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16 Agosto 2022Rabindranath Tagore Il poeta dell’ India premiato con il Nobel, pensatore mistico, filosofo e pedagogo
Introduzione
Poeta, prosatore, drammaturgo, musicista e filosofo indiano, nacque a Calcutta nel 1861 e morì a Santi Niketan, Bolpur nel 1941. Profondo conoscitore della lingua inglese, tradusse in seguito le opere che prima aveva scritto in bengali. Fu il poeta della nuova India, moderna e indipendente, per la quale lottò non solo con le sue opere e con le sue iniziative di carattere sociale, ma anche con il suo fiero comportamento politico. Scrittore di brani musicali, si occupò della danza indiana e di pittura riscotendo notevole successo sia a New York che in Europa.E’ soprattutto grande come poeta lirico, il cui pensiero, ispirato ad alti concetti filosofici e religiosi, lo pone tra i più grandi poeti mistici del mondo. Le più famose liriche gli valsero l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura nel 1913.
La famiglia di Tagore
Tagore ricevette una educazione domestica. Gli si insegnava il bengalese al mattino, con lezioni di inglese nel pomeriggio. Lesse i poeti bengalesi sin dalla sua tenera età e iniziò a scrivere poesie sin all’età di otto anni.
Infanzia
L’istruzione formale non gli piaceva affatto: questa antipatia era il fattore alla base del suo sistema di istruzione a Viswa-Bharati e Shantiniketan nei suoi ultimi anni. Ricevette una formazione informale ma costruttiva dai suoi tutor privati e dai fratelli maggiori. Mostrò le sue abilità letterarie fin dalla tenera età. Scrisse la sua prima poesia e i suoi primi racconti e drammi nel 1877 all’età di sedici anni, con lo pseudonimo di BHANUSINGHA (“Leone del Sole”)
Suo padre, però, voleva che diventasse un avvocatoe per questo fu mandato in Inghilterra.Nel 1879 si iscrisse all’University College, a Londra, ma lasciò quella facoltà perché più interessato a Shakespeare e alla letteratura che non alla giurisprundenza. Quindi fu richiamato dal padre in India (Bengala) nel 1880, senza laurea.
Conobbe Einstein tramite un amico comune, il dottor Mendel
Comunque, numerosi furono i viaggi in Europa, W.B. Yeats scrisse l’introduzione a Gitanjali ujno dei suoi capolavori
Il 9 dicembre 1883 sposò Mrinalini Devi; ebbero cinque figli, due dei quali morirono prima di raggiungere l’età adulta. Nel 1890, Tagore iniziò a gestire le vaste proprietà della sua famiglia a Shilaidaha, una regione ora in Bangladesh;
Il trauma di un suicidio Nella casa del poeta a Jorasanko era vissuta sin dall’età di otto anni, secondo il costume indiano per le spose, Kadambari, la cognata, donna di grande cultura e bellezza. Gli era cresciuta vicino ed era la sua compagna di giochi. Si suicidò quando il poeta, obbedendo all’imposizione del padre, accettò di trasferirsi in un’altra abitazione. Gesto disperato e provocatorio, del tutto incomprensibile per la mentalità e la religiosità induista. Per tutta la vita il poeta porterà il dolore e il rimpianto di questa perdita, sentendosene responsabile.
Il dolore nella sua vita La moglie Mrnalini, pazientemente gli rimane accanto con semplicità donandogli cinque figli. Muore a ventinove anni. Una serie di lutti da questo momento segna profondamente l’esistenza del grande sognatore: muoiono due figli piccoli, il padre ed il segretario, amato come un famigliare. Dalla personale esperienza d’amore e di dolore Tagore lascia sgorgare le stupende liriche che hanno nutrito la mente ed il cuore di generazioni di lettori, anche occidentali
Maturità artistica
Turbato per la perdita della moglie e di alcuni figli, intensificò la sua produzione artistica. La maggior parte dei suoi testi letterari e canzoni sono stati scritti qui sulla barca Padma, mentre viaggiava. Oltre alle sue naturali doti di letterato, dimostrò anche notevole abilità come benevolo amministratore dei suoi sudditi. Nel 1901 si trasferì a Shantiniketan dove fondò la prima scuola all’aperto del suo genere in India per ragazzi e ragazze.
KUTHIBARI A SHILAIDAHA
SHANTINIKETAN
Rabindranath Tagore, uno dei primi educatori a pensare in termini di villaggio globale, ha ritenuto che un curriculum dovesse ruotare in modo organico intorno alla natura, con lezioni tenute all’aria aperta sotto gli alberi per consentire un apprezzamento spontaneo della fluidità del regno vegetale e animale e dei cambiamenti stagionali
La grande opera di Tagore fu quella di diffondere la cultura e la scuola tra il popolo. il filo di collegamento tra l’India e il mondo è lo studio dell’umanità al di là dei limiti di nazione e geografia
Come autore di Gitanjali e dei suoi “profondamente sensibili, versi freschi e belli”, fu come il primo asiatico a vincere il premio Nobel per la letteratura. Tagore è forse il letterato indiano più famoso di tutti i tempi.Nel 1915 fu nominato cavaliere dal re britannico Giorgio V. Tagore è forse l’unico letterato che… ha scritto inni di due paesi: India e Bangladesh: Jana Gana Mana e Amar Shonar Bangla. L’inno nazionale indiano è stato riconosciuto come molto poetico.
Perché poeta premiato?
Rabindranath Tagore fu premiato con il Premio Nobel per la letteratura nel 1913, «Per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale.» Fu il primo Nobel letterario non occidentale nella storia del premio. L’ Università di Calcutta nello stesso anno gli conferisce la laurea honoris causa.
Il 14 luglio 1927, Tagore e due compagni iniziarono un tour di quattro mesi nel sud-est asiatico, visitando Bali, Giava, Kuala Lumpur, Malacca, Penang, Siam e Singapore. I diari di viaggio di Tagore dal tour sono stati raccolti nell’opera “Jatri ”
Viaggi così lunghi hanno permesso a Tagore di interagire con molti contemporanei notevoli, tra cui Henri Bergson, Albert Einstein, Robert Frost, Thomas Mann, George Bernard Shaw, H.G. Wells e Romain Rolland.
L’ARTISTA TAGORE
All’età di sessant’anni, Tagore iniziò a disegnare e dipingere; si svolsero mostre di successo delle sue numerose opere, anzitutto a Parigi su incoraggiamento di artisti che ha incontrato nel sud della Francia, e poi si sono svolte in tutta Europa.
Tagore aveva anche un occhio di artista sulla sua calligrafia. I suoi dipinti erano per lo più realizzati abbellendo gli scarabocchi, le crocette e i suoi manoscritti avevano un layout di parole con una forma artistica semplice, inclusi semplici disegni ritmici.
Tagore ha scritto otto romanzi Chaturanga, Shesher Kobita, Char Odhay, Noukadubi. Ghare Baire, Jogajog, Chokher bali, Gora
Sebbene i suoi romanzi rimangano tra i meno apprezzati delle sue opere, hanno ricevuto una rinnovata attenzione attraverso gli adattamenti cinematografici di Satyajit Ray e altri: Chokher Bali e Ghare Baire sono esemplari. Le loro colonne sonore presentano spesso canzoni del poeta
Gandhi e gli altri leader fondatori dell’India moderna sono stati profondamente influenzati da Rabindranath. Tagore credeva che l’India dovesse guadagnarsi la sua libertà e indipendenza e sostenne attivamente il Mahatma Gandhi
Tagore ha scritto canzoni inneggianti il movimento indipendentista indiano e rinunciò al suo titolo di cavalier in segno di protesta contro il Massacro di Jallianwala Bagh del 1919. Voleva che il suo paese fosse un posto. dove la gente vivesse senza paura, e a testa alta
TAGORE al tramonto della vita
Rabindranath Tagore morì il 7 agosto 1941 nella stessa casa in cui era nato a Thakurbari a Jorasanko. Era stato in modo convincente profeta della pace
I temi delle sue poesie
L’amore L’amore, come si è detto, per Tagore non è solo sentimento, ma Persona, è Dio stesso e a Lui, l’Amante eterno, che incessantemente chiama a sé uomini e donne da ogni sconfinata solitudine, è non solo possibile, ma giusto chiedere sollievo, è naturale ricevere conforto, è infinita e assoluta realtà senza la quale la vita non avrebbe alcun senso. E per questo l’Amore stesso prega e diviene preghiera:
Dammi il supremo conforto dell’amore
Dammi il supremo conforto dell’amore,
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.
Dammi la suprema confidenza dell’amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,
disdegni di renderla.
Al risveglio
Al risveglio ho trovato
con la luce una lettera.
Ma non posso sapere
che dice: non so leggere.
E non voglio distrarre
un sapiente dai libri:
ciò che c’è scritto forse
non lo saprebbe leggere.
La terrò sulla fronte,
la terrò stretta al cuore.
Quando scende la notte
ed escono le stelle,
la porterò sul grembo
e resterò in silenzio.
E me la leggeranno
le foglie che stormiscono,
e ne farà il ruscello
col suo scorrere un canto
che a me ripeterà
anche l’Orsa dal cielo.
Io non lo so trovare
quel che cerco, o capire
cosa dovrei imparare,
ma so che questa lettera
che non ho letto, ha reso
più lieve il mio fardello,
e tutti i miei pensieri
ha mutato in canzoni.
Rabindranath Tagore: la poesia d’amore orientale e la vita
La poesia d’amore orientale presenta caratteristiche diverse da quelle con le quali la poesia occidentale esprime il sentimento d’amore. Pervasa di leggerezza, di distacco dalla soggettività, di ritualità ripetuta, evoca i vari momenti della vita nella visione spirituale che fonde sacro e profano, spirito e carne, Dio e uomo.Mistico, saggio, veggente, per il poeta orientale l’Amore coinvolge tutto l’essere umano ponendolo in relazione a Dio. Amore non solo come sentimento, quindi, ma realtà completa di tutto l’uomo che lo supera e lo trasporta oltre ogni barriera tra l’umano e il divino, in una fusione intensa eppur sottile, energia che muove il cosmo. Perciò si può ben comprendere come Tagore, il grande maestro bengalese, veda nel rapporto Amato-Amante la più completa esperienza di realizzazione dell’uomo. Esperienza che, anche nel momento più buio di tale rapporto, come l’abbandono, la perdita che nulla può colmare, nella sua poesia viene illuminata dalla visione di fede.
I temi delle sue poesie
Leggendo le poesie di Tagore si trovano continui riferimenti alla cultura, alle tradizioni ed ai costumi orientali, particolarmente indiani. Nelle sue poesie si “odono” tintinnare i braccialetti, si “vedono” le donne attingere acqua al pozzo e il viandante stanco ed assetato venire sulla strada polverosa. In una sinfonia di immagini ecco le tartarughe scaldarsi al sole sulla spiaggia, alberi dai nomi esotici, fiori intrecciati a formare ghirlande posti al collo dell’ospite gradito e desiderato; gli elementi naturali, come le onde del mare e la luce lunare, accarezzare l’essere amato… Si “vivono” i momenti di tempo sospeso in attesa del monsone o in ascolto delle voci della natura e del cuore mentre si sta appoggiati all’uscio di casa. Piccoli grandi momenti della vita quotidiana… soffusi di armonia nella poesia intensamente appassionata eppur così delicata di Rabindranath Tagore.
TAGORE e la sua visione della Donna
La visione di Tagore della donna, che nel nostro tempo potrebbe apparire quasi negazione al suo diritto di realizzarsi come persona, è invece rivelazione . Per Tagore la donna è portatrice dell’energia vitale e creativa che distribuisce vita ed armonia alla famiglia, portatrice e custode della “luce” lei stessa è luce. La donna, nella sua capacità precipua di curare, alleviare, consolare, accudire, amare, svolgendo la sua missione realizza completamente la vita. Non perdendo mai di vista la concretezza e la realtà, dandosi anche fisicamente è, in ogni senso, amore medicina carezza. Essa ama, cura, accarezza “l’altro”… i suoi cari, le sue piante, i suoi animali con tenerezza e dedizione. Questa immagine di perfezione e di gioia vive nell’animo di Tagore, grande “sapiente” in questo come in ogni altro aspetto dell’esistenza, per tutta la sua vita come fiaccola viva che lo illumina,s uscita ed alimenta in lui il desiderio di migliorare spingendolo a perseguire un ideale di verità realizzato nella semplicità della fede vissuta, della devozione illuminata dall’amore.