Verbi della terza coniugazione
27 Gennaio 2019Maurizio Zini
27 Gennaio 2019Prima guerra punica: 264-241 a.C.
dalla Storia romana
di Carlo Zacco
I Mamertini. Lo scoppio del primo conflitto tra Roma e Cartagine ebbe origine a causa di una insidiosa e perfida popolazione che si era da poco insediata in Sicilia, i Mamertini. Il loro nome derivava da Mamers, nome osco di Marte; venivano dalla Campania, ed erano stati chiamati in Sicilia come mercenari. Una volta sull’isola però si erano appropriati di Messina, facendo strage della popolazione, e per questo erano stati assediati dal tiranno di Siracusa, Gerone, che voleva cacciarli e rimpossessarsi della città.
Richiesta di aiuto ai Romani. Per far fronte agli attacchi di Gerone, nel 264 a.C. i Mamertini si rivolsero ai Cartaginesi, chiedendo il loro aiuto. Nulla di più atteso da Cartagine, che non attendeva altro che inserirsi a livello militare nelle vicende siciliane al fine di estendere la sua influenza sul territorio. Appena i Mamertini si accorsero che l’alleato Cartaginese era troppo ingombrante, operarono un voltafaccia, e si rivolsero ai romani, chiedendo il loro intervento.
Dibattito a Roma. Di fronte a questa Richiesta Roma si trovò dal dubbio se intervenire o no, e il senato si divise:
1) Il ceto mercantile era favorevole all’intervento, poiché avrebbe certamente tratto profitto dal buon esito di questa guerra;
2) Il ceto aristocratico dei proprietari terrieri spingeva per il mantenimento dello status quo. I rischi erano altrettanto alti: un esito negativo avrebbe fatto di Cartagine la potenza incontrastata del Mediterraneo.
La decisione fu lasciata ai comizi popolari, e vinse il primo partito favorevole all’intervento.
Prima fase: Sicilia. A questo punto tutte le alleanze saltano: Siracusa e Cartagine si trovano alleate e cingono d’assedio Messina. All’arrivo dei romani però molte popolazioni della Sicilia preferiscono passare dalla parte di Roma, compresa Siracusa. Roma conquista varie città, tra cui Agrigento (262 a.C.), e tutte erano coalizzate contro Cartagine.
Milazzo. La guerra continuò in mare (Cartagine manteneva comunque l’egemonia marittima). In breve tempo i Romani allestirono una flotta di centoventi navi, grazie alla quale nel 260 a.C. riportarono un importante vincita nei pressi di Milazzo. Il merito è da attribuire al console Caio Duilio, e all’uso dell’ingegnosa invenzione dei corvi, dei ponti mobili con cui i romani arpionavano le navi nemiche dopo averle avvicinate, e vi salivano dando luogo poi ad una battaglia corpo a corpo, come se fosse una guerra di terra.
Seconda fase: Africa. La guerra continuò. Negli anni seguenti Roma si rivolse contro le basi cartaginesi in Sardegna e in Corsica, conseguendo notevoli successi. Da qui la decisione di combattere il nemico nel suo stesso territorio.
Attilio Regolo. Nel 256 a.C. al console Marco Attilio Regolo venne affidato il comando della missione in Africa. Quattro legioni si imbarcarono in più di trecento navi, di cui molte da guerra. Dopo una serie di successi in battaglie navali, sbarcano in Africa e conquistando Tunisi. Di fronte a questa dimostrazione di forza, i Cartaginesi si dichiararono disposti a firmare un trattato di pace. Tuttavia, in questo trattato Attilio Regolo cerca di imporre delle condizioni troppo svantaggiose per i cartaginesi.
Sconfitta romana. La guerra riprese, e questa volta l’esercito romano fu pesantemente sconfitto nel 255 a.C. dalle truppe spartane guidate da Santippe, giunte in aiuto dei cartaginesi dalla Grecia. Moltissimi romani morirono, e lo stesso Attilio regolo fu fatto prigioniero.
Fine della guerra. La guerra continuò per altri dieci anni in un logoramento estenuante per entrambi gli schieramenti. In questo decennio la conquista più importante fu quella di Palermo da parte dei romani. L’ultima battaglia decisiva fu quella guidata da Caio Lutazio Catulo nel 241 a.C. presso le isole Egadi. In questa occasione Cartagine venne costretta a firmare un trattato di pace che prevedeva:
a) la cessione della Sicilia;
b) il pagamento di una forte indennità;
c) l’impegno a non far guerra agli alleati di Roma;
Nuove conquiste. Dopo 23 anni di guerra la Sicilia divenne la prima provincia romana. Negli anni seguenti Roma riuscì ad annette anche Sardegna e Corsica. Dopo la battaglia di guidata da Claudio Marcello Casteggio nel 222 a.C., L’Italia settentrionale, cioè la Gallia cisalpina, venne sottratta ai galli ed annessa al territorio romano.