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La Memoria contro l’indifferenza e la discriminazione:
https://youtu.be/9YJVTAm6Vt8?t=6806
Estratto da Repubblica
Fu arrestato nel 1944, a 17 anni, assieme al padre Edoardo. Sopravvissuto ai lager nazisti, ha iniziato a raccontare la sua storia solo negli anni 80. È morto a Trieste, all’età di 94 anni, Riccardo Goruppi, partigiano, sopravvissuto alla deportazione nei lager nazisti. Goruppi fu arrestato nel ’44, a 17 anni, assieme al padre Edoardo a seguito di una delazione. Incarcerato nella Trieste occupata dalle truppe naziste, fu deportato a Dachau, Leonberg, Mühldorf e Kaufering. Lo riporta Il Piccolo (Giornale di Trieste).
Goruppi – Gorup, prima dell’italianizzazione imposta dal regime di Mussolini – era nato a Prosecco nel 1927 e apparteneva alla comunità slovena in Italia. Quando fu liberato dagli Alleati, era ammalato di tifo, pesava pochi chili e perdeva spesso conoscenza.
Solo negli anni 80 Goruppi cominciò a testimoniare pubblicamente le violenze subite nei lager nazisti: “Prima non riuscivo – aveva raccontato al Piccolo a gennaio, in occasione della Giornata della Memoria -. Non arrivavo alla fine, mi prendeva la crisi. Ce l’ho fatta grazie anche all’aiuto della nuova generazione di storici. Per me la cosa più importante è che i giovani riescano a capire quanto dolore porta quando uno odia”.