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27 Gennaio 2019Appunti per la prova scritta del concorso a dirigente scolastico di Rosario Drago
La prima regola per avere successo in un esame è quella di conoscere il più esattamente possibile com’è fatto e come funziona.
Questi appunti servono a far conoscere all’aspirante dirigente a che cosa va incontro quando gli viene proposta una prova che si chiama “studio di caso” o più precisamente ”soluzione di un caso”.
Vale la pena di ripetere ancora una volta che questo lavoro di informazione, comunicazione e trasparenza dovrebbe essere fatto dall’amministrazione, come sta avvenendo in Francia per il concorso a dirigente scolastico che si svolgerà nel 2012, o in altri Paesi.
Si tratta di un problema eminentemente etico e deontologico: essere giudicati senza sapere con ragionevole precisione su che cosa, in che modo e con quale metro è immorale e iniquo.
Le tre finalità dello studio di caso
Lo “studio di caso” è uno strumento di didattica attiva utilizzato in molti ambiti professionali che vanno dall’azienda al settore sanitario, dall’università ai servizi sociali.
Il suo pregio è di indurre i partecipanti (anche in gruppo) alla problematizzazione e alla riflessione (analisi) di situazioni complesse e problematiche, su cui si richiede di esprimere un giudizio (diagnosi) e di proporre una o più soluzioni.
Questo strumento si adatta quindi agli ambienti dove ha un ruolo centrale la relazione (singola o di gruppo) con persone sia adulte che in età evolutiva.
Lo studio di caso è un “esercizio” che ha tre finalità fondamentali:
a) L’apprendimento
può essere infatti utilizzato molto utilmente per l’insegnamento di molte discipline, sia umanistiche che scientifiche. In generale tale esercizio viene proposto ad un gruppo di allievi, ai quali viene consegnato un dossier che descrive il più accuratamente possibile un problema da risolvere.
Il dossier viene accompagnato da una sintesi narrativa che si conclude con alcune domande o quesiti.
La documentazione – selezionata dall’insegnante – è fondamentale per valutare la capacità degli allievi di utilizzare correttamente le informazioni per analizzare il caso e risolvere i problemi che il dossier descrive intende illustrare.
b) La formazione
può essere utilizzato per aggiornare e formare professionisti – anche dirigenti e insegnanti – su casi concreti e autentici (presi dalla realtà: il dossier in genere è costituito da documenti ricavati dalla produzione di una o più scuole).
Oltre i materiali “autentici” (il brano di un POF, ad esempio, una o più delibere del CdI, alcuni esempi di bilancio, un progetto didattico, ecc.) sui quali il partecipante all’azione formativa o il gruppo discerne gli elementi per risolvere il problema.
Come nel caso precedente esso viene accompagnato da una sintesi (il problema), e integrato da alcune informazioni di contesto (dimensione, ubicazione, ordine e grado della scuola, ecc.) indispensabili a contestualizzare il lavoro di riflessione e di soluzione.
c) La selezione del personale
In questo caso l’esercizio va chiamato “prova”.
Esso presenta un caso concreto relativo alla condizione di funzionamento – nel nostro caso – di una scuola, al fine di valutare la capacità del candidato di analizzare correttamente una situazione, di definire la problematica che essa solleva e di proporre soluzioni adeguate.
In sintesi si tratta di verificare le potenzialità del candidato di affrontare realisticamente situazioni problematiche in un ambiente professionale.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio
Ascolta “Pedagogia e organizzazione della scuola” su Spreaker.