Il DDL 953: una composizione fuori traccia – di Enrico Maranzana
12 Agosto 2012RIASSUNTO CAPITOLO 36 – promessi sposi
14 Agosto 2012Renzo arriva sotto le mura di Milano ed entra per Porta Nuova corrompendo una guardia; ma chiedere la strada per la casa di don Ferrante si rivela più difficile del previsto, chiedendo ad un buon cristiano, quello lo scambia per un untore e lo scaccia con minacce.
Nella strada di San Marco soccorre una donna che, lasciata da sola, rischiava di morire di fame; dopo averle regalato il pane comperato a Monza le promette di avvisare un commissario e riprende la strada tra gli scampanii dei monatti che vengono a sgomberare la strada dai cadaveri.
In piazza San Marco vede terribili strumenti di tortura, molto usati in quel periodo storico, e tra le continue viste di cadaveri e miseria teme per la vita dell’amata.
Incontrato un prete, gli chiede indicazioni e gli riferisce della povera donna, poi si incammina mentre la città prende un aspetto deserto e desolato: le case sono sbarrate e non c’è nessuno per le strade, solo le campane richiamano ad un segno di umanità.
Nel suo cammino, però, si imbatte in una scena di carità: una giovane madre adagia sul carro dei monatti la piccola figlia, bianca di morte, e le dà l’ultimo saluto invitandola ad aspettarla tra poco in cielo.
Infine arriva alla casa desiderata, bussa con il battente alla porta, ma si affaccia solo una donna che gli dà sgarbatamente la notizia principale per poi richiudere di colpo: Lucia è al lazzaretto. Renzo, però, non ha neanche il tempo di realizzare la notizia che, una donna lo scambia per untore e grida al popolo accuse e sete di vendetta.
Renzo è costretto a scappare dalla folla incalzante, sebbene decimata, e trova rifugio solo sopra un carro di malati che i monatti stavano trasportando al lazzaretto e, difeso dagli stessi briganti, riesce a sfuggire.
Durante il viaggio, tra bottiglie di alcool e risate, i birboni gli urlano la loro approvazione a far morire tutti quegli ingrati al loro lavoro.
Infine Renzo ringrazia e se ne va, deriso da un monatto, finché la porta del lazzaretto non di trova davanti a lui.