Masetto da Lamporecchio. Decameron, III, 1
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28 Dicembre 2019Catullo, è il poeta dell’amore tormentato, un maestro nel rappresentare l’ambivalenza e la contraddizione dei sentimenti umani.
Il Carmen 70 è uno degli epigrammi più celebri del Liber di Catullo, e in questi versi emerge in maniera lampante la fragilità della fiducia e l’incostanza dei giuramenti d’amore.
Testo latino e Traduzione a fronte
Testo latino:
Nulli se dicit mulier mea nubere malle |
Traduzione:
La mia donna dice di non voler sposare nessuno |
Analisi e commento
Il Carmen 70 è un piccolo capolavoro della poesia epigrammatica, in cui Catullo, con una brevità fulminante, riesce a esprimere tutto il suo scetticismo verso le promesse d’amore della sua amata, probabilmente Lesbia, la figura che domina il suo canzoniere. Vediamo, con acume e amarezza, il tema dell’incostanza femminile e della fragilità dei giuramenti amorosi.
Versi 1-2: Il giuramento iperbolico
“Nulli se dicit mulier mea nubere malle / quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat.”
La donna di Catullo (presumibilmente Lesbia) afferma che non sposerebbe nessun altro all’infuori di lui, neanche Giove, il sovrano degli dèi. L’iperbole del rifiuto di Giove rappresenta la massima espressione di fedeltà e devozione, poiché, nella mitologia, Giove è spesso il più grande seduttore, capace di ottenere ciò che vuole.
Catullo, in questi primi due versi, sembra riportare il giuramento con una certa ironia nascosta, come se già sapesse che tali promesse siano vuote. Il contrasto tra il petat di Giove, con la sua autorità divina, e la fedeltà che Lesbia gli giura, rafforza l’impressione che tali parole non siano affidabili, proprio perché pronunciate con un eccesso di esagerazione.
Versi 3-4: Il disincanto
“dicit: sed mulier cupido quod dicit amanti / in vento et rapida scribere oportet aqua.”
Nel terzo verso, Catullo introduce una sfumatura decisamente ironica e disillusa: “dicit”, “dice”, con una pausa che segna un distacco emotivo. La breve affermazione iniziale del verbo segna il passaggio dalla promessa a una riflessione più amara. Le parole che una donna pronuncia all’amante appassionato sono tanto effimere quanto scrivere nel vento o nell’acqua corrente. L’uso di queste due immagini classiche rappresenta perfettamente l’idea dell’inconsistenza e della fugacità. Sono promesse vane, destinate a sparire non appena pronunciate.
Questa chiusura racchiude il cuore della visione catulliana dell’amore: un misto di passione e tradimento, fiducia e delusione. Lesbia, con le sue promesse, non può essere creduta, e lo stesso Catullo sembra consapevole dell’impossibilità di dare credito alle parole di una donna quando sono dettate dall’amore.
Commento testuale
Il Carmen 70 riflette chiaramente il conflitto interiore di Catullo, diviso tra l’amore appassionato per Lesbia e la crescente consapevolezza dell’infedeltà e dell’inaffidabilità della sua amata. La sua poesia, come spesso accade nel Liber, oscilla tra momenti di adorazione e slanci di rabbia e disillusione.
L’amore, per Catullo, è un’esperienza totalizzante, che lo porta ad affrontare anche la sofferenza e il disinganno. Tuttavia, nonostante l’amarezza di queste riflessioni, l’intensità del sentimento resta sempre viva. La sua capacità di rappresentare questa dialettica fra passione e dolore è uno dei motivi per cui la poesia di Catullo è così potente e universale.
Contesto letterario e culturale
Catullo, appartenente all’epoca tardorepubblicana, segue la tradizione ellenistica dell’epigramma breve e tagliente, alla maniera di autori come Callimaco, ma la trasporta in un contesto estremamente personale. I suoi versi sono spesso destinati a un pubblico ristretto, ma trattano temi universali: l’amore, il tradimento, l’invidia e la morte.
La figura di Lesbia, identificata nella donna a cui sono dedicati molti dei suoi carmi d’amore, è tradizionalmente associata a Clodia, una donna della nobiltà romana con una reputazione scandalosa. Se è realmente lei o no, conta relativamente: ciò che emerge è la complessità di questo rapporto, dove passione e amarezza coesistono, trasformando ogni parola d’amore in un campo minato di potenziali tradimenti.
Commento filosofico e psicologico
Dal punto di vista psicologico, questo carme ci dà uno scorcio sull’ossessione amorosa e sul dilemma della fiducia. Catullo sa che l’amore è intrinsecamente irrazionale, e proprio per questo lo si accetta nonostante la consapevolezza che sia fallace. L’immagine di scrivere nel vento e nell’acqua esprime perfettamente questa tensione tra il desiderio di credere nelle parole d’amore e la certezza della loro inconsistenza.
In termini filosofici, potremmo leggere nel Carmen 70 un’eco del pensiero scettico che pervade la cultura tardo-repubblicana romana. Catullo, come molti suoi contemporanei, sembra essere disilluso di fronte alle promesse, non solo amorose, ma più in generale di un mondo che appare sempre meno affidabile. Le parole, persino quelle più solenni, diventano illusioni destinate a scomparire.
Solo Testo latino
Nulli se dicit mulier mea nubere malle
quam mihi, non si se Iuppiter ipse petat.
dicit: sed mulier cupido quod dicit amanti
in vento et rapida scribere oportet aqua.