Ho perso le parole cover di Ligabue
28 Dicembre 2019Lo specchio del Barbiere di Gianni Simoni recensione di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
Nel cuore di Pola, nel 1945, l’eco della guerra risuona ancora più crudele per gli italiani dell’Istria, della Dalmazia e di Fiume. Mentre il resto del mondo celebra la pace, qui le loro sofferenze non conoscono tregua.
La famiglia del giovane Sergio è travolta dal dramma che si consuma tra le mura di casa, costretta ad affrontare umiliazioni e soprusi da parte dei nuovi occupanti slavi. Suo padre, Flavio, reduce dalla guerra, è un estraneo che fa ritorno in una realtà sconvolta, mentre sua madre, Nives, una maestra elementare dal coraggio incrollabile, si batte con determinazione per difendere i confini della patria. Sergio, solo sei anni, cresciuto al fianco della madre, osserva con timore il ritorno del padre, ma ben presto tra loro si stabilisce un legame profondo.
L’annessione dell’Italia orientale alla Jugoslavia segna una svolta drammatica per gli istriani, costringendo la famiglia di Sergio a fare scelte cruciali. Padre e figlio, Flavio e Sergio, si avventurano insieme in un percorso segnato da avventure imprevedibili e dolori profondi, ma anche da un’intima e dolce alleanza che li porterà a costruire una nuova vita.
Attraverso le pagine di questo romanzo, Stefano Zecchi dipinge con rigore storico un periodo oscuro e poco conosciuto del Novecento, intrecciando questa narrazione con una storia familiare intima e toccante. Emergono le luci e le ombre di un popolo in lotta per la propria identità, mentre si disegna il ritratto commovente di un amore incondizionato tra padre e figlio.