Verso il primo conflitto mondiale
27 Gennaio 2019N. 00139 2012 REG.RIC.xml
27 Gennaio 2019
12 gennaio 2011
(11 gennaio 2011) – Domani, 12 gennaio 2011, ricorre il primo anniversario del terremoto di Haiti e, distanza di un anno dal sisma che ha messo in ginocchio il Paese, alle duecentomila vittime, si aggiungono un milione di senzatetto e la mancanza pressoché totale di medicinali e acqua potabile.
Il popolo haitiano non ha ricevuto alcuno sconto: le macerie del dopo il terremoto fanno da sfondo alla violenza dilagante di una lotta tra poveri e l’epidemia di colera sta mietendo vittime soprattutto tra gli orfani.
Per la data di domani il governo haitiano ha istituito il “Giorno nazionale del ricordo e del raccoglimento“, sono previste cerimonie a Port-au-Prince, la capitale, e la costruzione di un monumento alle vittime vicino al palazzo presidenziale distrutto. In Italia il Cardinale Tarcisio Bertone, presiederà una Celebrazione Eucaristica di commemorazione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.
Alessandro Corallo, redattore di Striscia la notizia con una lunga esperienza di volontariato in Haiti con la onlus Anpil ha pubblicato a maggio il libro Haiti non muore – Il terremoto, Skype e le ad’ozioni internazionali (EMI, 2010) i cui diritti d’autore verranno devoluti alla raccolta fondi per la costruzione di un centro d’accoglienza dell’associazione. Nel libro Alessandro testimonia la costante ed efficace dedizione di volontari e missionari, presenti ad Haiti da decine di anni e impegnati in prima persona, ogni giorno a fianco dei più deboli, per strada, nel silenzio dei media.
Haiti non muore è stato presentato all’istituto Gonzaga di Milano con tutto lo staff di Striscia la Notizia e sta girando tra gli studenti delle scuole medie inferiori del Nord Italia dove alcuni professori hanno deciso di adottare la testimonianza di Alesssandro come libro di testo per gli studenti.
Racconta l’autore: “I ragazzi sono stati molto attenti ed erano interessati alla storia del terremoto e alle condizioni di vita dei loro coetanei in Haiti ma la domanda in assoluto più frequente è stata Quando ricostruiscono le case ai bambini?-“