
La spedizione notturna di Diomede e Odisseo prima parte, Iliade, X, vv. 254-261
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019L’aristia di Diomede, narrata nel quinto libro dell’Iliade, è uno dei momenti più epici del poema, in cui l’eroe acheo dimostra il suo valore in battaglia, sostenuto dalla dea Atena.
Riassunto delle gesta di Diomede nel quinto libro dell’Iliade
Nel Libro V, la battaglia tra Achei e Troiani infuria, e Diomede, figlio di Tideo, riceve un potenziamento straordinario da Atena, che gli infonde coraggio e forza sovrumana. La dea gli concede anche la capacità di distinguere gli dèi dagli uomini, ma gli ordina di non attaccare nessuna divinità, eccetto Afrodite, se si fosse trovata sul campo di battaglia.
Grazie a questo aiuto divino, Diomede si scatena:
- Uccide numerosi guerrieri troiani, tra cui Phegeus e Idaios, figli di Dares.
- Ferisce il potente Enea, che viene salvato dalla madre Afrodite, la quale cerca di portarlo via dal campo di battaglia.
- Seguendo il comando di Atena, Diomede ferisce Afrodite alla mano con la sua lancia, costringendola a fuggire verso l’Olimpo, dove viene soccorsa da Dione.
Non pago, Diomede continua la sua furia bellica:
- Attacca Apollo, che sta proteggendo Enea, ma il dio lo respinge tre volte e lo ammonisce di non sfidare gli dèi.
- Si scontra con Ares, il dio della guerra, che combatte al fianco dei Troiani. Con l’aiuto di Atena, Diomede ferisce Ares con la lancia, facendolo fuggire urlante verso l’Olimpo.
Significato dell’aristia di Diomede
L’aristia di Diomede lo consacra come uno degli eroi più forti e valorosi tra gli Achei, secondo solo ad Achille. È l’unico mortale che riesce a ferire ben due dèi (Afrodite e Ares), dimostrando non solo il suo coraggio, ma anche il favore speciale che Atena gli riserva. Tuttavia, la sua audacia ha un limite: quando tenta di opporsi ad Apollo, la superiorità degli dèi gli viene ricordata. 😊