Giuseppe Salluzzo
27 Gennaio 2019Disegna I personaggi sulla base
27 Gennaio 2019
Ricerca di geografia di Silvia Sorrentino sul Polo Artico e su quello Antartico
IL PERMAFROST
E’ il tipico suolo delle regioni polari ed è l’abbreviazione del termine permanent frost” che significa ghiaccio perenne”, caratteristica del clima freddo presente in queste regioni.
LA BANCHISA
La banchisa è lo strato di ghiaccio che si forma sulla superficie delle acque oltre il Circolo Polare Artico e Antartico.
Ha uno spessore variabile dai due ai quattro metri e a volte si frantuma in lastroni di ghiaccio che vanno alla deriva, i quali nel complesso vengono chiamati pack“.
Durante l’estate la banchisa australe libera dal ghiaccio il 2% della superficie.
Oltre ai pack, dalla banchisa si staccano numerosi ice-berg, pericolosi per le navigazioni.
MUSCHI E LICHENI
I Muschi e i licheni sono presenti nella Regione Polare Antartica.
E’ l’unico tipo di flora esistente in entrambe le regioni.
Nella regione polare Artica non esiste forma di flora poiché è prevalentemente ricoperta d’acqua.
Rispetto alla flora, la fauna è più sviluppata grazie alle specie animali acquatiche (foche, balene, orche, elefanti marini), agli uccelli (gabbiani, albatros, alzavole australi, procellarie, pinguini) e agli orsi.
Foche, balene e pinguini si nutrono di un particolare tipo di crostacei: il KRILL
SPECIE ANIMALI ACQUATICHE
Foca. Questo è l’animale più diffuso della zona e ve ne sono di diverse specie.
Da essa si ricavano alimenti e indumenti.
Proprio negli ultimi anni, vi sono state discussioni a causa dell’eccessivo sfruttamento di questo animale.
Sono presenti anche orche, balene ed elefanti marini-
UCCELLI
Gabbiani, pinguini, alzavole australi e procellarie.
Particolari fenomeni atmosferici
IL SOLE DI MEZZANOTTE
Il sole di mezzanotte è un fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni oltre il circolo polare.
In prossimità del solstizio estivo, a causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra, a latitudini superiori a 66°33′ il Sole non scende mai sotto l’orizzonte, e quindi non cala mai la notte. I paralleli 66°33′ nord e sud, che delimitano le regioni in cui si osserva questo effetto, vengono chiamati circoli polari.
La durata di questo fenomeno dipende dalla latitudine.
D’inverno si verifica il fenomeno opposto che è chiamato notte polare. (fonte wikipedia)
AURORA POLARE
L’aurora polare, spesso denominata aurora boreale o australe a seconda dell’emisfero in cui si verifica, è un fenomeno ottico dell’atmosfera caratterizzato principalmente da bande luminose di colore rosso-verde-azzurro, detti archi aurorali. Le aurore possono comunque manifestarsi con un’ampia gamma di forme e colori, rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio.
Il fenomeno è causato dall’interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100-500 km). Tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d’onda. A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della terra, dette ovali aurorali. Le aurore visibili ad occhio nudo sono prodotte dagli elettroni, mentre quelle di protoni possono essere osservate solo con l’ausilio di particolari strumenti, sia da terra che dallo spazio.
Problematiche relative alle regioni polari
L’EFFETTO SERRA E IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Le regioni polari, in questi anni, stanno affrontando una problematica che coinvolge il resto della Terra: lo scioglimento dei ghiacci.
Ciò è causato dall’effetto serra e dal riscaldamento globale.
L’attività umana ha intensificato l’effetto serra a causa della diminuzione della biomassa e a una maggiore impennata nella concentrazione di gas serra è dovuta all’utilizzo di combustibili fossili.
Al primo posto per quantitativi di gas serra ci sono gli Stati Uniti seguiti al secondo posto dalla Cina.
Un primo tentativo di limitare l’alterazione climatica è il Protocollo di Kyoto al quale alcuni paesi come gli Stati Uniti hanno deciso di non aderire, inizialmente citando studi in cui si metteva in dubbio la responsabilità delle attività antropiche.
Il mantenimento della temperatura è dovuto principalmente all’azione di quattro fattori:
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Il calore interno del pianeta
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L’irraggiamento solare
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L’atmosfera
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L’effetto serra naturale
La variazione quantitativa di uno o più di questi fattori può causare un riscaldamento globale o raffreddamento globale dell’atmosfera e della superficie terrestre.
Il nostro pianeta è caratterizzato da un riscaldamento globale, termine popolarmente usato per descrivere l’aumento nel tempo della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani.
Negli ultimi anni, infatti, la temperatura del pianeta è aumentata e potrebbe continuare a riscaldarsi anche per più di un migliaio di anni a causa dell’elevato effetto serra e il fenomeno continuerà sebbene i livelli dei gas serra verranno stabilizzati.
Il ritardo nel raggiungimento di un equilibrio è dovuto alla grande capacità termica degli oceani.
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