esercitino un potere importante di coercizione sulle menti. Lasciando da parte il costume e la moda, che certo è imposta anche grazie all’utilizzo dei media, passiamo alla politica e al modo di pensare. E’ indubbia, ad esempio, l’autorità del telegiornale, che magari intervista il tale o il tal’altro opinionista, appunto una di quelle persone che riteniamo che contino” più di noi stessi e verso i quali nutriamo considerevole stima” di cui parla Saverio Fortunato nella traccia. Tutto questo lascia filtrare, nel modo in cui vengono presentate le notizie o le interviste, un certo giudizio. Non credo, infatti, nella neutralità dell’informazione. Eppure, sapete cosa succede a casa mia quando viene annunciata la notizia di una pena di morte o di uno sbarco di clandestini? La bagarre, perché c’è sempre chi la pensa in un modo e chi in un altro. Anzi è frequentissimo che il giovane o l’anziano, magari lettori abituali di quotidiani, cosa ottima e non cosi poi rara in Italia, fanno a gara a smentire le idee dei leader o dei giornalisti che compaiono sullo schermo. Se è vero, poi, che certe elezioni politiche sono state influenzate dai mezzi televisivi, è altrettanto vero che gli italiani, dopo decenni di democrazia, sanno bene cosa votare, ed hanno, almeno altrettante volte, votato contro quello che i mezzi di comunicazione di massa implicitamente suggerivano, sconvolgendo anche i sondaggi. Quindi smettiamola di parlare di Grandi Fratelli o Comunicatori di massa, perché la televisione, tra digitali terrestre e non, sta diventando sempre più, come internet, un mezzo anarchico, in mano alle scelte dei fruitori. Anche su internet si dovrebbe discutere per ore. Chi impedisce al navigatore solitario di visitare siti culturali, musei virtuali, siti utili per la vita di tutti i giorni (ce ne sono a migliaia), invece che siti di barzellette o pornografici? Nessuno! Chi e il padrone di internet? Nessuno! Infine, chi e il padrone della televisione? Ho paura che non lo sia neanche uno che riuscisse ad assommare in sé tutte le cariche amministrative della televisione pubblica e privata. Il vero padrone di questi mezzi di comunicazione di massa è il pubblico. Ne volete un’ultima, spero definitiva, dimostrazione? Qualche decennio fa la televisione pubblica trasmetteva quotidianamente trasmissioni culturali, riduzioni televisive di grandi testi della letteratura e incontri con filosofi. Sapete chi ha decretato che queste trasmissioni finissero in un canale satellitare interessantissimo ma poco seguito? Noi con le nostre scelte al telecomando. Forse abbiamo davvero perso la capacita di ragionare in silenzio, di formarci un’opinione nella quiete di un’attenta meditazione, ma forse tutto questo è soprattutto colpa nostra.