L’EQUILIBRIO – fisica
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8 Novembre 2012QUESTIONE OMERICA
– Da dove si sono generati i poemi omerici?
– E’ esistito davvero Omero? E’ stato lui a comporre i poemi omerici?
– Se è esistito quando e dove è nato? Erodoto dice che è vissuto 400 anni prima di lui (quindi circa nel 850a.C.)
– Nel medioevo ci sono di lui notizie confuse e sparse (si dice anche che sia stato cieco)
– Scopo filologia = rielaborare un testo fino ad arrivare all’archetico (= manoscritto più vicino all’originale
STORIA DELLO STUDIO
– I filologi alessandrini, studiosi di Alessandria d’Egitto, hanno diverse posizioni
1. separatisti » affermano che i poemi omerici son da attribuire ad autori diversi perché
all’interno del testo ci sono stili di scrittura diversi
2. unitari » si afferma che i poemi si debbano attribuire ad un unico autore
» il filologo Aristarcoè a capo di questo pensiero, quello più diffuso
– un Anonimo scrive un’opera “Sul sublime” dice che è stato Omero a scrivere entrambi i poemi, ma che l’Iliade è stata scritta in giovinezza, l’Odissea durante la sua vecchiaia
– Hèdelin(1664) è un abate francese che riapre il dibattito della questione omerica
» afferma che Omero non sia esistitostoricamente
» i poemi omerici sono il frutto dell’unionedi diversi poemi scritti da diversi autori
» studia soprattutto l’Iliade di cui dice che deriva da una serie di tradizioni orali che solo in
seguito sono confluite in un’unica unità, durante l’epoca tarda della storia greca
» osserva che nei poemi ci sono diversi nuclei tematici, quindi li attribuisce a poeti diversi
» costruisce la sua posizione partendo da un pregiudizio, la preferenza di Virgilio su Omero
– Vico(1744)
» afferma che i poemi omerici sono stati composti oralmente da una tradizione popolare
» per questo non sono riconducibili ad un unico, o a più poeti
– Robert Wood (1796) è uno studioso che compie viaggi in oriente, per studiare la Grecia
» osserva in Grecia che ci sono molti aedi che cantano storie popolari (tradizione orale)
» afferma che Pisistrato e i suoi seguaci scrissero loro stessi i poemi omerici
» questa posizione è inaccettabile perché, sebbene il testo risalga a quel periodo, ci doveva
essere stata una tradizione orale precedente, non possono essere stati scritti dal nulla
– De Villoison ( 1788) trovò un manoscritto nella biblioteca Marciana a Venezia
» il manoscritto conteneva il testo più antico dell’Iliade, e lo ristampa senza fare correzioni
» questo manoscritto è catalogato con il nome di Venetus A
» il manoscritto aveva delle note dei filologi alessandrini sul testo, che furono la base del
lavoro di studio del testo da qui in poi
» non è detto però che il testo più antico sia quello più autorevole, l’archetico
– Wolf(1795) è un filologo tedesco che scrive l’opera “Prolegomena ad Omero”
» dà vita al metodo filologico partendo dalla scoperta di Villoison
» studia direttamente il manoscritto scoperto
» capisce che i poemi omerici sono dati dall’unione di canti diversi che nel corso del tempo
sono stati corrotti, cambiati, evoluti perché influenzati dall’evolversi della cultura
» dal molteplice poi si crea un’unità grazie ad un autore che ha unito i canti
» questo autore però non è stato Omero, perché non afferma la sua storicità
– Filologi tedeschi (tra 1700-1900 la filologia si evolve in Germania)
1. unitari» i poemi omerici si sono generati da un unico poeta (forse Omero)
» le incongruenze in realtà sono delle tecniche narrative impiegate dal poeta
» il poeta non poteva essere un semplice aedo, perché gli aedi non possedevano
capacità così ampie di gestire delle tecniche narrative (es:flash back)
» dal nucleo originario poi il poema viene raccontato in modi diversi
2. analitici» contestano l’unità originaria dei poemi omerici
» propongono la teoria dei canti separati con origine comune popolare
» visto che nell’Iliade si cantano 16 su 18 razodie diverse si deduce che non
possa essere stato un unico poeta ad averla composta (ci sono nuclei diversi)
» razodie = nuclei a se stanti rispetto al racconto generale
» affermano che le razodie sono state unificate poi sotto Pisistrato
» con loro si afferma un metodo filologico che è diventato scientifico
– Willanoviz(1916) è un filologo tedesco che fa una sintesi delle due posizioni
» teoria delle interpolazioni = i poemi omerici derivano da un’unica identità poetica che ha
utilizzato il bagaglio culturale precedente a lui riunificandolo e trascrivendolo
» le incongruenze sono dovute ad aggiunte in epoche successive, ad interpolazioni
» questo poeta non si sa se è Omero, può essere esistito storicamente o no
– Milman Parry (1928-1932) è un filologo americano, inizia una teoria proseguita in seguito
» teoria oralista = nei teoremi omerici è impiegato un linguaggio formulare
» costruisce la sua teoria sul fatto che sono stati creati oralmente, non parte dal testo
» fa un viaggio nei Balcani e incontra le popolazioni serbo-croate e nota che i mendicanti
che cantano per le strade improvvisano canti di tradizione popolare secondo il linguaggio
formulare, cioè ripetendo delle formule fisse (ricerca linguistica-antropologica)
» linguaggio formulare = forme fisse che gli aedi adattavano ogni volta nel loro canto
» es: gli epiteti erano sempre uguali, quindi di uguali sillabe
» gli aedi sanno quanto spazio metrico occupano, quindi adattano il
resto del testo a seconda della metrica in esametro
» le formule ripetute sono la base dei poemi omerici
» si avvale del contributo delle altre scienze (antropologia), non si fossilizza sulla filologia
» fonda una scuola, così i suoi alunni poterono portare avanti la sua teoria (morì giovane)
– Nel 200 la questione omerica non è stata ancora risolta