Drago: in un video tutte le riflessioni sulla scuola di domani
17 Giugno 2011La matura non fa più paura (e si studia di meno) – di Luigi Gaudio
17 Giugno 2011Non sono informato molto al riguardo, poiché abituato a fare esami del II ciclo e non del I, ma da un articolo pubblicato sul giornale La Sicilia del 10 Giugno 2011 (Catania) risulta che i compensi dei presidenti delle commissioni esame terza media sarebbero irrisori.
Citiamo testualmente, preoccupati che la professionalità dei docenti e dei dirigenti sia così svilita:
Se non ci fosse da piangere, verrebbe quasi da ridere: lo Stato riserva ai presidenti di commissione d’esame di Stato di terza media un’indennità di “ben” 15 euro. Non ci siamo dimenticati neanche uno 0, e voi avete letto bene: quin-di-ci euro per l’intera durat! a dell’esame. Un trattamento offensivo della dignità personale e professionale, che presenta una disparità notevole con i presidenti di commissione d’esame di maturità, ai quali è corrisposto un emolumento che varia tra i 1.000 e i 2.000 euro. Oltre il danno, la beffa. Mentre, infatti, negli esami dell’ultimo anno di scuola superiore un presidente coordina i lavori di due sole classi, nell’ex scuola media un presidente si trova spesso a coordinare numerose sottocommissioni, arrivando in taluni casi a essere impegnato con oltre 10 classi.
Tutto questo, naturalmente, la dice lunga sull’appetibilità del ruolo di presidente degli esami di scuola media, da cui tutti i presidi cercano di scappare onde evitare le “propine” di vecchia memoria, ovvero quella (esigua) porzione di denaro dovuta come compenso ai membri di una commissione d’esame. Così la ricerca di 130 presidi a Catania, come del resto nel territorio regionale e nazionale, si è rivelata improba. Si è dovuto fare ricorso alla disponibilità di dirigenti scolastici in quiescenza e a quella dei docenti anziani, che ha fatto leva più che sulla ricompensa dei 15 euro, sulla disponibilità professionale ed etica di persone che accettano di svolgere questo impegnativo compito come missione educativa e sociale. Sarebbe il caso chela Gelmini riuscisse a limare questa grave incongruenza, ponendo le condizioni per un equo trattamento per ambedue gli esami di maturità, di primo e di secondo grado.
Ma cosa fanno i consigli di classe alla fine della terza media? Procedono all’ammissione degli alunni, previo accertamento della prescritta frequenza della validità dell’anno scolastico. Il consiglio di classe ammette gli alunni con un giudizio di idoneità espresso in decimi. I ragazzi sostengono prove scritte di lingua italiana, matematica, inglese, francese o altra seconda lingua e infine prova Invalsi, unica a carattere nazionale. Successivamente, alla presenza dell’intera commissione esaminatrice, si svolge il colloquio pluridisciplinare. Infine! l’esito dell’esame di Stato è sintetizzato da una valutazione complessiva in decimi, accompagnata da una certificazione analitica delle competenze e della maturazione raggiunti dall’alunno. A questa complessa operazione sovrintende l’Usp diretto dal dott. Raffaele Zanoli.
Tutto questo, naturalmente, la dice lunga sull’appetibilità del ruolo di presidente degli esami di scuola media, da cui tutti i presidi cercano di scappare onde evitare le “propine” di vecchia memoria, ovvero quella (esigua) porzione di denaro dovuta come compenso ai membri di una commissione d’esame. Così la ricerca di 130 presidi a Catania, come del resto nel territorio regionale e nazionale, si è rivelata improba. Si è dovuto fare ricorso alla disponibilità di dirigenti scolastici in quiescenza e a quella dei docenti anziani, che ha fatto leva più che sulla ricompensa dei 15 euro, sulla disponibilità professionale ed etica di persone che accettano di svolgere questo impegnativo compito come missione educativa e sociale. Sarebbe il caso che
Ma cosa fanno i consigli di classe alla fine della terza media? Procedono all’ammissione degli alunni, previo accertamento della prescritta frequenza della validità dell’anno scolastico. Il consiglio di classe ammette gli alunni con un giudizio di idoneità espresso in decimi. I ragazzi sostengono prove scritte di lingua italiana, matematica, inglese, francese o altra seconda lingua e infine prova Invalsi, unica a carattere nazionale. Successivamente, alla presenza dell’intera commissione esaminatrice, si svolge il colloquio pluridisciplinare. Infine! l’esito dell’esame di Stato è sintetizzato da una valutazione complessiva in decimi, accompagnata da una certificazione analitica delle competenze e della maturazione raggiunti dall’alunno. A questa complessa operazione sovrintende l’Usp diretto dal dott. Raffaele Zanoli.