Una scuola da democratizzare
27 Gennaio 2019Geert Wilders. Immagini
27 Gennaio 2019di A. Lalomia
“[…] e anche questo è assurdo e inverosimile, che quaggiù, dall’altra parte del filo spinato, esista un Gattermann in tutto identico a quello su cui studiavo a casa mia […]”
(Primo Levi, “Se questo è un uomo”.)
Alla fine di ottobre, in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Primo Levi (1919-1987), si svolgerà a New York un Simposio Internazionale sull’A. di “Se questo è un uomo” (1), promosso dal Centro Primo Levi della città, con il patrocinio della Regione Piemonte e in collaborazione, tra l’altro, con il Centro Internazionale Primo Levi di Torino e il CUNY (The City University of New York) Graduate Center.
L’evento -che testimonia del notevole, anche se un po’ tardivo (2)-, interesse della cultura statunitense verso uno dei nostri maggiori scrittori contemporanei (3)- vedrà la partecipazione di diversi studiosi della vita e dell’opera dell’A. torinese e si presenta come un momento di intensa riflessione sulla figura di Levi, sull’ebraismo (con particolare riguardo alle sue preziose influenze in ambito letterario) e sui rapporti tra mondo ebraico ed altre realtà.
L’evento rappresenta inoltre una straordinaria opportunità per realizzare quei collegamenti interdisciplinari che nella nostra scuola sono tanto decantati quanto spesso disattesi, con buon pace delle infinite e puntigliose programmazioni che i docenti devono predisporre ogni anno. Infatti, il materiale che è possibile acquisire attraverso i link che fornisco oltre, servirà agli studenti anche per leggere ed ascoltare testi e video in lingua inglese. I collegamenti, comunque, non riguardano soltanto Italiano e Inglese, ma anche altre materie, come ad esempio Chimica -visto che uno dei relatori parlerà appunto di Levi come chimico (4)- e Musica (il Simposio sarà aperto anzi da un concerto, su testi di Levi, del compositore israeliano Tzvi Avni).
Del tutto scontati sono i collegamenti con Religione.
Di seguito fornisco quindi i link necessari per ‘partecipare’, sia pure da lontano e in tempi successivi, all’eccezionale serie di incontri:
1. www.compagnia.torino.it/
L’organismo che ha permesso la nascita del Centro Studi Primo Levi di Torino e che ne sostiene generosamente le attività. Qui l’atto costitutivo del Centro e lo Statuto.
2. www.primolevicenter.org/
Il Centro Primo Levi di New York. Qui il calendario delle attività 2009, con ampio spazio riservato al Simposio
3. www.iicnewyork.esteri.it/
L’Istituto Italiano di cultura di New York.
4. www.i-italy.org/
“[……] a group of journalists, academics and public intellectuals” determined to create an authoritative point of encounter, information, and debate on the Internet concerning Italy and Italian America.” Svolge la sua attività in collaborazione tra l’altro con il Ministero degli Affari Esteri e con il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma. Riporta diverso materiale sull’evento. Di sicuro valore il video con l’intervista (in inglese) a Natalia Indrimi, Direttrice del suddetto Centro Primo Levi di New York ( ).
5. www.casaitaliananyu.org/
La Casa Italiana Zerilli-Marimò, sede del Dipartimento di Studi Italiani della New York University. Fondata nel 1990 per iniziativa della Baronessa Mariuccia Zerilli-Marimò, si propone di diffondere la cultura italiana a livello internazionale.
6. www.americaoggi.info/
Quotidiano in lingua italiana pubblicato a New York.
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Note
(1) “New Voices on Primo Levi”. Il primo Simposio fu organizzato lo scorso anno (2008): cfr.
http://www.i-italy.org/4235/new-york-appuntamento-con-primo-levi#
(2) D’altronde, non bisogna dimenticare che la prima proposta alla Casa Editrice Einaudi, dopo la fine della seconda guerra mondiale, del manoscritto di “Se questo è un uomo”, fu declinata con motivazioni generiche. Il testo venne pubblicato dallo stesso editore dopo circa dieci anni dal rifiuto.
(3) Definire Levi soltanto “scrittore” è comunque riduttivo, visti i molteplici interessi del personaggio e la sua autorevolezza come lucido testimone della Shoa.
(4) Come ebbe ad affermare lo stesso Levi: “Scrivo proprio perché sono un chimico; si può dire che il mio vecchio mestiere si è largamente trasfuso nel nuovo”. Prestigiosi esponenti della comunità scientifica sostengono che ogni docente di Chimica dovrebbe leggere quantomeno “Il sistema periodico” e usarlo nel suo lavoro didattico. Per inciso, questo libro, nel 2006, ha vinto una ‘gara’ indetta dalla Royal Institution of Great Britain ( www.rigb.org/ ), come ricorda il “Guardian” in un articolo dedicato alla circostanza (“Levi’s memoir beats Darwin to win science book title”:
http://www.guardian.co.uk/science/2006/oct/21/uk.books/ . Levi è risultato il primo di un gruppo di autori che vede nomi come Konrad Lorenz, Tom Stoppard e Richard Dawkins.
Su Levi chimico e più in generale sulla sua attività scientifica, cfr. tra l’altro:
http://www.minerva.unito.it/Storia/Levi/LeviIndice.htm ;
http://www.minerva.unito.it/Storia/Levi/Mansueti/LeviComun1.htm ;
http://www.minerva.unito.it/Storia/Storia_Indice.htm .
Il Gattermann citato sopra è l’autore del “Manuale di chimica organica pratica” (“Die Praxis Des Organischen Chemikers”) su cui aveva studiato come studente universitario. Levi incontrò Ludwig Gattermann proprio ad Auschwitz, ma il maestro si trovava, appunto, “[……] dall’altra parte del filo spinato [……]”.
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