OPERE DI CICERONE – latino
21 Aprile 2013Presidi e Dirigenti – di Pietro Trematore
22 Aprile 2013” La memoria
è la continuità del tempo, permette alla conoscenza di proseguire” . ( D.
Maraini )
riescono a far riflettere, a stimolare il pensiero critico, a comprendere e disegnare in un unico
orizzonte il passato, il presente e il futuro.
La mia insegnante di liceo in
una sua lettera mi ha scritto che ” la memoria sconfigge il tempo” . Una frase
degli antichi greci che mi ha particolarmente colpito perché queste parole
apparentemente semplici racchiudono l’essenza della vita e del suo divenire; in
essa possiamo scoprire i principi basilari della filosofia, della storia, della
biologia, della religione, della sociologia e antropologia e delle scienze in
generale. L’uomo di fronte al tempo, due estremi lontani che tuttavia si
avvicinano per lasciare tracce importanti nella memoria individuale e collettiva.
Tempo da combattere e da modellare come prodotto delle nostre convinzioni e dei
nostri desideri, tempo da cancellare e poi ricostruire, da inventare e riempire
di nuove idee. Tutto questo investe naturalmente il processo cognitivo, la
memoria che è uno strumento complesso, soggetto alle emozioni, agli “errori”
umani di registrazione e assimilazione. Nella frase suddetta ci vedo
soprattutto l’insito desiderio umano di piegare gli eventi, di conquistare con
l’esperienza il proprio ” territorio” con le azioni e le idee, i progetti e le
conoscenze acquisite e in divenire. La
memoria riesce ad avvicinare l’uomo al tempo e viceversa, essa diventa il
filtro interpretativo della storia fatta dagli uomini e per l’intera
collettività. Ma la memoria insegna anche a non ripetere gli errori e a
trasmettere la positività degli ideali e dei valori che il tempo purtroppo ha sedimentato facendoli diventare reperti
fossili, archeologia di un passato remoto che ogni tanto viene riscoperto e
riportato alla luce per rivitalizzare qualcosa che lentamente si sta perdendo:
il senso di appartenenza e di condivisione, di identità e progresso culturale,
di risanamento politico e sociale. Non avere memoria significa perdere il
legame con la realtà, non riconoscere nel passato gli insegnamenti necessari,
le pietre miliari sulle quali costruire il futuro, il domani che il tempo ci concede come prospettiva
verso la quale investire il patrimonio culturale e le risorse di ognuno e di tutti per un mondo migliore.