VOLTI NUOVI E ABITI VECCHI
27 Gennaio 2019ALBA
27 Gennaio 2019tema svolto
Traccia:
La pubblicità si fonda su una anestesia del giudizio estetico. Essa può usare qualsiasi forma che si presenti, che provenga da tutti i linguaggi che sono esistiti. Non c’è creazione di forme nella pubblicità, ma combinatoria e reimpiego di tutte le forme possibili. La pubblicità è al di là della scomparsa delle cose, si installa nel vanishing point, dove il senso e il messaggio non sono più delle poste in gioco.” Commenta questa affermazione del Gruppo Pasit (sito clickati.com)
Svolgimento:
Gli spazi pubblicitari stanno invadendo ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Capitiamo per caso su un canale di una tv privata locale, e veniamo assaliti da imbonitori che ci propongono offerte strabilianti. Addirittura, in alcuni programmi-contenitore, il passaggio dall’intrattenimento alla pubblicità non è sempre chiaramente percepibile. Anche internet non è esente da questo fenomeno: apriamo la nostra casella di posta elettronica e la troviamo invasa da messaggi pubblicitari indesiderati (la cosiddetta spam).
E’ chiaro ed evidente che anche i pubblicitari, ed in genere coloro che devono reclamizzare un prodotto, devono fare il loro lavoro. L’importante, parafrasando al contrario una canzone di Enzo Jannacci, è non esagerare”. Vale la pena proprio di adottare spirito critico ogni volta che si guarda una pubblicità alla TV. Per esempio, è plausibile che la felicità e lallegria di una famiglia dipendano dal tipo di merenda che si mangia, come sembrerebbe in certi spot? Oppure il protagonista di quello spot è un medico in carne ed ossa, o un attore travestito da medico, che sta sfruttando il prestigio del camice bianco? O, ancora, non è strano che il prezzo di quell’articolo sia così basso? Possibile che non venga meno la qualità a quelle condizioni? Infine, possibile che ci sia un divario di prezzi o prestazioni così elevato fra la ditta pubblicizzata e altre, magari implicitamente denigrate nello spot. La pubblicità, del resto, ha un costo. Non ci è mai venuto in mente che questo costo sia proprio sulle spalle di coloro che poi, condizionati dalla pubblicità, acquistano quel prodotto al posto di un altro, magari con le stesse caratteristiche, ma non pubblicizzato? Certo, non è gradevole pensarlo, ma noi, con le nostre abitudini, caratteristiche, ecc, siamo un target da colpire, con messaggi mirati, in certi momenti della giornata, nellintervallo di certe trasmissioni, ecc Con questo non si vuol dire che i pubblicitari non debbano fare il loro lavoro, oltretutto utile perché contribuisce al dinamismo del sistema economico. E’ singolare, per esempio, il fatto che mentre per noi che abbiamo già una certa età la pubblicità sia un intervallo, magari fastidioso, tra un programma e l’altro, per i bambini essa sia invece una delle trasmissioni più apprezzate, anche perché i e innovativi. Pensiamo inoltre, al valore di alcuni messaggi, cosiddetti di pubblicità e progresso, che informano i cittadini in modo molto utile su alcuni argomenti. Forse il punto non è fare a meno della pubblicità, ma solo avere coscienza dei meccanismi economici che stanno dietro ad essa, prima di seguirne i consigli, magari non tutti inutili.
Notabene: l’ispirazione per l’elaborazione di questo tema è venuta leggendo il seguente tema La pubblicità. Si rimanda al sito www.skuola.net, sul quale è pubblicato quel tema, per altro materiale didattico gratuito e utilissimo per studenti e docenti.